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My Regime: il ritorno degli eroi del Thrash Metal svedese. My Regime: il ritorno degli eroi del Thrash Metal svedese. Hot

My Regime: il ritorno degli eroi del Thrash Metal svedese.

recensioni

gruppo
titolo
Peek Through The Pines
etichetta
Scarlet Records
Anno

PROVENIENZA: Svezia

GENERE: Thrash Metal

LINE UP:

Spice - Voce/Rhythm & Lead Guitars

Bob Ruben - Batteria

Alexander Sekulovski - Basso

Swaney - Lead Guitars

TRACKLIST:

1. Peek Through The Pines

2. Too Many Faces

3. A New Moon

4. Underneath My Skin

5. You Will Never Understand

6. Black Rivers

7. Deceit

8. Unglue My Soul

opinioni autore

 
My Regime: il ritorno degli eroi del Thrash Metal svedese. 2018-12-23 16:16:37 Marianna
voto 
 
3.0
Opinione inserita da Marianna    23 Dicembre, 2018
Ultimo aggiornamento: 23 Dicembre, 2018
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Gli Svedesi My Regime tornano a “martellare” le nostre orecchie con la loro ultima fatica Peek Through The Pines; licenziato da Scarlet Records, esce il 23 Novembre.
Riffs duri, suoni massicci, accompagnati da un concept basato sulla storia del Killer dello Zodiaco, ecco gli ingredienti di questo interessante album.

Esso si apre con la Title-track “Peek Through The Pines”, in cui la sporca voce di Spice sembra solo far da cornice a sonorità frenetiche. L'impronta è quella del Thrash Metal moderno; sebbene essi siano fortemente (e chiaramente) influenzati dagli Slayer, tendono a proporre un sound più attuale, crudo e violento, a volte “sconfinando” nell'Hard Rock. La potenza delle chitarre, furiose ed imponenti, unite ad alla velocità di Bob Ruben alla batteria, trovano il loro apice in pezzi come “A New Moon” e “Underneath My Skin”. Quest'ultimo è come se presentasse al suo interno due sezioni: la prima con un inizio tipicamente Thrash da irrefrenabile headbanging, a seguire, una parte più “soft”, tendente a “vezzi” artistici e musicali. Al minuto 2:20 è come se la musica si interrompesse per dare, in seguito, spazio al momento più eclettico (e quasi mistico ndr.) dell'intero album. Spice abbandona il Growl sporco e malato in favore di una voce sofferta, quasi disperata, accompagnata dai ritmati piatti e pelli di Ruben; il brano, nuovamente e bruscamente, subisce un break sul finire, ritornando alle sonorità a cui eravamo abituati. A seguire troviamo “You Will Never Understand”, dall'intro cupa e tenebrosa, ben resa dal cantato quasi sussurrato.
“Deceit”, probabilmente, è il brano che sarà più apprezzato dai nostalgici del Thrash, grazie alla punta di Speed ben resa dalle sue chitarre, unita a cori “grezzi” e cantato “selvaggio”.
“Unglue My Soul” vede nel basso lo strumento di apertura che, però, presto lascia il trono alle chitarre distorte; la risultante è una miscela furiosa ed esplosiva che, sul finire, risulta essere degno discendente dei vecchi Slayer.
Da sottolineare la “tempesta” musicale posta nel suo ultimo minutaggio, la quale ben racchiude lo spirito dell'intero album.

Tirando le somme, i My Regime ci propongono un lavoro piuttosto soddisfacente, nella media ed apprezzabile. Violenza, turbamento e disperazione sono adeguatamente rese sia dalle sonorità della band, che dalle tematiche scelte; un senso di irrequietudine che pervaderà l'intero disco, dall'inizio alla fine. Sebbene il genere Thrash sia quello a cui il gruppo attinge, non mancano attimi di “quiete”, lenti e, come detto in precedenza, quasi “mistici”; essi sembrano alludere alle sperimentali sonorità Rock anni '70. Questi dualismi, cambi stilistici ed il risentire di più influenze musicali, danno vita ad un prodotto orecchiabile e gradevole.
Peek Through The Pines è adatto al “thrasher medio”, senza troppe pretese o ancorato al passato; i My Regime sanno attingere da esso, ma creano un prodotto nuovo e moderno, più vicino al Metal odierno.

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