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Nonostante la pandemia, nonostante la forzata assenza di tour, gli eroi del folk metal finlandese, i Korpiklaani sono tornati puntualissimi con il loro undicesimo album intitolato “Jylhä". Di seguito la nostra intervista con il fisarmonicista Sami Perttula, che ci racconterà della lavorazione dell'album ma anche come hanno passato il terribile 2020, piani futuri, e canzoni preferite. Buona Lettura!

 

Ciao Sami e bentornato su Allaroundmetal.com. Prima di tutto, come stai e come hai vissuto questo disastroso 2020. Come la situazione in Finlandia? E come l’avete affrontata voi Korpiklaani?

Sami:Un saluto a tutti. Per fortuna tutti noi siamo riusciti ad evitare il contagio. Dopotutto ad oggi la Finlandia sembra essere uno dei paesi più sicuri dal punto di vista pandemico, infatti il Covid non ci ha mai colpiti così duramente come è successo ad esempio da voi in Italia. Quindi c’è stata questa sorta di situazione di vantaggio, il nostro governo ovviamente sta ponendo molte attenzioni sulle nuove varianti del virus. Quando c’è stato il primo lockdown tutti noi abbiamo pensato tipo: “Nah, nel giro di 3 mesi si risolverà tutto e torneremo presto in tour”. Per diversi membri della band, i Korpiklaani rappresentano il lavoro principale, quindi tutta questa faccenda ci ha colpito molto. La cosa positiva è che abbiamo avuto molto più tempo per finire il nuovo album e girare dei video di alta qualità

 

Il Covid ha colpito duramente molte professioni tra cui appunto l’industria musicale, quali pensi saranno le conseguenze per il mondo musicale dopo tutto questo?

Sami:In generale penso che per una questione di causa effetto, le etichette più potenti diventeranno ancora più potenti, e quelle più piccole purtroppo scompariranno. Per fortuna la musica la fanno i musicisti, e possiamo sempre ricominciare tutto da capo dopo questa pandemia, sicuramente al momento, da un punto di vista prettamente economico, è una situazione molto impegnativa

 

Nonostante la situazione non sia migliorata, con tutte le restrizioni del caso, in primo luogo, non poter fare i tour, avete comunque deciso di far uscire il nuovo album. E’ stata una vostra scelta, o quella della Nuclear Blast? Avete forse accordi in tal senso?

Sami: E’ stata in gran parte nostra, avendo ormai parecchi anni alle spalle, dovrebbe essere un dovere avere un nuovo album almeno ogni tre anni. Per le band ad inizio carriera la cosa migliore sarebbe averne uno all’anno, almeno i primi anni.  Di positivo c’è che con gli anni ci siamo migliorati continuamente, fino ad arrivare al punto che il primo traguardo per noi è principalmente sfornare un lavoro di alta qualità, rispetto a ciò che abbiamo fatto in precedenza, e questo richiede del tempo. D'altra parte ci sono anche determinati costi di produzione per un buon studio album, poi tutto è nelle mani dalle persone, se queste sono pronte e possono spendere dei soldi per ascoltare musica

 

Parlerei a questo punto di “Jylhä”. Intanto che significa? E quali sono i temi principali dei brani?

Sami: “Jylhä” significa maestoso, ma anche selvaggio, ruvido, nell’accezione positiva del termine. Avevamo altre opzioni per il titolo, ma poi abbiamo sentito che l’album suonava proprio maestoso, quindi perché non dargli questo nome! Il tema principale che in qualche modo collega le canzoni è quello dell’omicidio, molti dei testi si basano su storie entrate a far parte del folklore finlandese, sul mistero di alcuni tragici assassinii avvenuti nel nostro paese. “Niemi” parla di ciò che successe sul lago di Bodom negli anni sessanta, mentre “Juuret” riguarda un altro crimine mai risolto, avvenuto negli anni cinquanta. Detto questo, non trovo che il disco abbia atmosfere cupe, direi che musicalmente risulta invece piacevolmente potente. Poi ovviamente ci sono anche un paio di Alcohol Song…in queste non viene ucciso nessuno

 

Dietro ai vostri testi in finlandese c’è ancora l’autore Tuomas Keskimäki?

Sami: Si, Tuomas è ancora l’autore dei nostri testi. Ci da fiducia ed è piacevole lavorare con lui, quindi gli abbiamo chiesto di nuovo di darci una mano. Sai, fa un gran bel lavoro e lo fa in tempi brevi. Ovviamente anche Jonne (Järvelä ndr) ha un gran da fare con l’arrangiamento dei testi

 

Ancor più che nei vostri precedenti album, sembra che cerchiate sempre più sperimentazioni e approcci musicali differenti. Dal refrain super catchy di “Sanaton Maa”, passando ai ritmi reggae ad esempio. Quale diresti siano le maggiori differenze tra questo e i vostri lavori passati?

Sami: Penso che quest’album sia il più particolareggiato. Abbiamo speso un sacco di tempo sugli arrangiamenti. Abbiamo anche un nuovo batterista, Samuli (Mikkonen ndr), che ha fatto un ottimo lavoro per le sue parti, giorno dopo giorno nello scantinato di Jonne! Il fatto di avere molti e differenti tipi di canzoni nei dischi credo sia uno dei nostri punti forza. Nello stesso disco, ci puoi trovare un’allegrissima alcohol song, così come una cupissima canzone dai toni doom, o ancora un sound sinfonico o power metal, ma tutte suonano sempre come un lavoro dei Korpiklaani

 

E tra le diverse canzoni riusciresti a sceglierne una che rappresenti al meglio lo spirito di “Jylhä”?

Sami: Non potrei sceglierne solo una. Piuttosto sceglierei una qualsiasi a caso e direi che rappresenta al meglio l’album, perché in realtà sono tutte buone canzoni e non possiamo non appoggiarle tutte. Quando abbiamo iniziato a mettere giù le idee del nuovo disco, la prima cosa che ci siamo detti è che doveva essere corto e diretto. Sono uscite un sacco di buone canzoni ed abbiamo deciso di inserirle tutte

 

Raccontaci il processo di registrazione di Jylhä”

Sami: In parte siamo stati nello studio privato di Jonne, in parte nello studio di Janne Saksa ad Hämeenlinna. Ci troviamo bene a lavorare con lui e troviamo abbia fatto già un ottimo lavoro con il precedente “Kulkija”, così abbiamo deciso di tornare da lui. Tutte le parti degli strumenti acustici e popolari le abbiamo registrate nel giro di una settimana, quindi non ti saprei dire come è andata poi, il mio lavoro era finito a quel punto

 

Invece che ci dici dei video che avete girato?

Sami: Sono stati girati da Markky Kirves ed il suo team. Siamo stati davvero fortunati ad aver avuto l’opportunità di suonare con lui! Non solo ha le idee chiare, ma anche uno stile molto personale ed in più non ha mai girato video per altre metal band. Quindi ha un suo approccio artistico diverso e che sa di nuovo. Abbiamo sempre voluto girare dei buoni video e ci siamo impegnati soprattutto per questo album, ci crediamo, e questo periodo ci è sembrato giusto per concentrarci su di loro. Sentivamo che c’era un gran bisogno di girare dei bei video musicali lontani da tutta questa storia della pandemia

 

Di solito dopo l’uscita di un disco le band si preparano per i tour promozionali. Vista la situazione, che farete questa volta? Forse aspettando giorni migliori avete in mente un live in streaming?

Sami: Sembrerebbe una soluzione, ma la storia dei live in streaming, per come la vediamo non è la via giusta per la musica. Gran parte delle persone hanno bisogno della sensazione reale di stare insieme, bere birra, scambiare quattro chiacchiere mentre ascoltano la musica che amano dal vivo. Ovviamente siamo pronti a tutto questo, ma dipende dalle regole che ogni paese sta mettendo in atto per contrastare il Covid. Direi che aspetteremo di vedere come si evolvono le cose, e quando sarà il momento, partiremo per un tour vero

 

Ogni musicista a cui faccio questa domanda dice che il suo album preferito è sempre l’ultimo che ha scritto, ma seriamente se dovessi dire qual’è il tuo album preferito dei Korpiklaani quale sceglieresti? E qual è in generale la canzone che più ti piace suonare dal vivo?

Sami: Dipende molto dal mio stato d’animo. Quindi il mio album preferito in realtà cambia spesso. Ti posso dire che “Ukon Wacka” ha un posto importante per me. Per quel che riguarda la canzone, adoro suonare dal vivo quelle più veloci e divertenti, tipo “Kirki”


Ok per me è tutto. Grazie per il tuo tempo, vi auguro ogni bene e come di prassi, l’ultima parola a te, se c’è qualcosa che non ti chiesto e vuoi aggiungere, è giunto il momento

Sami: Prendetevi cura gli uni degli altri, e supportate la scena musicale come potete, soprattutto adesso che è stata messa in ginocchio da questa pandemia

Pubblicato in Interviste

Ad oggi Niklas Sundin è forse uno dei musicisti più completi e poliedrici al mondo. Dopo quasi trent'anni di militanza nei Dark Tranquillity, l'artista ha deciso di prendere le distanze da Mikael Stanne e soci e di iniziare un progetto musicale tutto suo: i Mitochondrial Sun. Sono passati pochi mesi dal primo album di debutto, che ha visto la luce a febbraio 2020. Ma il buon Niklas si è messo nuovamente al lavoro, ed il 13 novembre 2020 ha presentato al grande pubblico "Sju Pulsarer", la sua seconda fatica (trovate a questo link la nostra recensione). In merito a ciò ho avuto la fortuna e l'onore di potergli fare qualche domanda. Di seguito l'intervista a Niklas Sundin. Buona lettura!

[English Version Below]

 

--------------------

1. Ciao Niklas e benvenuto su Allaroundmetal, è un piacere. Come stai? Il tuo secondo album solista, "Sju Pulsarer", è stato pubblicato da poco. Come ti senti a riguardo?

Ciao! Grazie per avermi ospitato. Sono molto soddisfatto di "Sju Pulsarer"; è tutto ciò che volevo che fosse. Non è certamente un ascolto facile, e la natura ripetitiva e l'intensità non sono per tutti, ma finora la risposta è stata sorprendentemente buona. Grazie per la tua recensione lusinghiera, a proposito.

2. Ci vuoi parlare della scrittura dell'album? Da dove hai preso ispirazione questa volta?

È difficile da dire. Proprio come per l'album di debutto, non c'erano influenze consapevoli o fonti di ispirazione in quanto tali. Ho pensato di fare un album davvero intenso per molti anni, forse perché tutto ciò in cui sono stato coinvolto fino ad ora è stato molto equilibrato. In ogni album precedente di cui facevo parte, cercavamo di ottenere un buon mix tra canzoni veloci, lente, lunghe e brevi e poi arrangiare tutto per rendere l'ascolto il più vario e dinamico possibile. Con "Sju Pulsarer", al contrario, volevo il caos totale, con l'intenzione di travolgere quasi l'ascoltatore e indurre un'esperienza ipnotica, simile alla trance. Immagino che l'ispirazione principale sia stata proprio quella di provare questo stile, ma ovviamente ci sono altri artisti che hanno esplorato un territorio simile. La ripetizione e il ronzio combinati con la batteria furiosa sono simili a band come Ultha e Fell Voices, e il suono "futuristico" potrebbe assomigliare a Thorns o Blut aus Nord a volte. Ma nel complesso penso che gli elementi elettronici rendano "Sju Pulsarer" un album piuttosto originale. Per quanto riguarda il processo di scrittura in sé, è stato abbastanza fluido una volta stabilita la direzione di base. Tutto è stato registrato nel mio studio di casa e poi spedito ad Anders Lagerfors di Nacksving - che ha anche lavorato con i Dark Tranquility in precedenza - per il missaggio.

3. Questo nuovo album è piuttosto differente rispetto al precedente: molto più oscuro ed estremo. Direi perfino più introspettivo. A cosa si deve questo cambio di stile?

L'idea con i Mitochondrial Sun è di fare tutto ciò che trovo interessante, quindi ogni album sarà probabilmente molto diverso dagli altri. Ho sempre ammirato band come gli Ulver che coprono molti stili diversi pur mantenendo intatti alcuni sentimenti o identità fondamentali. "Sju pulsarer" è sicuramente diverso dal punto di vista sonoro rispetto all'album di debutto, ma sotto la distorsione e la batteria veloce, l'arrangiamento delle melodie è in realtà piuttosto simile. È fantastico che tu lo trovi introspettivo, dal momento che è quello che speravo. Nonostante sia intenso per la maggior parte del tempo, c'è anche qualcosa di rilassante e meditativo.

4. E riguardo l'artwork, possiamo dire che l'approccio è lo stesso, ossia trasmettere visivamente ciò che vuoi comunicare con la musica?

Assolutamente. La copertina ha un'atmosfera cosmica e spaziale, e l'oggetto principale sembra un'enorme massa ultraterrena. In realtà è un primo piano di spore, che racchiude l'intera idea di mescolare il molto piccolo con il molto grande e l'organico col freddo e l'artificiale. È un po' più astratto rispetto ad altri miei lavori artistici, ma sembrava giusto per questo particolare album.

5. Pensi che la pandemia abbia in qualche modo ispirato la musica di "Sju Pulsarer"?

Si potrebbe pensare che le cose stiano effettivamente così, dato che il suono è così claustrofobico e intenso. In realtà l'album era già finito all'80% quando è iniziata la pandemia, e inoltre l'idea di fare questo tipo di musica era in circolazione da anni. Devo ammettere però che l'album si allinea molto bene alla situazione mondiale attuale, e forse assume anche un significato diverso. Probabilmente è più facile per le persone approcciarsi al lavoro con la giusta mentalità nella situazione attuale rispetto ad un contesto normale.

6. I Mitochondrial Sun sono un progetto molto giovane nato un anno fa. Eppure in così poco tempo hai già pubblicato due album, perciò immagino tu sia molto ispirato. Cosa vuoi comunicare di preciso con la tua musica?

L'album di debutto è stato effettivamente terminato più di un anno prima della sua uscita, quindi c'è stato più tempo a disposizione per realizzare "Sju Pulsarer" di quello che potrebbe sembrare. Detto questo, mi sento decisamente ispirato, ed è generalmente un po' più facile essere produttivo quando sono solo io nel mio studio di casa e non in una situazione di band completa in cui si prova e si discute molto il materiale nuovo (e, pre -COVID-19, anche molti tour). Per quanto riguarda la comunicazione, è tutto abbastanza aperto. La musica è strumentale, perciò lascio l'interpretazione alle persone anziché fornire loro un contesto troppo specifico e una serie di "regole" su come interpretarlo. Per me la musica è emozione ed espressione di istinti, e non la mera trasmissione di idee e informazioni: cerco quindi di stimolare l'immaginazione dell'ascoltatore e non dirgli cosa pensare. 

7. Sappiamo tutti che tu sei uno dei membri fondatori dei Dark Tranquillity e che hai recentemente lasciato la band. Inoltre conosciamo bene il tuo stile unico. Ma quando ascolti i Mitochondrial Sun senti immediatamente che c'è una netta differenza rispetto ai Dark Tranquillity. Come mai? Un ambiente di lavoro diverso o un altro tipo di approccio alla musica? 

È un po' entrambe le cose. I D.T. sono sempre stati una band democratica, quindi la musica di solito finiva per essere una combinazione di ciò che ogni membro portava al tavolo. I miei gusti erano spesso in minoranza e molto del materiale che ho scritto semplicemente non è stato inserito nelle tracce (il che ovviamente va benissimo, e lo stesso vale anche per gli altri membri) o è stato cambiato per adattarsi allo stile e alla direzione generale della band. In questo senso, avere un progetto tutto mio mi dà più libertà dato che sono l'unico a cui deve piacere il lavoro finale. Inoltre, dato che sono stato nei D.T. per così tanti anni, preferisco molto di più concentrarmi sul fare musica, cosa che similmente ho fatto anche in passato. Sono sicuro che in futuro pubblicherò musica metal più regolare per così dire, ma per ora è più gratificante sperimentare un po' ed esplorare nuovi orizzonti.

8. Quali sono i tuoi progetti futuri? Hai in mente qualche collaborazione o continuerai a lavorare da solo?

Ci sono già delle canzoni finite per il prossimo album dei Mitochondrial Sun, ma non so ancora se pubblicare un vero e proprio album completo o due EP separati. Il materiale è molto vario, quindi forse ha più senso dividerlo in due versioni. Ci sono anche alcune collaborazioni in cantiere, ma è meglio non parlare di dettagli fino a quando qualcosa non è effettivamente pronto. Le cose sono un po' imprevedibili e accadranno quando sarà il momento, ma è difficile dire se sarà l'anno prossimo o più tardi. In generale vedo l'ora di vedere cosa porterà il futuro.

9. Sfortunatamente la pandemia ha posto un freno al mondo della musica e dell'arte in generale. Tu come stai affrontando questa situazione? Sei ottimista per il futuro?

Beh, l'ottimismo probabilmente non è uno dei miei punti di forza (ride, ndr). Penso che almeno i prossimi 5-10 anni saranno vissuti all'ombra della pandemia. Le sperimentazioni sui vaccini sono promettenti, ma non tutti sceglieranno di vaccinarsi sfortunatamente . E anche quando le cose inizieranno di nuovo ad aprirsi probabilmente ci saranno cluster locali (assembramenti, ndr) e focolai stagionali che renderanno la vita in generale più imprevedibile di prima. Misure come l'allontanamento sociale saranno ancora un requisito per molte attività, inclusa la musica dal vivo. Questo potrebbe funzionare per grandi artisti come i Metallica, o per band molto underground che suonano solo negli scantinati senza permesso. Ma per la maggior parte degli spettacoli in tour sarà più difficile, poiché i luoghi in cui ci si esibisce normalmente non possono sopravvivere finanziariamente con solo, ad esempio, il 20% del pubblico permesso. Detto questo, la creatività trova sempre una soluzione e possiamo già vedere come molti musicisti stiano avviando nuovi progetti e collaborazioni.

10. Bene Niklas, questa era l'ultima domanda. Lascio a te le ultime parole ai lettori di Allaroundmetal e a tutti i tuoi fan italiani. Ti ringrazio tantissimo per la disponibilità e speriamo di poterti vedere presto in Italia.

Grazie a te per l'intervista! Sono ovviamente felice e grato del supporto che arriva dall'Italia, che è sempre stata una delle mete preferite anche per i Dark Tranquillity sin dall'inizio degli anni '90. Invito tutti a dare un ascolto a "Sju Pulsarer". All'inizio potrebbe essere un po'difficile, ma per coloro a cui piace la musica un po' stravagante e strana ci saranno molte melodie e atmosfere da scoprire.

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[English Version]

1. Hi Niklas and welcome to Allaroundmetal webzine. It's a pleasure for us. How are you? Your second solo album, "Sju Pulsarer", has just been released. How do you feel about it?

Hi! Thanks for having me. I'm very satisfied with "Sju Pulsarer"; it's everything that I wanted it to be. It's certainly not an easy listen, and the repetitive nature and intensity is not for everyone, but so far the response has been surprisingly good (thanks for your flattering review by the way). 

2. Do you want to talk about the writing process? Where did you get the inspiration this time?

It's hard to say. Just as with the debut album, there weren't any conscious influences or inspirational sources as such. I've thought of making a really intense album for many years, maybe due to the fact that everything else that I've been involved with has been very balanced. On every previous album that I was a part of, we'd try to get a good mix between fast and slow and long and short songs and then arrange everything in order to make the listener experience as varied and dynamic as possible. With "Sju Pulsarer" I wanted full-on mayhem, with the intention of almost overwhelming the listener and inducing a hypnotic, trance-like experience. I guess that main inspiration was just to try this style out, but of course there are other artists that have explored similar territory. The repetition and droning combined with furious drumming is similar to bands like Ultha and Fell Voices, and the "futuristic" sound might resemble Thorns or Blut aus Nord at times - but on the whole I think that the electronic elements make "Sju Pulsarer" a pretty original album. As for the writing process itself, it was pretty smooth once I had established the basic direction. Everything was recorded in my home studio and then sent off to Anders Lagerfors at Nacksving - who also worked with Dark Tranquillity before - for mixing.

3. This new album is quite different from the previous one: it is much more extreme and dark. I would say almost more introspective. What made you change your style?

The idea with Mitochondrial Sun is to do whatever I find interesting, so every album will probably be very different from the others. I've always admired bands like Ulver that cover a lot of different styles while still keeping some core feeling or identity intact. "Sju pulsarer" is for sure different sonically than the debut album, but underneath the distortion and fast drums, the basic way of arranging melodies is actually pretty similar. It's great that you find the new album introspective, since that's what I was hoping for. Even though it's intense most of the time, there's also something soothing and meditative about it.

4. What about the artwork? Can we say that the approach is the same, that it visually represents what you want to communicate with your music?

Absolutely. The cover has a cosmic and space-y feel, and the main object looks like some huge otherworldly thing, but it's actually a close-up of spores, which encapsulates the whole idea of mixing the very small with the very large, and the organic with the cold and clinical. It's a bit more abstract than most of my other artwork, but it felt right for this particular album.

5. Do you think the pandemic has somehow inspired the music of your new album?

It's tempting to interpret things in that way since the sound is so claustrophobic and intense, but the album was actually 80% finished when the pandemic started, and the idea of making this kind of songs had been around for years. I have to agree that the music aligns very well to the current world situation though, and maybe takes on a different meaning as well. It's probably easier for people to relate to and get into the right mindset under the current situation compared to if things were normal.

6. Mitochondrial Sun is a very young project, born a year ago. But in this short time you have released 2 albums, so I guess you are very inspired. What do you want to communicate with your new music?

The debut album was actually finished over a year before its release, so there has been more time than what it might seem like from the outside to make "Sju Pulsarer". With that said, I definitely feel inspired, and it's generally a bit easier to be productive when it's just me in my home studio and not a full band situation where there is always a lot of time spent rehearsing and discussing the music (and, pre-COVID-19, a lot of touring as well). As for communication, it's all pretty open-ended. The music is instrumental, and I'd rather allow people to come up with their own ideas than to provide a too specific context and a set of "rules" for how to interpret it. To me, music was always more about emotion and expressing things on an instinctive level rather than transmitting ideas and information. I'd rather try to trigger the imagination of people than telling them what to think.

7. We all know that you were one of the founding members of Dark your unique style. But when you listen to Mitochondrial Sun you feel a clear difference compared to DT. What is the cause of this: a different work environment or a different musical approach? 

It's a bit of both. D.T. was always a democratic band, so the music usually ended up being a combination of what every member brought to the table. My own taste was often in the minority, so a lot of the material that I wrote just didn't make it into D.T. songs (which of course is totally fine, and also the same also applied to the other members) or got changed quite a lot in order to fit with the general style and direction of the band. From that perspective, having my own project is a bit more free since I'm the only one that needs to like something in order for it to appear on an album. Also, since I was in D.T. for so many years, it just feels more interesting right now to focus on making music that isn't too similar to what I've done in the past. I'm sure that I'll be releasing more "regular" metal music again at some point in the future, but for now it's more rewarding to experiment a bit and explore new horizons.

8. What are your future projects? Do you have any collaboration in mind or will you continue to work alone?

There are already songs finished for the next Mitochondrial Sun release, but I haven't decided whether it's best to release a proper full-length album or two separate EP's. The material is very diverse, so maybe it makes more sense to split it up over two releases. There are some collaborations in the pipeline as well, but it's better not to talk about specifics until something actually is ready. Things are a bit unpredictable and will happen when there is enough time, but it's hard to say if that will be next year or later. But I'm certainly looking forward to what the future will bring.

9. The pandemic has unfortunately stopped the world of music and the world of art in general. How are you dealing with it? Are you optimistic about the future?

Well, optimism probably isn't one of my strengths, ha ha! I think that at least the next 5-10 years will be lived in the shadow of the pandemic. The vaccine trials are promising, but not everyone will choose to get vaccinated (unfortunately), and even when things slowly start opening up, there will likely be local clusters and seasonal outbreaks making life in general more unpredictable than before. Measures like social distancing probably still will be a requirement for many activities, including live music. This might work for huge artists like Metallica, or for very underground bands that just play in basements without permission, but for most typical touring acts it'll be harder since the venues where they'd normally play can't survive financially if only - say - 20% audience capacity is allowed. With that said, creativity always finds a way, and we can already see how a lot of musicians start new projects and collaborations.

10. Ok Niklas, this was the last question. I leave you the last words: what do you have to say to all Allaroundmetal readers and to all your Italian fans? Thank you very much for your availability and for your time, stay safe and we hope to see you soon here in Italy.

Well, thanks for the interview! I'm of course happy and grateful for the support from Italy (which always have been one of the best places for D.T., even since the early '90's) and invite everyone to give "Sju Pulsarer" a listen. It might be a bit hard to penetrate at first, but for those who like their music a bit quirky and weird, there are lots of melodies and atmosphere to discover.

 

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