Gli Onydia si formano nel 2016 dopo che la cantante Eleonora Buono, il chitarrista Daniele Amador e il batterista Luca Zamberti hanno lasciato gli Elarmir. Nella nuova formazione vengono trasposti certamente diversi elementi presenti già nel sound della precedente band, però vengono omesse sonorità death, in favore di un prog metal dalle tinte sinfoniche. In quest’album, intitolato “Reflections”, c’è spazio dunque per assoli e divagazioni strumentali, ma in linea di massima viene sempre mantenuta la forma-canzone, incentrata sul cantato della singer. A tal proposito, dobbiamo anche dire che, pur essendo stati sempre grandi estimatori della voce di Eleonora Buono, stavolta non siamo rimasti del tutto convinti dalla sua performance: non intendiamo dire che canti male, per carità, ma sarà forse che qualche arrangiamento non ci è piaciuto, oltre al fatto che in qualche frangente le viene fuori un timbro curiosamente nasale. Ad ogni modo, le otto tracce che compongono “Reflections” ci presentano una band con uno stile già ben definito e le idee molto chiare. I pezzi sono ben strutturati e la band riesce ad essere tecnica, con un sound fresco e in grado di trasmettere emozioni, alternando parti aggressive con altre più introspettive; per contro, in effetti, manca magari quel qualcosa che faccia scattare la differenza, tale da far emergere almeno qualche brano e mettere in evidenza la musica della band rispetto alle tante uscite. Le tracce sono cioè tutto sommato valide e ben curate anche nei dettagli, però a livello di songwriting manca a nostro avviso ancora qualcosa per poter compiere un autentico salto di qualità. Interessante debutto, comunque, con cui vengono gettate buone basi per questa nuova realtà del panorama metal italiano.