Che sorpresona questo “The Voice Within”, disco firmato Luca Sellitto! Il virtuoso chitarrista campano aveva già dato prova delle sue doti con i suoi Stamina, ma questo suo lavoro solista è davvero una bomba.

Le mie preoccupazioni inziali di dovermi trovare di fronte ad un lavoro strumentale e pesante sono sparite in un attimo. Le otto composizioni che compongono la tracklist possiedono un forte impatto e sono solamente tre le tracce dove non compare la voce. Al microfono si alternano Göran Edman (ex-Yngwie Malmsteen; John Norum), Henrik Brockmann (ex-Royal Hunt; Evil Masquerade) e Rob Lundgren (The Mentalist), ma gli ospiti non si fermano qui, visto che alla batteria siede un certo Patrick Johansson (ex-Yngwie Malmsteen; Impellitteri; V. Moore, Hammerfall). Il metal neoclassico si esalta sulle note di “Second To None” pezzo tiratissimo che abbraccia lo stile di Malmsteen, mentre “Land Of The Viking” è semplicemente uno dei brani migliori dell'anno che sta terminando. Un coretto catchy che si stampa in testa e ritmi forsennati sono gli ingredienti che fanno di questa song un assoluto highlight.
La power ballad “What If?” colpisce con melodie calde e arriva dopo il bel pezzo strumentale di scuola Malmsteeniana “Etude”. Strepitosa “Shadows Of Love”, con il suo impatto melodico che lascia spazio ai solos di chitarra di Luca, mentre il basso di Svante Henryson (ex-Yngwie Malmsteen; Joey Tempest) è protagonista di “The champion’s code” insieme alle sei corde del chitarrista italiano. Infine la strumentale “Tearful Goodbye” è un pezzo capace di trasmettere forti emozioni, un'intensa power ballad dal gran pathos che potrebbe ricordare qualcosa del passato di Timo Tolkki e dei suoi leggendari Stratovarius.

Un lavoro strepitoso, un grande esempio di metal neoclassico come ormai non se ne vedono e sentono più; “The Voice Within” è un ascolto obbligatorio per chiudere al meglio il 2019 ed iniziare con il giusto spirito l'anno nuovo.