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Destructor, quando l'old-style non funziona Destructor, quando l'old-style non funziona Hot

Destructor, quando l'old-style non funziona

recensioni

titolo
“Back in bondage”
etichetta
Pure Steel Records
Anno

 

TRACKLIST:

1. Fight

2. Final solution

3. G-Force

4. N.B.K.

5. Pompeii

6. Powerslave

7. The shedding of blood and tears

8. Tornado

9. Triangle

 

 

LINE-UP:

Dave Overkill – vocals, guitars

Nick Annihilator - guitars

Tim Hammer - bass

Matt Flammable - drums

opinioni autore

 
Destructor, quando l'old-style non funziona 2016-03-29 08:09:21 Ninni Cangiano
voto 
 
1.5
Opinione inserita da Ninni Cangiano    29 Marzo, 2016
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Avevo conosciuto gli americani Destructor parecchi anni fa con la ristampa del loro debut “Maximum destruction” (originariamente uscito nel 1985) che però non mi aveva esaltato più di tanto; li ritrovo adesso a distanza di 30 anni dal loro primo full-lenght ufficiale con un nuovo album, il quarto della loro carriera, intitolato “Back in bondage”. Ammetto che molta della mia curiosità è stata suscitata dalla donnina in abiti succinti ritratta in copertina... ma veniamo alla musica. I Destructor sembrano teletrasportati direttamente dagli anni ’80: il loro sound, così come la registrazione stessa, infatti, è estremamente old-fashioned, così tanto che viene spontaneo chiedersi se nel 2016 abbia ancora senso suonare e registrare a questa maniera lo speed metal. Con tante bands che hanno reso moderno questo genere musicale, rendendolo semplicemente irresistibile, questo quartetto americano dai nomi “fantasiosi” (Overkill, Annihilator, Hammer e Flammable... OMG!) ha deciso di essere contro-corrente, continuando a suonare come fossimo nel 1985. Il risultato è alquanto deludente, specie se poi si tiene presente che tutti i brani hanno durate eccessive per un genere come lo speed metal (la sola “Tornado” dura meno di 5 minuti), risultando spesso prolissi e decisamente poco godibili. A nulla servono gli sforzi delle chitarre soliste che comunque si ritagliano spazio ed evidenza con discrete parti soliste. La voce di Dave Overkill, poi, pur non essendo così male, non apporta nulla di particolare alla causa di questo disco, rischiando a volte di risultare monotona. Ma i Destructor sono fatti a questa maniera, prendere o lasciare; personalmente, preferisco lasciare ed ascoltare dischi di speed metal molto migliori di questo “Back in bondage”....

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