Tra la fine degli anni '90 e i primi degli anni '10 del nuovo millennio, Tuomas Saukkonen è stato un musicista iperattivo con progetti solisti che ruotavano quasi esclusivamente intorno ad un Melodic Doom/Death a tinte gotiche, salvo poi mandare tutto in cantina nel momento in cui hanno cominciato a prendere quota le priorità legate ai Wolfheart - e sappiamo tutti cosa sono diventati oggi. Complice però l'inattività forzata dovuta alla pandemia degli scorsi anni, il mastodontico cantante e polistrumentista finlandese ha deciso di riportarne in vita un paio (stavolta come bands effettive e non one man bands): è così che abbiamo assistito al ritorno del Dawn of Solace prima e dei Before the Dawn poi. E sono proprio questi ultimi che prendiamo in esame oggi con il loro come back ufficiale: "Stormbringers", uscito sul finire di questo giugno tramite Napalm Records. Saukkonen si occupa qui di chitarre ritmiche e batteria - anche se non stentiamo a riconoscere il suo inconfondibile growl nei controcanti - e si è fatto aiutare in questa rinascita dei Before the Dawn dal chitarrista Juho Räihä (Swallow the Sun), dal bassista Pyry Hanski (...and Oceans, ex-Aeonian Sorrow) e dal cantante Paavo Laapotti (Kuusuo, finalista a The Voice - Finland nel 2022). Comunque sia, diciamo subito che quello dei Before the Dawn è un ritorno che sa un po' di amaro, specie se si fa il confronto con l'ultimo album prima dello scioglimento del progetto, quel "Rise of the Phoenix" del 2012 che vedeva i BTD abbandonare del tutto le voci pulite creando un grandioso album Melodic Doom/Death. Voci pulite che tornano in auge in questa nuova fatica con risultati altalenanti - ma, spiace dirlo, tendenti verso il basso -; comprendiamo la scelta di Saukkonen, ma forse - nuovamente, spiace dirlo - la scelta sbagliata è stata assoldare Laapotti dietro al microfono, la cui voce risulta essere troppo acuta e nasale per le sonorità dell'act finnico. Avete presente le voci di Ville Friman e Jani Liimatainen negli Insomnium? Ecco, quel timbro di voce sarebbe stato perfetto per i Before the Dawn. Non è un caso che il pezzo migliore di "Stormbringers" risulta essere "Divided", in cui a farla da padrone sono voci in growl e le screaming vocals di Paavo, figlie della sua esperienza negli atmospheric black metallers Kuusuo. Ciò in cui i Before the Dawn non deludono è, manco a dirlo, il comparto strumentale: musicalmente "Stormbringers" è un lavoro decisamente ispirato che rimanda immediatamente ai migliori Amorphis, Sentenced e Swallow the Sun, con melodia e malinconia che vanno di pari passo, così come atmosfere glaciali ed un certo mood easy-listening (da qui il paragone con i Sentenced dell'ultima parte di carriera). Nel complesso, comunque, questo ritorno targato Before the Dawn è ampiamente sufficiente: gli amanti di queste sonorità troveranno in "Stormbringers" diversi spunti interessanti e molti sorvoleranno anche sulla voce non propriamente adatta al genere.