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Darkmoon Warrior, 23 anni di carriera ed ancora tanta strada da fare.. Darkmoon Warrior, 23 anni di carriera ed ancora tanta strada da fare.. Hot

Darkmoon Warrior, 23 anni di carriera ed ancora tanta strada da fare..

recensioni

titolo
Angels Of Dirt - Beasts Of Rebellion
etichetta
Folter Records
Anno

Tracklist:
1. Thermonuclear Predator
2. Coração Sinistro
3. XX.XV.XX.
4. Into Thy Crimson Realms
5. Blackmetal Anarchy
6. Svjatogor
7. Brenne für mich
8. Angels of Dirt & Beasts of Rebellion

Line up:
A. Krieg - vocals, bass
Greifenor - guitars, vocals
L.V.X. - drums

opinioni autore

 
Darkmoon Warrior, 23 anni di carriera ed ancora tanta strada da fare.. 2019-11-10 18:36:40 Rob M
voto 
 
2.0
Opinione inserita da Rob M    10 Novembre, 2019
Ultimo aggiornamento: 10 Novembre, 2019
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Uscito in settembre, per Folter Records, il nuovo lavoro dei Darkmoon Warrior "Angels Of Dirt - Beasts Of Rebellion", un disco vecchio stampo per seguaci vecchio stampo.
Black metal tirato, a tratti thrashy, che si rifá da subito ai classici del genere (vedi il passaggio alla "Lost Wisdom" di Burzum nell'opener "Thermonuclear Predator") se pur ispirandosi a sonoritá piú contemporanee in stile Watain.
I nostri si trascinano avanti, brano dopo brano, con un concentrato velenoso e tagliente in cui il basso copre un ruolo di secondo piano rispetto al resto, e nel quale la voce gioca invece un ruolo importante nel dare al tutto un'aura ancora piú malsana.
Non ci son in realtá brani che possan spiccare sopra altri, il tutto risulta tanto classico quanto irresistibilmente pacchiano. Ci tengo a precisare che qui non voglio mettere l'accento su una pecca ma anzi, son sicuro che un disco come questo possa fare la felicitá di chi ancora crede nella nera fiamma.
Purtroppo i contro peró risultan essere piú dei pro, ritrovandoci cosí ad ascoltare brani ingenui come "Into Thy Crimson Realms" (traccia che arriva all'apice dopo quasi due minuti di intro totalmente inutile) e tornando a battere sempre su quel giá sentito che rende questo disco uno tra migliaia, senza né arte né parte.
Alla fine del tutto, non bastan ripetutti ascolti per risollevare le sorti di un disco che si scava la fossa da solo, volendo necessariamente rifarsi a soluzioni cosí strausate che un ascolto sarebbe stato da subito piú che sufficiente.
Da una band fondata nel 1996 mi aspetterei molto di piú ed arrivare con un disco come questo al 2019 é solo sinonimo di pigrizia, piú che voglia di ricordare i vecchi tempi.

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