Con "Abysmal Decay" pubblicano il loro secondo album i death metallers Verthebral, four-piece paraguayano passato da quest'album sotto l'egida di Transcending Obscurity Records - dopo che il debut album del 2017 "Regeneration" era stato licenziato da Sathanath Records -. Death Metal nudo e crudo, questa la proposta dei Verthebral, con influenze che, potremmo dire, più classiche non si può: dalle leggende sudamericane Krisiun e Rebaelliun passando per la "parte violenta" della Florida con Hate Eternal, Mornid Angel e Malevolent Creation. Un disco dunque dalle sonorità classiche questo "Abysmal Decay", con riff granitici, sezione ritmica martellanta ed adrenalinica, growl profondo: la più semplice delle ricette per un buon disco Death Metal, insomma. Già solo questo dovrebbe bastare per consigliare la seconda fatica del combo sudamericano, ma in più possiamo aggiungere che i brani che compongono "Abysmal Decay" sono di buonissima fattura, seppur con un solo piccolo difetto riscontrabile in sede di produzione: la voce di Christian Rojas che tende a sovrastare il comparto strumentale. Ma a parte questo, pezzi come la title-track o la precedente "The Art of Perversion", così come "Absence of a God" e la doppietta conclusiva compostada "My Dark Existence" e "Testimony of Hate" sapranno di certo raggiungere le giuste corde, se siete amanti di questo stile. Si può certamente imputare ai Verthebral di avere un sound forse fin troppo derivativo - per il futuro un pizzico di personalità propria in più non guasterebbe -, ma ciò non toglie che il quartetto paraguayano è riuscito ad offrire in "Abysmal Decay" una prova più che dignitosa. Da seguire con interesse per il futuro, sperando che sapranno correggere le piccole imperfezioni riscontrabili in questa release.