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Un debutto fin troppo ricco per i finlandesi Decrowned Un debutto fin troppo ricco per i finlandesi Decrowned Hot

Un debutto fin troppo ricco per i finlandesi Decrowned

recensioni

gruppo
titolo
Persona Non Grata
etichetta
Rockshots Records
Anno

PROVENIENZA: Finlandia

GENERE: Melodic Death Metal

TRACKLIST:
1. Folklore Pt.1 (Intro)
2. Mouth Leaks Black =VISUALIZER VIDEO=
3. Rainworld =VIDEO UFFICIALE=
4. Stonewing =VISUALIZER VIDEO=
5. Mindparasite
6. Scarred
7. Awaken
8. Faceless
9. The Bird and the Tree
10. The Vigorian Man
11. Persona Non Grata
12. Folklore Pt.2 (Outro)

LINE-UP:
Miikka HulmiVocals - Voce, Basso
Simo Puustinen - Chitarre
Jaakko Kauppinen - Chitarre
Antti Venäläinen - Batteria

opinioni autore

 
Un debutto fin troppo ricco per i finlandesi Decrowned 2024-05-05 13:35:12 Luigi Macera Mascitelli
voto 
 
3.5
Opinione inserita da Luigi Macera Mascitelli    05 Mag, 2024
Ultimo aggiornamento: 05 Mag, 2024
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

I Decrowned sono finlandesi e suonano Melodic Death: sarà quasi un cliché, ma una componente non può mai escludere l'altra c'è poco da fare. Attivi dal 2017 e proveniente da altre realtà del genere, i Nostri debuttano nel 2024 con il loro primo album dal titolo "Persona Non Grata", proprio come l'ultimo degli Exodus. Comunque sia, il quartetto si presenta con un signor biglietto da visita, totalmente imbevuto di quelli che sono gli stilemi finnici ma senza disdegnare contaminazioni provenienti dalla vicina Svezia: il risultato è dunque un disco estremamente solido che si spalma in dieci tracce - più intro e outro - sostenute ed accattivanti. Ciò che ci è piaciuto parecchio della band è il fatto di avere un sound molto ricco e variegato, con continui cambi ed intermezzi che richiamano da una parte i Wolfheart e gli Insomnium, ma dall'altra c'è anche la durezza svedese dei Dark Tranquillity di metà carriera e le cavalcate in stile Amon Amarth. Insomma, siamo di fronte ad una sorta di ibrido che ingloba al suo interno svariati elementi e li ripropone in chiave moderna e personale a modo suo. Ciò che fondamentalmente ci ha fatto un po' storcere il naso sono due fattori: un growl piuttosto debole e incisivo ed un songwriting alle volte troppo ricco. soprattutto quest'ultimo elemento ci fa percepire i Decrowned come una band con tanti strumenti a disposizione ma poca cognizione di causa nell'usarli. Insomma, a volte "less is more". Durante l'ascolto infatti non si riesce bene a dare un'identità alla band perché ci ritrova a fare i conti con tanti elementi che alla fine rischiano di vanificare il tutto, relegando la band ad una costante citazione anziché ad un gruppo che con quegli stessi strumenti plasma una creatura tutta sua. Insomma, il disco è una palla di cannone lanciata a tutta velocità, senza però preoccuparsi di dove voler colpire, con il rischio di far fare a quella palla un giro di 180 gradi in direzione di chi l'ha lanciata. un vero peccato se si considera che alcune delle tracce proposte funzionano molto bene.

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