Quale modo migliore di chiudere questo anno concertistico se non con un live degli inossidabili Saxon? Mancando dai miei timpani da ormai due anni, qualche giorno fa mi sono diretto verso il Live Club di Trezzo per assistere alla calata della band inglese in supporto al loro ultimo album Battering Ram. Oltre a trovare un sacco di nebbia e freddo, sono anche riuscito a intervistare Paul Quinn e Doug Scarrat; intervista che potete leggere cliccando qui.
Diciamo subito una cosa: sono uscite diverse polemiche per questa data, dovute soprattutto all'assenza delle supporter Girlschool, che avrebbero dovuto aprire la serata ma hanno dato avviso di assenza non con troppo anticipo, scatenando l'ira di chi aveva comprato i biglietti per entrambe le band. Per quanto mi sia dispiaciuto (non ho mai visto la all female band dal vivo) non me la sento di incolpare nessuno, anche perché pare ci siano stati seri motivi di fronte a questa dolorosa scelta.
Tolto questo dubbio cominciamo a dire subito che la band chiamata come supporto, gli Overtures, ha fatto assolutamente un'ottima figura di fronte a un Live Club già abbastanza gremito. I ragazzi li avevo già visti in azione allo Spaziorock.it festival, ma qui cambia tutto: 40 minuti di scaletta consentono ai nostri anzitutto di essere più rilassati e meno di fretta, per poi poterci proporre molto più del loro prog/power soprattutto dall'ultimo Artifacts. È stato sicuramente un ottimo show con una bella atmosfera, tanto che alla fine, quando Michele Guaitoli ha fatto un discorso sulle ragioni della loro presenza in merito all'assenza delle Girlschool, qua e là si è sentito anche un "Bravo!", segno di come nonostante tutto abbiano tutti apprezzato lo sforzo del sestetto. Persino un mio conoscente, non avvezzo a queste sonorità più moderne, a fine concerto mi ha preso da parte per dirmi che gli erano piaciuti molto.
Quando arriva il turno dei Saxon il locale è bello pieno e sin dalle note di It's a Long Way to the Top degli AC/DC, usata come intro, capiamo che stiamo per rivedere una vera e propria leggenda della NWOBHM. Con la title-track dell'ultimo album gli inglesi mettono subito in chiaro come stanno le cose: avranno sessant'anni per gamba, ma spaccano ancora come se ne avessero 20. Il concerto prosegue con Sacrifice, dalla penultima prova in studio, per poi andare ovviamente a pescare a piene mani dai primi album della band, con Heavy Metal Thunder, Solid Ball of Rock e una inaspettata Stand Up (and be counted). Il Live è in visibilio: da quando erano passati di qua l'ultima volta sono passati ormai 7 anni e questo non fa che aumentare l'esaltazione di chi è un po' che non li vede.
Biff, compiaciuto, nota come nel pubblico ci sia gente di tutte le età definendola "una cosa meravigliosa", per poi ringraziare pubblicamente gli Overtures per il supporto. Un momento di particolare fomento arriva quando scatta il tributo all'amico Lemmy: per l'occasione i Saxon suonano la cover di Ace of Spades, facendo esplodere il Live in un boato unico e scatenando ovviamente un devastante pogo con tanto di crowd surfin'! A questo punto io mi aspettavo partissero gli ultimi encores, invece, dopo Wheels of Steel, c'è un'altra mezz'ora di concerto da fare, la cui prima parte si chiude con la nuova Let me Feel Your Power e 747 (Strangers in the night), altri classiconi immortali che hanno reso celebri i Saxon tra gli anni 80' e 90'. I compagni di Biff sono quasi più fomentati di lui, nonostante l'assenza dell'ormai storico bassista Nibbs Cartes per motivi familiari, sostituito temporaneamente dal bravissimo Gus Macricostas: Doug e Paul si scambiano assoli, li modificano addirittura, mostrando il vero lato dell'heavy metal improvvisato e ignorantone, mentre dietro le pelli Nigel Glockler sembra essersi completamente ripreso dal ciclo di chemio che aveva dovuto affrontare lo scorso anno, sfoggiando anche una autoironica t-shirt con scritto "Fuck Cancer". Ma che concerto dei Saxon è senza Crusader, Denim & Leather e Princess of the Night? Su questi tre anthem da qualunque metallaro che si rispetti si chiudono le due date italiche della band inglese, che non accenna ad arretrare di un passo di fronte all'età.
Se avete un po' di sale in zucca seguite il mio consiglio: la prossima volta che i Saxon dovessero passare per l'Italia non perdete l'occasione di andarli a vedere. Poche band come loro riescono ancora ad incarnare lo spirito degli eighties senza sbagliarne una e a fare 2 ore di concerto salutando infine il pubblico stremati ma col sorriso sulle labbra.
Setlist:
- Battering Ram
- Heavy Metal Thunder
- Sacrifice
- Solid Ball of Rock
- Never Surrender
- Chasing the Bullet
- Stand Up and Be Counted
- The Devil's Footprint
- Strong Arm of the Law
- Power and the Glory
- The Eagle Has Landed
- 20,000 Ft
- Queen of Hearts
- And the Bands Played On
- Dallas 1 PM
- Ace of Spades (Motörhead cover)
- Wheels of Steel
Encore:
- Let Me Feel Your Power
- 747 (Strangers in the Night)
Encore 2:
- Crusader
- Denim and Leather
- Princess of the Night
Si ringraziano di cuore Eagle Booking e KezzMe! per il supporto.