Avevo conosciuto gli svedesi Oxidize nel 2020 all’epoca del loro debut album, il più che valido “Dark confessions”; sono quindi stato molto contento di occuparmi di questo loro secondo lavoro, sia pure solamente un EP di sei pezzi, per poco più di 27 minuti di durata. “Stand up for the masses” è il titolo di questo disco che contiene quattro pezzi originali e due cover. Partiamo da queste ultime, se sulla conclusiva “Visions of sorrow” non c’è molto da dire se non che è la cover di un pezzo degli Zonata (gruppo in cui militava il chitarrista solista Niclas Karlsson) che faceva parte dell’ultimo album della band svedese “Buried alive”, uscito nel 2002; molto da dire c’è invece su “Frozen”, cover di uno dei più recenti successi di Madonna. Trasformare un brano Pop in uno Metal non è cosa semplice e, detta sinceramente, non mi pare che la scelta degli Oxidize sia stata azzeccata, dato che la cover in questione non convince più di tanto, risultando fin troppo moscia e “poco Metal”. Dei quattro pezzi originali sicuramente la title-track è una spanna sopra gli altri, grazie ad un ritmo coinvolgente, una notevole orecchiabilità e melodie accattivanti. Molto piacevole anche la successiva “Days go by”, classico brano Power, potente e ricco di energia, con un notevole lavoro del batterista Mika Vainio. Un gradino sotto invece le restanti “Superstition” e soprattutto “One reason” che non sono al livello di fillers scadenti, ma non convincono più di tanto, anche forse per via di ritmi a volte blandi e non proprio esaltanti, oltre ad una certa ripetitività di fondo che non aiuta. Rimarchevole come sempre la prestazione canora di Anton Darusso, uno dei migliori cantanti Power che ci siano sulla scena, versatile ed espressivo come pochi (da brividi sulla cover di “Frozen”); buona la prestazione dei vari musicisti, con citazione d’obbligo per il chitarrista solista Niclas Karlsson che, soprattutto sulla cover degli Zonata, mette in mostra le sue notevoli capacità. Cosa resta da dire su questo EP? “Stand up for the masses” è sicuramente un lavoro valido ma non il massimo, viste le potenzialità della band svedese; sono però certo che gli Oxidize sapranno fare molto meglio nel prossimo full-length!