Gli Esben and the Witch sono una delle tante gemme nascoste che bisogna assolutamente riscoprire. Si tratta di un trio inglese nato nel 2008 che prende il suo nome da un antica fiaba danese ed arriva alla nuova opera, in formato di EP (4 tracce), chiamata Older Terrors. Va chiarito che questa pubblicazione raggiunge quasi un’ora di musica quindi è quasi come se fosse un album vero e proprio.

Quattro composizioni lunghissime. Questo attende l’ascoltatore che deciderà di immergersi nell’ascolto. Già l’iniziale “Sylvan” è una traccia sfibrante che sfiora quasi il doom metal per certi versi, rivelandosi pesante grazie a ritmiche e sprazzi di melodia che non lasciano solidi appigli. A far da padrone al complesso sound del gruppo è la magnifica voce della bassista Rachel Davies, un autentica sciamana immersa in vocalizzi ammalianti senza sosta. Il secondo brano “The Heart of a Serpent” si rivela già più morbido e suadente, imbevuto di atmosfere dark e post-rock, ma solo fino a quando il riffing non si irrita e la traccia inizia un saliscendi emotivo continuo fino al psichedelico finale. L’architettura sonora della band è sempre in evoluzione ed incorpora davvero molti elementi come nella terza canzone “The Wolf’s Sun” dove la sei corde si dimena tra schitarrate alternative rock e dolci arpeggi quasi dream-pop, accompagnata da una sezione ritmica sempre dinamica e pronta a scatenarsi. La voce femminile è sempre divina e non passa mai in secondo piano nemmeno nelle parti più movimentate. L’epilogo è lasciato a “The Reverist” un brano quasi sfuggente come se calasse piano piano il sipario. Struggente e malinconica fino a quando non ricompaiono atmosfere buie e pesanti (ricompare l’oscura aura metallica) come se il castigo divino stesse arrivando impetuoso. La traccia tende ad incorporare una venatura quasi post-metal dato il suo essere molto apocalittica.

Ci si trova al cospetto di un lavoro da prendere a piccole dosi e con molta concentrazione. Solo così si potrà apprezzare fino in fondo. Piccolo extra. La band suonerà al Roadburn 2017 e sarà una buona occasione per assaporarli meglio.