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Per emergere, nel Power Metal, bisogna faticare molto. Esordio per i Dark Legion Per emergere, nel Power Metal, bisogna faticare molto. Esordio per i Dark Legion Hot

Per emergere, nel Power Metal, bisogna faticare molto. Esordio per i Dark Legion

recensioni

titolo
God of Harvest
etichetta
Elevate Records
Anno

TRACKLIST:
1. The Dragon's Saga
2. God of Harvest
3. Fear of Lose
4. Paradise
5. Inner Fire
6. 1000 Miles
7. Reign of Chaos
8. The Girl Who Loves Me
9. Winter's Night
10. Sands of Time

LINE UP:
Walter Osedin - vocals
Rizos Spiros - guitars
Theoharis Theoharakis - drums
Aristofanis Tzaerlis - bass

opinioni autore

 
Per emergere, nel Power Metal, bisogna faticare molto. Esordio per i Dark Legion 2022-01-23 07:51:33 ENZO PRENOTTO
voto 
 
3.0
Opinione inserita da ENZO PRENOTTO    23 Gennaio, 2022
Ultimo aggiornamento: 23 Gennaio, 2022
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Nel mondo del metallo ci sono dei generi che rimangono fedeli a sé stessi, che non ne vogliono sapere di evoluzione (anche a causa di un pubblico molto restio alle novità) e che proseguono imperterriti su di una strada già tracciata da infiniti epigoni. Il Power Metal ne ha passate tante, forse troppe, nei lunghi decenni della sua vita e, se si escludono i gruppi più affermati, fatica sempre di più ad imporsi auto riciclandosi continuamente con dei risultati non così esaltanti (se si escludono piccoli gioielli a nome Borealis, Ride the Sky, Lechery, Seventh Wonder, Wuthering Heights o anche i Falconer e gli Elvenking). In questo caso si parla però della variante più neoclassica venuta fuori grazie alla corrente Rock ottantiana, che ha portato all’estremo l’unione fra musica classica e strumenti elettrici della tradizione rockettara (si pensi ai numerosi chitarristi come Yngwie Malmsteen o Uli Jon Roth, ma anche John Norum degli Europe). Il Metal ovviamente ne è stato contagiato fino ai giorni nostri ed anche i greci Dark Legion con il loro esordio "God Of Harvest" ne hanno subito moltissimo l’influenza.
Sebbene il genere sia diventato famoso più per le dimostrazioni di bravura tecnica, che per l’efficacia delle canzoni, bisogna dire che qualcuno ha cercato in qualche modo di dare interpretazioni differenti. Lo stile dei Dark Legion si ispira molto al metallo ottantiano per una produzione molto lo-fi (peccato per alcuni suoni impietosi, soprattutto per la batteria), vocals fiere dal sapore Metal classico ed un approccio che mette la tecnica al servizio delle composizioni e non il contrario, almeno non del tutto. Tralasciando titoli e testi fin troppo banali, il quartetto punta a macinare note su note in diverse direzioni non così scontate. Si passa dall’aristocratico Hard Rock della title-track (lanciatissimo il drumming che non lascia un attimo di respiro) con il suo ottimo assolo, all’Epic Metal della bella “Fear of Lose” (fra riffs eroici ed arpeggi melodici decisamente soffusi) ed incrociando anche la strada con il Power Metal più grezzo nella mitragliata “Reign of Chaos”. Nelle rimanenti tracce del disco ci sono parecchi alti e bassi dovuti a molti ritornelli purtroppo piatti ed incolori come le già sentite “The Dragon's Saga”, “Winter’s Night”, “Paradise” (anche se il giro melodico non è così male) o la discreta “Inner Fire” (che ha dalla sua dei bei muri di suono), per non parlare dell’eccessiva ballad “1000 Miles”, dai toni epici fin troppo esagerati e pacchiani, soprattutto l’assolo. Ci sono però dei piccoli colpi di coda. “The Girl Who Loves Me” ha dalla sua dei tonanti giri di basso ed una chitarra corposa e rocciosa, mentre la vera sorpresa che ribalta la situazione è la riuscitissima e potente “Sands of Time”, con un lavoro di chitarra davvero sopraffino che cambia spesso pelle dimostrando che c’è anche della sostanza. Il fatto che un lavoro del genere esca nel 2022 non è esattamente un punto a favore sia per la debolezza “storica”, sia per le poche armi a disposizione per affrontare l’agguerrita concorrenza.
Un disco povero di idee, ma che lascia intravedere delle doti che potrebbero riservare qualche sorpresa, a patto che si lavori duramente per migliorare.

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