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Gianni Izzo

Gianni Izzo

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La serata all’Orion di Ciampino inizia con particolare anticipo, l’orario proibitivo ha fatto perdere a molti, compreso me, sia i Poem che i Textures. Quando arrivo nel locale sono circa le 21:00 ed il palco è già quasi pronto per l’entrata in scena degli Amorphis, che avverrà da li a poco. 

Come è successo ultimamente, anche questa volta purtroppo l’Orion è mezzo vuoto, e Roma si dimostra essere nuovamente una data fallace per la band di turno che ci viene a suonare.

Inoltre, una cosa a cui a mia memoria non ho mai assistito prima d'ora in un concerto metal, per tutta l’esibizione degli Amorphis non è scattato neanche un accenno di pogo, me li aspettavo per brani come “The Dark Path” o “The Four Wise Ones”, perlomeno per “On The Rich And Poor” o “Drowned Maid”, invece niente.

Non che i ragazzi presenti non abbiano accolto con calore la band, ma di certo i finlandesi hanno dovuto faticare per creare quel contatto magico tra pubblico e musicisti, che dovrebbe avvenire quasi in automatico durante un live. Non capisco infatti se sia colpa dell'ora legale ormai scattata da un pezzo, oppure del giorno infrasettimanale, di certo non deve essere stata una serata indimenticabile per Joutsen ed i suoi. 

La band, da parte sua, è stata ineccepibile nella propria esibizione, di un'eleganza tutta nordica, sia durante i pezzi più radiofonici che quelli più duri, ma continuo a pensare che le chitarre fossero un po’ troppo depotenziate, ottime per pezzi più catchy come “House Of Sleep”, ma forse ci voleva più incisività durante la fantastica “Drowned Maid” ad esempio, nella quale è tornato a cantare il chitarrista, ma anche growler storico degli Amorphis, Tomi Koivusaari, che ha duettato con l'ottimo Joutsen. Un gran bel momento, ma qui, come del resto anche in altri brani, i fantastici giri melodici maideniani delle chitarre uscivano poco, troppo nascoste, peccato.

Molti pezzi sono stati presi dall’ultimo riuscitissimo album “Under The Red Cloud”, forse il più bel disco degli Amorphis dai tempi di “Silent Waters” e “Skyforger”. Particolarmente sentita da Tomi, che incita il pubblico a cantare insieme a lui, la buona “Death Of A King”, durante la quale non si poteva non essere rapiti dall'effetto sitar della chitarra di Esa Holopainen. Ma il momento di maggior coinvolgimento per tutti è stato quello di “My Kantele”, masterpiece indiscusso dei nostri.

Ovvio che soprattutto un "vecchietto" come me, avrebbe preferito ascoltare anche altri pezzi storici, tratti dai due dischi dell’epoca d’oro della band: “Tales…” ed “Elegy”, magari al posto di alcune canzoni più radiofriendly degli ultimi tempi, ma dopotutto è difficile accontentare tutti, e la band finnica ha cercato di pescare un po’ da tutto il suo repertorio, eccezion fatta per gli album più fuori contesto del loro catalogo: “Am Universum” e “Far From The Sun”.

Alla fine ho assistito ad un buon concerto, non eccessivamente lungo (decidete da voi se sia una cosa positiva o meno), con l'accoppiata "Silver Bride" e "Smoke" che scatenano gli animi (un filo troppo morenti) durante l'encore, dell'ahimè esiguo pubblico romano.

SETLIST

- Under The Red Cloud

- Sacrifice

- Bad Blood

- Sky Is Mine

- The Wanderer

- On Rich And Poor

- Drowned Maid

- Dark Path

- The Four Wise Ones

- Silent Waters

- My Kantele

- Hopeless Days

- House Of Sleep

ENCORE

- Death Of A King

- Silver Bride

- Smoke

Luca Turilli's Rhapsody@Orion, Ciampino (Roma) 18/02/2016

Martedì, 23 Febbraio 2016 12:54 Pubblicato in Live Report

Due appunti prima di cominciare:

 

1) Mi scuso con gli Ancient Bards, band che apprezzo moltissimo, per i quali non potrò scrivere alcun live report, causa mio ritardo. Nonostante l’Orion sia uno dei locali più facilmente accessibili una volta usciti dal raccordo anulare, è già la sesta o settima volta che riesco puntualmente a perdermi, ovviamente se sbagli uscita, diventa tutto più difficile, se sbagli uscita nonostante il navigatore ti dica ripetutamente che la strada che vuoi intraprendere non è quella giusta, ti senti anche un po’ cretino. Sarà per la prossima volta!  

2) E’ un triste fenomeno in continua ascesa, ma i concerti, almeno in quel di Roma e dintorni, sono sempre meno affollati. Anche questa volta, il locale era mezzo vuoto. Non so se ci sia una moria di metalheads, ma è ovvio il perché i gruppi vengano sempre più di rado a suonare dalle nostre parti. E’ un triste scenario che sicuramente non fa bene ai gruppi, a chi ama i concerti, alla musica in generale. Quindi cari metallari capitolini, se ci siete, alzate il vostro sederone dal divano!

Detto questo. Buona lettura.

 

TEMPERANCE

Ammetto di non sapere molto sulla symphonic metal band lombarda, con alla voce la brava e bella Chiara Tricarico, ed ammetto che quel paio di canzoni che mi sono ascoltato al volo su youtube prima di giovedi, non mi avevano entusiasmato. Ma i Temperance in versione live sono decisamente bravi, ed anche quei due singoli, che nella loro versione in studio mi erano sembrati un po’ troppo patinati e radiofonici, dal vivo mi hanno colpito positivamente, per la potenza dei suoni e la bravura indiscutibile di tutti i membri dei combo lombardo. La band, nata dalle ceneri dei Bejelit, ha ad oggi inciso due album: l’ultimo “Limitless”, e l’omonimo debutto.

Chiara è il pezzo da novanta del gruppo,  grazie alle sue abilità vocali, infatti passa suadente da registri moderni a quelli lirici con estrema facilità, un po’ meno avvezza giusto nella breve parentesi estrema, evitabile infatti l'accenno in screaming.

Per quelle parti c’è il mastermind e chitarrista del gruppo Marco Pastorino, bravo con la chitarra e non meno con la voce, a sua volta canta in clean ed in screaming, scalda il pubblico ed incita a venirgli dietro con i vocalizzi, si vede che è lui ad avere le redini della band in mano. 

Sono state 7 le canzoni che i Temperance hanno proposto, tratte da entrambi gli album, ed i presenti li hanno accolti con grande calore. Insomma, uno spettacolo ovviamente breve, ma intenso, non possiamo non promuoverli: professionali, potenti e simpatici.

 

 

LUCA TURILLI'S RHAPSODY

Luca Turilli ed i suoi Rhapsody sono in forma come sempre, (ma Conti stecca su “Rosenkreuz”, ahi!). Sfottò a parte, Alessandro Conti, Luca Turilli, insieme a tutta la band, ed ai due special guest: la soprano Emilie Ragni ed il tenore Riccardo Cecchi, sono stati eccezionali.

Grazie ai due ospiti poi, l’esibizione ha ottenuto ancora più verve, sentire i cori di “Nova Genesis” o “Aenigma”, o di altri brani, cantati quasi interamente dal vivo per la prima volta, invece di usare i sample, ha emozionato non poco. 

Tutto secondo i programmi, Alessandro è simpatico quando parla col pubblico, ed è impetuoso quando canta. Si destreggia in un continuo andirivieni tra cantati lirici e moderni, il duetto con Emilie durante la bella “Tormento E Passione”, ha dato più di un brivido.

Non c’è stato nessun momento calante, la setlist è stata equilibrata tra pezzi nuovi,  grandi classici, “Knightrider Of Doom”, “Dawn Of Victory”, “Emerald Sword”, “Land Of Immortals”, ed inediti in versione live, come la fantastica “Pride Of The Tyrant”. Nondimeno è stato un piacere ascoltare “War Of The Universe” e “Demonheart”, tratte dal solo album di Luca Turilli. Purtroppo, in particolare il primo brano, non mi è sembrato essere molto conosciuto dai presenti, personalmente invece spero di ascoltare altre perle tratte dagli album solisti di Turilli, anche in futuro.

Ovviamente le due parti di “Of  Michael The Archengel And Lucifer’s Fall”, non potevano essere eseguite per intero, sottolineo la grande capacità nel capire quali delle le sessioni delle due suite, potevano essere portate in sede live, esaltandone la bellezza, a discapito di altre che invece avrebbero sicuramente sopito gli animi.  

Come è già successo quest’estate con i Rhapsody Of Fire a Fabrica Di Roma, durante “Unholy War” c’è stato un grande applauso sentito da parte di tutto l'Orion, verso il compianto attore Christopher Lee.

Luca Turilli al solito, è stato unico nel suo genere, menestrello saltellante, non si è fermato un attimo, facendosi. e facendoci, totalmente trasportare da ogni brano proposto, suonando con grinta e cantando in silenzio i propri versi al cielo. Ogni musicista ha avuto il suo giusto spazio anche nei solismi, resi più interessanti perché non sono stati evulsi dal contesto, ma son stati arricchiti da noti temi televisivi e cinematografichi che li andavano a sostenere, in modo da non uscire mai dal mondo epico, messo in piedi dalla band. Particolarmente interessante in questo senso, il solo di basso di Guers.

Se diamo un voto pieno all’esibizione, così come alla setlist proposta, devo dire che la parte “cinematica”  dello show (lo schermo installato dietro il gruppo), mi è sembrata ancora a livello di “work in progress”.

Appoggio totalmente l’idea, e penso che l’apporto di particolari immagini alla musica proposta, possa creare ancor più coinvolgimento per i spettatori. Per ora abbiamo visto spazi eterei e incontaminati, immagini simboliche, qualche sprazzo di computer grafica un po’ troppo dozzinale per i tempi, le foto della band, ed i testi di alcuni dei brani più recenti, video e lyric video. Un po’ poco, nel senso che a livello emotivo non ha creato del tutto quell’unione tra sonoro e visivo a cui, credo, si voglia davvero puntare. Ovviamente è solo un piccolo appunto il mio, che di certo non va a sminuire la qualità dell’esibizione, ripeto, perfetta, o giù di li.

 

SETLIST

01. Nova genesis
02. Knightrider of Doom 
03. Rosenkreuz (The Rose and the Cross)
04. Land of Immortals 
05. Aenigma
06. War of the Universe
07. Ira Divina
08. Unholy Warcry 
09. Son of Pain
10. Prometheus
11. Drum Solo (Game Of Thrones Theme)
12. Il cigno nero
13. Guitar Solo (Of Michael The Archangel And Lucifer’s Fall Part II "Chapter III")
14. The Pride of the Tyrant 
15. Tormento E Passione
16. Demonheart 
17. Bass Solo (Matrix Theme)
18. Of Michael the Archangel and Lucifer’s Fall, Part II "Chapter V"
19. Dark Fate of Atlantis
20. Of Michael the Archangel and Lucifer’s Fall "Chapter II"
21. Dawn of Victory 

 

Encore:

22. Quantum X

23. Ascending To Infinity

24. Emerald Sword + Finale

 

 

Vivaldi Metal Project: Intervista a Mistheria

Mercoledì, 27 Gennaio 2016 22:06 Pubblicato in Interviste

C’è un progetto musicale molto ambizioso che si sta concretizzando giorno dopo giorno, ideato dal tastierista Mistheria, al secolo Giuseppe Iampieri(Bruce Dickinson, Rob Rock, Roy Z, Mark Boals, John West), e dal bassista Alberto Rigoni (TwinSpirits), ma che vede di fatto, il reclutamento di decine e decine di artisti di fama internazionale, con il fine di riproporre l’intero concerto de “Le Quattro Stagioni” di Vivaldi, in chiave symphonic metal.

Noi di Allaroundmetal.com abbiamo contattato Mistheria per farci raccontare i natali, e rivelarci il dietro le quinte del “Vivaldi Metal Project”. Buona Lettura!

 

Gianni. Ciao Mistheria e benvenuto su allaroundmetal.com. Inizierei subito col presentare il vostro progetto musicale. Quando e come è nato il “Vivaldi Metal Project”?

Mistheria: Verso la fine del 2013 nasce l'idea di proporre Vivaldi in chiave metal sinfonico. Realizzo un provino che metto in rete e da lì partono i primi commenti e i primi contatti. Uno dei primi a raccogliere l'idea e l'entusiasmo è stato l'attuale co-produttore, bassista/compositore Alberto Rigoni.

 

Gianni: Perché hai scelto proprio Vivaldi e le sue “Quattro stagioni”?

Mistheria: “Le Quattro Stagioni” è stato uno dei primi capolavori della musica Classica che ho ascoltato sin dai primi anni di studio in Conservatorio ed è diventata la “colonna sonora” della mia adolescenza. Un'opera dai “nascosti” connotati Metal! Durante gli anni ho cullato l'idea di farne una mia versione fondendola con la passione per il Metal e il Symphonic Metal.

 

Gianni: Immagino la difficoltà di arrangiare in chiave metal e registrare il tutto. Ci descrivi brevemente i passi fatti fino ad oggi? E quali sono state le maggiori difficoltà tecniche incontrate?

Mistheria: Le difficoltà possono essere anche minori o maggiori rispetto a registrare un album di musica originale, basta sempre avere le idee chiare e conoscere bene l'obiettivo da raggiungere. Finora non ci sono state difficoltà tecniche di rilievo, dato il livello eccelso di tutti gli ospiti del progetto, più che altro direi logistiche, dato che organizzare un insieme di oltre 70 artisti, un'orchestra e un coro non è il compito dei più semplici e raccomandabili, ma grazie all'impegno e alla passione di tutto il cast finora tutto va avanti ottimamente!

 

Gianni: A che punto siamo dei lavori?

Mistheria: I musicisti hanno quasi completato le registrazioni, ora sono in studio i cantanti. Il Coro “Angel Manolov”, condotto da Darena Popova, un fantastico ed epico insieme di 50 cantanti, è stato registrato all'inizio di Dicembre 2015 a Sofia (Bulgaria). Ora stiamo ci stiamo organizzando per la registrazione della “Sinfonietta Consonus Orchestra” di Michal Mierzejewski, condotta da Szymon Morus, a Gdansk (Polonia).

 

Gianni: Il progetto vede la partecipazione di un immenso numero di musicisti rock e metal. Innanzitutto in base a cosa avete scelto di ingaggiare un musicista piuttosto che un altro?

Mistheria: All'inizio del progetto sono stati invitati artisti con i quali avevamo già collaborato sia dal vivo che in studio. La risposta è stata eccitante ed abbiamo costruito la base del progetto. In seguito abbiamo iniziato a ricevere suggerimenti, sia dagli artisti già coinvolti, che dai nostri fans, e ovviamente abbiamo anche noi inviato altre proposte ad artisti più o meno noti, che ritenevamo eccellenti nel progetto per completare la formazione. Nel frattempo, e a seguire, fino ad oggi, abbiamo ricevuto tantissime proposte di partecipazione, e la fase dura è stata proprio questa, soprattutto per me che ho dovuto, con piacere però, analizzare ognuna di esse al fine di poter scegliere. E’ stato difficile ma necessario. Ovvio, gli elementi di scelta sono stati la qualità artistica e l'affinità stilistica con il progetto.

 

Gianni: Ti va di presentarci almeno qualcuno dei musicisti coinvolti?

Mistheria: Ne posso citare solo alcuni, l'elenco è davvero lungo (non me ne vogliano i non citati ma le interviste a volte sono così :) Dunque: Michael Lepond (SymphonyX), Mark Boals (Y. Malmsteen), John Macaluso (ARK/SymphonyX), Chris Caffery (Savatage), Edu Falaschi (Angra/Almah), Ruud Jolie (Within Temptation), Rob Rock, Dani Loeble (Helloween), Mark Cross (Scorpions/Firewind), Marco Sfogli (J. LaBrie), Andreas Passmark (Royal Hunt), Steve Di Giorgio (Testament), Atma Anur (T. MacAlpine), Mark Wood (Trans-Siberian Orchestra ), Anna Portalupi (Tarja Turunen), Victor Smolski (Rage/Almanac), Tommy Denander (Toto) e la lista prosegue su www.vivaldimetalproject.com (Sul sito potete ovviamente seguire da vicino l’evoluzione di questo lavoro e trovare tutte le ulteriori news di cui avete bisogno ndr)

 

Gianni: C’è qualche nome che state cercando ancora di reclutare?

Mistheria: Diciamo che ci sono grandi artisti ancora da annunciare... ultimamente abbiamo avuto necessità di altri violinisti solisti dato che gli arrangiamenti, come normale, hanno subito delle modifiche e/o evoluzioni in una determinata direzione

 

Gianni: C’è qualche artista invece che vi avrebbe fatto piacere avere con voi, ma che invece non è stato possibile coinvolgere, per un motivo o per un altro?

Mistheria: Si, c'è qualche artista che ci spiace non avere nel cast, come dici tu: “per un motivo o per un altro... “. Non possiamo fare nomi ma posso anche dire che siamo stra-soddisfatti e ultra-contenti del fantastico e straordinario cast di artisti che abbiamo!

 

Gianni: Pensi sia possibile realizzare un tour e portare quindi il tutto in sede live?

Mistheria: E' quello che stiamo iniziando a pianificare, anche dietro alcune richieste di una certa importanza che ci sono giunte. I nostri collaboratori e alcune agenzie sono già al lavoro su questo fronte, speriamo di poter annunciare presto grandi novità...

 

Gianni: Credi che in futuro ti cimenterai in altri progetti simili? Ci sono altri compositori o altre opere che ti piacerebbe arrangiare in chiave moderna?

Mistheria: E' un po' presto parlarne e già solo pensarci, dato che il VMP ci sta impegnando tantissimo sia in termini di tempo che energie. Possiamo dire che un'opzione c'è e se, a seguito del VMP, recupereremo le forze, abbiamo già qualche idea e un cast di musicisti pronti … ;-)

 

Gianni: Ringraziandoti per il tempo che ci hai dedicato, come al solito, lascio l’ultima parola a te…

Mistheria:  A nome dell'intero VMP, di tutto lo staff e gli artisti, ringrazio te Gianni e la redazione di “ALL AROUND METAL” per lo spazio dedicato al progetto. Un gran piacere da parte mia aver realizzato questa intervista e un abbraccio “sinfonico” a tutti i nostri fans, amici, e coloro che ci supportano da più di due anni. Siamo vicini al traguardo, continuate a seguirci!

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