Ci sono concerti e concerti, tuttavia qualcosa mi diceva che in quel Mercoledì di metà Novembre avrei assistito a qualcosa di speciale nella mia città. Già da qualche settimana infatti circolavano notizie su questa serata del 16 Novembre: ci sarebbe stata una “One Night Reunion” di una band partenopea degli anni ’80: gli Hells, fautori di un Heavy Metal d’annata.
La band mosse i primi passi nel 1984 durante gli anni d’oro della musica Metal, il fermento metallico era vivo anche nel capoluogo partenopeo grazie a band come loro, i Marshall, gli Strike, i Melissa e pochi altri.
La prima formazione, composta da Claudio e Mariano Del Monaco (rispettivamente batteria e basso), Riccardo Napoli (chitarra solista) e Marcello Marseglia (voce e chitarra ritmica) grazie alle prime composizioni suonò in alcune serate nei locali in voga all’epoca.
Successivamente, alcuni stravolgimenti di line up fecero confluire nella band Riccardo Penta alla voce e Stefano Fuso alla chitarra; i nuovi innesti portarono ad una fruttuosa stagione compositiva culminata nel 1986 con la pubblicazione del demo “Breathless”, registrato in soli tre giorni.
Le tre canzoni presenti nel demo: “Midnite”, “Sexy Nite” e “Revenge” riscossero pareri estremamente positivi portando il nome della band al di fuori dei confini cittadini; lo stesso fecero le loro infuocate esibizioni dal vivo, sempre con ottimi riscontri di pubblico.
In quel periodo, un’etichetta americana propose un contratto alla band, ma purtroppo come molto spesso avvenne alle band nostrane, per problemi vari andò tutto in fumo nonostante il talento della compagine napoletana. Anche a causa di questa mancata occasione, nel 1989 il gruppo si sciolse, salvo poi rivivere parzialmente qualche anno dopo in una nuova band chiamata “Loadstar” che negli anni 2000 ripropose dei brani storici degli Hells.
La storia ha voluto che nel 2016, a 30 anni dallo storico demo, 3/5 della formazione originaria si riunissero in sala per far rivivere i brani del demo oltre a riprendere quelli mai registrati; i nuovi innesti degli Hells sono musicisti di grido: alla voce infatti troviamo il poliedrico Bruno Masulli (Annihilationmancer, Power Beyond, In Aevum Agere, I Miti Eterni, ex Marshall e Savior from Anger) ed al basso Francesco Fiordellisi (ex Savior from Anger e Melissa).
Il concerto prevedeva anche un gruppo di supporto Punk, che tuttavia per motivi imprecisati non si è presentato alla serata, meglio così, il “metallo” è rimasto incontaminato. Una volta giunto al locale con due miei amici ho constatato che la presenza del pubblico si attestava nella media delle serate napoletane, un buon risultato data l’allergia di molti metallari napoletani verso il Metal classico.
Un pregio della vecchia guardia è quello della professionalità: che si suoni davanti a centinaia di persone o davanti ad un pubblico meno folto, i vecchi lupi che rispondono al nome di Hells non si lasciano turbare dall’assenza delle nuove leve e sciorinano una prestazione musicale a prova di bomba.
Dopo una Intro la band presenta brani vecchi e nuovi quali “Nail Dispare Nail”, “Double Face” e la convincente “Panic”, il genere proposto dagli Hells è un Heavy Speed Metal, tra Judas Priest, Saxon, Accept, Motorhead e Riot.
Il quarto brano in scaletta si apre con un riff conosciuto e sorpresa! Si tratta della cover dell’omonima canzone dei Metal Church, interpretata magistralmente da Masulli, con un timbro molto simile a quello del compianto David Wayne, che dire, una gran bella botta di metallo Old School.
L’assalto all’arma bianca degli Hells non concede un attimo di tregua, ad un brano dal testo ispirato come “Late to Think” segue l’inno degli Holocaust “Heavy Metal Mania”, una vera e propria manna dal cielo per gli amanti della NWOBHM.
Ovviamente vengono proposti i pezzi del demo (Midnite, Sexy Nite e l’anthemica “Revenge”) ma la band non tralascia il divertimento regalandoci due cover del calibro di “Painkiller” e la conclusiva “Ace of Spades” per non dimenticare un’icona come Lemmy.
Avendo ascoltato il demo posso tranquillamente dire che i brani, già di per se ottimi, acquistano dal vivo una qualità ed una potenza maggiore, travolgendo il pubblico già dal primo ascolto grazie a ritornelli efficaci, assoli di chitarra molto studiati ed una sezione ritmica terremotante. La voce di Masulli permette di impostare il cantato su diverse tonalità, senza voler tuttavia sminuire il cantato di Penta che sul demo mi ha ricordato molto lo stile di Steve Sylvester degli anni ’80.
Come recensore ho la fortuna di concentrarmi durante l’anno sulle nuove uscite dei miei generi preferiti (Hard Rock, Heavy, Speed e Thrash Metal prevalentemente) e ciò che riscontro in molte nuove band è la carenza di ispirazione e di qualità compositive che non potranno mai essere compensate da produzioni cristalline o da suoni ipermoderni: mi sento di affermare convintamente che se una band come gli Hells uscisse con un nuovo full length sbaraglierebbe tranquillamente gran parte della concorrenza.
Una volta conclusa l’esibizione la festa non è finita; una Jam session anni ’80 ha fatto divertire i presenti: c’è stato modo di ascoltare diversi musicisti di altre band suonare e cantare brani come “Cold Sweat” dei Thin Lizzy, “The Trooper” dei Maiden, “Breaking the Law” dei Priest, “Enter Sandman” cantata dal sottoscritto (senza ricordarne l’intero testo) ed infine la potentissima “Black Metal” dei Venom cantata da Arnaldo Laghi, ex frontman dei Loadstar.
Non posso che concludere dicendo che chi non c’era si è perso una fantastica serata, bisogna essere aperti alle novità ed alle evoluzioni della nostra musica preferita, ma troppo spesso noto, soprattutto tra i nuovi “metallari” un’indifferenza mista ad ignoranza riguardo il Metal più classico, ciò che questa gente si perde è un bagaglio culturale e musicale immenso.
Detto questo mi chiedo e mi rispondo “Where is the power, where is the glory? Heavy Metal is my story”.
Setlist:
1)Intro
2)Nail Dispare Nail
3)Double Face
4)Panic
5)Metal Church
6)Late to Think
7)Heavy Metal Mania
8)Midnite/Sexy Nite
9)Painkiller
10)Revenge
11)Ace of Spades