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Trentatré anni dopo la loro formazione, arrivano al primo album i canadesi Immortal Possession Trentatré anni dopo la loro formazione, arrivano al primo album i canadesi Immortal Possession Hot

Trentatré anni dopo la loro formazione, arrivano al primo album i canadesi Immortal Possession

recensioni

titolo
The Resurrectionist
etichetta
CDN Records
Anno

PROVENIENZA: Canada 

GENERE: Death Metal 

FFO: Deicide, Morbid Angel, Gruesome, Death, Incantation 

LINE UP: 
Chuck Labossiere - voce, chitarre 
Lee Arnone - chitarre 
John Duke - basso 
Derrick Kroll - batteria 

TRACKLIST: 
1. Mass Murder [03:59] =VIDEO= 
2. Wisdom Beyond Mortal Measure [03:26] 
3. Delicacy of Disease [04:23] =ASCOLTA= 
4. Evilution [06:47] 
5. Waltz of the Corpse [04:52] 
6. Rectal Dissection [04:03] 
7. Ecorpsed [03:19] 
8. Surgical Castigation [03:51] 
9. Class Warfare [05:51] =ASCOLTA= 

Running time: 40:31 

opinioni autore

 
Trentatré anni dopo la loro formazione, arrivano al primo album i canadesi Immortal Possession 2023-02-08 18:09:17 Daniele Ogre
voto 
 
3.5
Opinione inserita da Daniele Ogre    08 Febbraio, 2023
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni

Uscito lo scorso dicembre su CDN Records, "The Resurrectionist" è il primo full-length dei canadesi Immortal Possession; la band di Winnipeg è dapprima attiva tra la fine degli anni '80 e la prima metà dei '90, periodo in cui rilascia ben quattro demo prima di sciogliersi nel 1995. Tornano poi in attività nel 2020. Sul finire dello scorso anno si può dire sia arrivata finalmente la svolta definitiva per la carriera del quartetto canadese: questo primo loro lavoro su lunga distanza ci proietta in un mondo anti-cattolico e blasfemo, il tutto in salsa old school US Death Metal. E dovrebbe bastare questo per far capire come i Deicide siano un'influenza importante nel sound degli Immortal Possession, soprattutto - manco a dirlo - quelli di "Deicide", "Legion" e "Once upon the Cross". Ma allo stesso tempo anche altri vecchi nomi della scuola americana "mettono lo zampino" nella proposta dei Nostri: Morbid Angel e Death - entrambi dei primi lavori -, Hate Eternal, Gruesome, Incantation... Insomma, se cercate l'originalità a tutti i costi questo è sicuramente l'indirizzo sbagliato: chitarroni granitici che riversano sull'ascoltatore una cascata di riff, soli lancinanti, una sezione ritmica che forse osa un po' meno di quanto ci si aspetterebbe, ma in cui si fa notare il basso di John Duke (Votov), che pulsa dal primo all'ultimo secondo. Di sicuro c'è anche che gli Immortal Possession sanno anche come giocare con atmosfere alquanto sinistre, grazie soprattutto alle parti di violino suonate da Erin "Helvii" Welsh ("Mass Murder", "Delicacy of Disease"... quest'ultima una delle miglior tracce dell'intero album). C'è poi un pezzo cui il sottoscritto si è particolarmente affezionato, più che altro per il titolo per via di essere stato una delle menti dietro l'Evilution Club: parlo ovviamente di "Evilution", che essendo tra l'altro il pezzo più lungo dell'album è quello in cui maggiormente si possono trovare tutti gli elementi che compongono le sonorità della band canadese. In generale, comunque, "The Resurrectionist" è un lavoro solido, che può vantare tra l'altro diversi ospiti ad occuparsi dei solo di chitarra (e tra questi spicca sicuramente Tim Roth degli Into Eternity). Ed è un disco che sicuramente consigliamo ai fans di quel Death Metal americano dei primi anni '90: in questo caso, soddisfazione garantita!

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