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Crucifier: dagli anni '90 per gli amanti dell'Extreme Metal degli anni '90 Crucifier: dagli anni '90 per gli amanti dell'Extreme Metal degli anni '90 Hot

Crucifier: dagli anni '90 per gli amanti dell'Extreme Metal degli anni '90

recensioni

gruppo
titolo
Led Astray
etichetta
Iron Bonehead Productions
Anno

PROVENIENZA: Stati Uniti 

GENERE: Black/Death Metal 

FFO: Incantation, Disma, Profanatica, Demoncy, Angelcorpse 

LINE UP: 
The Black Lourde of Crucifixion - voce, batteria 
Spencer "Madman" Murphy - chitarre 
Gelal Necrosodomy - chitarre 
Vince "Ordog" Papi - basso 

TRACKLIST: 
1. Smite... [03:53] =TRACK VIDEO= 
2. Feed the Furnace [02:50] 
3. In Hircine Splendor [04:48] 
4. Biers of Catholic Bones [03:44] =TRACK VIDEO= 
5. With Cornu and Peccant Breath [03:24] 
6. Trafficking with the Devil [05:01] 
7. Serenaded by the Angels' Shrills [04:26] 
8. Harbingers of Apollyon [04:30] 
9. An Endeavour of Rats [03:39] 

Running time: 36:11 

opinioni autore

 
Crucifier: dagli anni '90 per gli amanti dell'Extreme Metal degli anni '90 2024-04-14 13:38:05 Daniele Ogre
voto 
 
3.0
Opinione inserita da Daniele Ogre    14 Aprile, 2024
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni

Sono uno dei nomi più 'vecchi' dell'underground estremo americano - essendo formatisi nel 1990 -, ma di contro hanno una discografia alquanto scarna a full-length, mentre di più sono gli EP e gli Split: stiamo parlando dei Crucifier, band della Pennsylvania che nei giorni scorsi ha rilasciato il proprio terzo album "Led Astray" tramite Iron Bonehead Productions. Il loro è un Black/Death con le radici ben salde nella vecchia scuola: Incantation e Disma possono essere dei termini di paragone particolarmente precisi, ma anche Profanatica e Demoncy, dato che la band guidata da Cazz Grant "The Black Lourde of Crucifixion" sovente si lascia andare a spietati patterns di chiarissima matrice US Black (esempio più lampante è "Feed the Furnace"). Il quartetto americano non ha alcuna intenzione di perdere tempo - non ci sono intro, outro o intermezzi -, e non importa loro di inserire orpelli per abbellire la proposta o tecnicismi di sorta: quello che possiamo ascoltare in "Led Astray" sono nove pezzi dalle atmosfere mefistofeliche e sulfuree, nove canzoni dirette e spietate in cui i Nostri dimostrano comunque di avere un buon gusto per sinistre e taglienti melodie. In generale, "Led Astray" è un disco tutt'altro che perfetto, visto che in fase di produzione si poteva fare un po' meglio (ma sospettiamo che questi suoni siano una scelta precisa della band) e c'è qua e là qualche stacco non propriamente preciso, ma è anche vero che questo contribuisce a dare un senso di genuinità viscerale alle composizioni dei Crucifier. Tirando le somme finali, questa terza fatica dei Crucifier è un album ampiamente sufficiente, indicato soprattutto per gli amanti delle sonorità più crude del sottobosco estremo americano dei 90's.

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