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Nuovo album per i Reasons Behind: la via dell'EDM! Nuovo album per i Reasons Behind: la via dell'EDM! Hot

Nuovo album per i Reasons Behind: la via dell'EDM!

recensioni

titolo
Architecture of an Ego
etichetta
Scarlet Records
Anno

TRACKLIST:
1. Zero Dawn
2. The Fall Of Human Race
3. A New Breed
4. Into the Break Of A Better Day
5. Heart Begins To Break =VIDEO UFFICIALE=
6. The Phantom Pain
7. Seas Of Grey =VIDEO UFFICIALE=
8. I³ (feat. Steva/Deathless Legacy & Grace Darkling/Nocturna) =VIDEO UFFICIALE=
9. The Flame Inside
10. Letter To The Last Of Us

LINE UP:
Elisa Bonafè - voce
Gabriele Sapori - voce, tastiere, elettronica
Michele Cavalca - basso
Andrea Gambini - batteria

opinioni autore

 
Nuovo album per i Reasons Behind: la via dell'EDM! 2024-02-05 13:53:30 ENZO PRENOTTO
voto 
 
3.0
Opinione inserita da ENZO PRENOTTO    05 Febbraio, 2024
Ultimo aggiornamento: 05 Febbraio, 2024
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Innumerevoli sono le metal bands che hanno deciso di cambiare pelle inglobandoci dentro atmosfere elettroniche in maniera massiccia ed i risultati non sempre corrispondono alle aspettative. Ci provano anche i bolognesi Reason Behind, attivi dal 2010, con questo nuovo "Architecture of an Ego", disco che esaspera ancora di più la componente EDM (Electronic Dance Music) combinandola ad una sorta di “concept” fantascientifico, come si può notare dalla bella copertina. Il cambiamento del combo emiliano non è esattamente repentino, in quanto era già nell’aria dal precedente "Project: M.I.S.T.", ma bisogna andare un po’ con ordine. Il primo album, "The Alpha Memory", era un lavoro prettamente Power/Symphonic Metal e puntava moltissimo su melodie di ampio respiro ed un sound bello robusto e genuino. Poi le cose sono cambiate e l’elettronica si è insinuata nelle trame musicali della band spostando le coordinate sonore in qualcosa prettamente di impatto, ma molto più semplificato. Il recente album diventa una sorta di macchina in cui la chitarra e la stessa sezione ritmica si appiattiscono in un mood moderno e compresso (che va tanto in voga nei dischi Metal attuali), con riff piatti e banali, breakdown ritmici sentiti miliardi di volte ed i soliti assolo iper tecnici. Si decide di puntare su una musica epilettica in cui si lascia spazio più ai ritornelli e alle linee vocali della vocalist Elisa, che però vengono schiacciati dalla potenza generale (“The Fall Of Human Race”). Seppure i già citati ritornelli si lascino ascoltare con piacere, i brani lasciano veramente poco dal lato strumentale e a poco serve la componente danceable per risollevare le sorti dei brani che finiscono per l’assomigliarsi tutti (la piatta “A New Breed”, l’insipida “Seas Of Grey” o la simile “Into the Break Of A Better Day”). Se un episodio come “Heart Begins To Break” è divertente nella sua tamarraggine, man mano che si avanza nel corso dell’opera l’attenzione tende sempre di più a calare a causa di brani spenti come “The Flame Inside” e “Letter To The Last Of Us“. I brani più interessanti sono “I³” grazie ai suoi cori epici - che vede la collaborazione di Steva (Deathless Legacy) e Grace Darkling (Nocturna) - e la posata “The Phantom Pain”, che avrebbe una costruzione più interessante nonostante un lavoro alla sei corde troppo statico. In definitiva, il disco è un notevole passo indietro rispetto agli esordi, avvicinandosi a quanto stanno facendo gruppi come Amaranthe o Lacuna Coil post mercato americano. A chi cerca un ascolto semplice potrà affascinare, ma per chi cerca qualcosa di più è meglio cambiare aria. Gran peccato.

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