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Tombstoner: l'unione tra Death Metal e Hardcore newyorchesi Tombstoner: l'unione tra Death Metal e Hardcore newyorchesi Hot

Tombstoner: l'unione tra Death Metal e Hardcore newyorchesi

recensioni

titolo
Rot Stink Rip
etichetta
Redefining Darkness Records
Anno

PROVENIENZA: Stati Uniti 

GENERE: Death Metal/Hardcore 

FFO: Cannibal Corpse, Broken Hope, Gatecreeper, Xibalba, Biohazard 

LINE UP: 
Jesse Quinones - voce, chitarre 
Thomas Megill Jr. - voce, basso 
Daniel Megill - chitarre 
Jason Quinones - batteria 

TRACKLIST: 
1. Execution Bell (Intro) [02:40] 
2. Sealed in Blood [04:37] 
3. Rot Stink Rip [03:50] =TRACK STREAM= 
4. Fuckin' Nasty [04:19] 
5. Static (White Noise) [03:36] 
6. Metamorphosis [04:48] 
7. Reduced to Hate [03:53] 
8. Compulsive Ruminations [04:08] 
9. Desperate Dreams [04:19] 
10. Vials [04:44] 
11. Leave You for Last [05:03] 

Running time: 45:52 

opinioni autore

 
Tombstoner: l'unione tra Death Metal e Hardcore newyorchesi 2024-05-05 16:27:28 Daniele Ogre
voto 
 
3.0
Opinione inserita da Daniele Ogre    05 Mag, 2024
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni

A tre anni di distanza dal debut album "Victims of Vile Torture", tornano i newyorchesi Tombstoner con il loro secondo full-length "Rot Stink Rip", rilasciato sul finire di aprile da Redefining Darkness Records, così come il predecessore. Rispetto l'esordio, i Tombstoner ci appaiono sin da subito come molto più focalizzati sulle proprie sonorità: in questa nuova opera, infatti, possiamo sentire il quartetto di Staten Island alle prese con un Death Metal di base che rimanda all'accoppiata Cannibal Corpse/Broken Hope unito ad un mastodontico groove mutuato dalla scuola Death/Hardcore odierna (Xibalba, Creeping Death, Gatecreeper). Una componente Hardcore che assume un ruolo predominante man mano che si procede con l'ascolto, per via anche dell'uso di vocals tipiche del genere (un esempio su tutti la title-track); sul piano prettamente strumentale tra riffoni belli corposi, il tellurico moto perpetuo della batteria ed un basso che pulsa senza sosta, viene fuori l'anima Death Metal dei Nostri. Un mix di stili e scuore di pensiero che potrebbe anche far storcere un po' il naso ai più puristi - soprattutto in certi momenti in cui ci sono richiami alla scuola Groove dei 90's, come nella thrasheggiante "Fuckin' Nasty" -, ma è comunque indubbio che i Tombstoner per i 3/4 d'ora di "Rot Stink Rip" dimostrino come il loro obiettivo è anzitutto quello di mettere a dura prova le vertebre cervicali di chi li ascolta. Magari c'è ancora un filo troppa eterogeneità - ma questa è una cosa che può andare a seconda dei gusti -, supportati però da una produzione che li pompa a dovere i Tombstoner riescono a ettere sul piatto un lotto di brani che sapranno avere una buonissima presa sul pubblico in sede live (prendete "Static (White Noise)" con le sue ritmiche che richiamano gruppi come Biohazard e Sick of It All). Nel complesso, una prova più che sufficiente per i Tombstoner; a nostro avviso c'è ancora qualche punto qua e là da limare, ma è anche vero che la base di partenza è più che buona e che il tempo è tutto dalla loro parte.

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