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Qualcosa di nuovo all'orizzonte: esordio per i Curse Of Cain Qualcosa di nuovo all'orizzonte: esordio per i Curse Of Cain Hot

Qualcosa di nuovo all'orizzonte: esordio per i Curse Of Cain

recensioni

titolo
Curse Of Cain
etichetta
Atomic Fire Records
Anno

TRACKLIST:
1. The Mark
2. Alive =VIDEO UFFICIALE=
3. Embrace Your Darkness =VIDEO UFFICIALE=
4. Blame =VIDEO UFFICIALE=
5. Hurt =VISUALIZER VIDEO=
6. Never See The Light Again
7. The Ground
8. Dead And Buried
9. Blood The End

LINE UP:
The Soulkeeper - voce
The Timekeeper - chitarre
The Pirate - basso
Rainbow - voce, percussioni
The Mechanic - batteria

opinioni autore

 
Qualcosa di nuovo all'orizzonte: esordio per i Curse Of Cain 2024-02-05 13:15:36 ENZO PRENOTTO
voto 
 
4.0
Opinione inserita da ENZO PRENOTTO    05 Febbraio, 2024
Ultimo aggiornamento: 05 Febbraio, 2024
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Quella dei Curse Of Cain è una storia parecchio travagliata che risale oramai a più di vent’anni fa, quando nacque il progetto grazie alla mente di Jonas Asplind (ex-Follow The Cipher, ex-Ad Infinitum), noto anche come The Pirate. Solo nel 2020 la situazione ha preso veramente piede con l’inizio delle registrazioni e si è trasformata nel vero e proprio disco di debutto omonimo con l’aiuto anche di Ken Kangström (vecchia conoscenza di Jonas nei Follow The Cipher). Dopo qualche anno finalmente si riesce ad ascoltare ciò che è venuto fuori dopo un ventennio di lavoro che non è facilmente inquadrabile, essendo una sorta di manifesto postmoderno del Metal. Si sentono estratti di Metal classico come pure di Melodic Death Metal, ma anche altre influenze che emergeranno durante l’ascolto. Partendo da un immaginario estetico Steampunk, la band spinge su di un mix sonoro che intreccia al meglio melodia e potenza (“Embrace Your Darkness”) in una veste sicuramente moderna (“The Mark”), ma senza dimenticare la lezione del passato. Le canzoni sono sempre immediate, ma al loro interno nascondono delle interessanti stratificazioni e cambi di atmosfera (“Alive”), quasi come se fosse un disco Prog ma senza esserlo del tutto. C’è un’atmosfera gotica che pervade il disco come in “Blame”, in cui le vocals giocano un ruolo importante risultando particolari e tenebrose ma sempre colme di pathos, specie nelle sezioni corali e nei ritornelli (buona anche la controparte femminile). I dettagli sono diversi ed invogliano ad ascoltare più di una volta i brani che sprigionano il loro potenziale con calma inserendo orchestrazioni (“Hurt”), sinfonie elettroniche (“Never See The Light Again”) ed un’epicità marcata (“The Ground”). E’ un Metal diverso dal solito che potrebbe piacere molto a chi ricerca qualcosa di nuovo, eppure ha dalla sua delle sezioni veloci e devastanti, assolo fiammanti e tanta energia che garberà non poco anche ai fan della vecchia guardia. L’unico scoglio è il non essere incastonato in qualcosa di chiaro, come se non avesse una chiara idea di dove andrà a parare, ma a quanto pare si sta già lavorando al seguito quindi si vedrà a breve se la band riuscirà a concretizzare le sue idee. Finalmente qualcosa di fresco, ancora forse grezzo ma che può portare a nuovi orizzonti sonori. Si rimanga sintonizzati con i Curse Of Cain!

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