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Con i Fervent Hate una lezione di Swedish Death... dal Perù! Con i Fervent Hate una lezione di Swedish Death... dal Perù! Hot

Con i Fervent Hate una lezione di Swedish Death... dal Perù!

recensioni

titolo
Tales of Hate, Lust and Chaos
etichetta
Satanath Records
Anno

LINE UP: 
Carlos "Kanu" Delgado - vocals, bass 
Edgar "Gocho" Rodriguez - guitars 
Emilio Mora - bass 
Jean Louis Herrera Berolatti - drums 

TRACKLIST: 
1. Evil Twins [05:12] 
2. Death is Written by Itself [03:43] 
3. Ten Inches of Love [04:31] 
4. Last Night of Pleasure [02:54] 
5. Mrs. Piggy [03:23] 
6. Left Iron Fist [04:56] 
7. Confessions [03:34] 
8. The Possibility of all Possibilities [04:54] 
9. Rotten Crop [03:48] 
10. Disinfection Aid [03:24] 

Running time: 40:19 

opinioni autore

 
Con i Fervent Hate una lezione di Swedish Death... dal Perù! 2018-07-26 15:15:35 Daniele Ogre
voto 
 
4.0
Opinione inserita da Daniele Ogre    26 Luglio, 2018
Ultimo aggiornamento: 26 Luglio, 2018
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni

Formatisi una decade fa e portati avanti ancora dal nucleo fondatore (il cantante bassista Carlos "Kanu" Delgado ed il chitarrista Edgar "Gocho" Rodriguez), i peruviani Fervent Hate arrivano alla pubblicazione del loro secondo album, il qui in esame "Tales of Hate, Lust and Chaos" uscito lo scorso aprile su Satanath Records. Sin dalle loro origini, i Fervent Hate sono fieri fautori di un Death 'n' Roll che deve molto delle proprie sonorità soprattutto alla vecchia scuola svedese, Dismember su tutti. Anche se nei Fervent Hate è possibile ritrovare anche un certo gusto per le melodie feroci degli At the Gates ed un approccio derivante dal classic metal.

"Tales of Hate, Lust and Chaos" è uno di quei classici dischi in cui è impossibile trovare perdite di tempo o orpelli inutili ad impreziosire un lavoro che va già benissimo così, diretto e sfrontato. Se avete adorato i mai troppo compianti Dismember, allora il lavoro del quartetto peruviano potrà farvi letteralmente saltare dalla sedia: molto di quello che possiamo sentire in quest'opera, infatti, ricorda la leggendaria band di Stoccolma. Ma non c'è da preoccuparsi: non siamo di fronte ad una band che scimmiotta pedissequamente il lavoro di un'altra ben più famosa. I Fervent Hate traggono sì ispirazione da un genere specifico e soprattutto da un dato gruppo, ma riescono, come detto, ad inserire anche altri elementi che, messi insieme, donano al sound dei nostri un carattere del tutto personale. Un esempio pratico può essere "Last Night of Pleasure", che si discosta dalle sonorità generali dell'album per lanciarsi in un veloce e ferino Melodic Death à là At the Gates. Altro brano degno di nota è poi quello che lo precede, "Ten Inches of Love", pezzo che potrebbe ricordare ai più i nostri Southern Drinkstruction. Comunque sia, "Tales..." è un album che non subisce il minimo calo: aiutato da una produzione buonissima, si lascia ascoltare benissimo nella sua semplicità; questo disco parte con la premessa di essere un lavoro Death 'n' Roll ed è tutto ciò che avrete per i 40 minuti di durata, né più né meno. Colpiscono poi le parti solistiche del flavour Heavy ("Left Iron Fist" l'esempio più calzante).

Credetemi se vi dico che "Tales of Hate, Lust and Chaos" è un album che merita più di un ascolto approfondito, in modo da riuscire a coglierne tutte le varie sfumature che lo rendono un disco così interessante. La band sudamericana, a mio avviso, risulta essere tra le più piacevoli novità sinora di questo 2018.

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