Ci sono concerti che aspetti trepidante, prima dei quali conti i giorni che ti mancano, per goderteli con in mano una birra e i pensieri lontani anni luce..
Questo è quanto attendeva chi ha avuto il piacere e la fortuna di essere all’Alcatraz di Milano per il concerto dei Sonata Arctica e dei Twilight Force.
Arriviamo alle porte dello storico locale intorno alle 10 di mattina del 20 ottobre, ed uno sparuto manipolo di fedelissimi è già seduto in attesa della meritata transenna da prima fila.
Le ore passano e i pochi “eroi” diventano ben presto un esercito di 1500 persone circa che inneggiano storici pezzi del gruppo Power Finlandese fino alle 18.30, orario di apertura delle porte.
I Sonata hanno registrato il pienone da “quasi sold out”, tanto da meritare l’allestimento del palco principale dell’ Alcatraz.
Le ben conosciute (ormai) grafiche di “THE NINTH HOUR” sono parzialmente coperte da drappi e immagini degne di una ambientazione alla Tolkien: signore e signori, vi presentiamo i “TWILIGHT FORCE”:
gli Svedesi sanno proprio come fare per attirare l’attenzione, l’ispirazione fantasy è marcata, ma il dettaglio non viene certamente tralasciato, a partire dalle orecchie a punta del chitarrista-elfo sino alla spada al fianco del cantante..Precisi sull’orario da scaletta, la band si presenta alle 19.45: Riff potenti, tastiere urlanti e una capacità di palco rodata, i TWILIGHT FORCE potrebbero tranquillamente inserirsi di diritto tra i Temi alla RHAPSODY OF FIRE e movenze che ricordano i primi HELLOWEEN (più volte riproposto, infatti, il “dondolamento all’unisono” di chitarre e basso sui ritmi dimezzati, tipico delle zucche di Amburgo..).
Siamo rimasti piacevolmente sorpresi da una band che troppe volte abbiamo sentito etichettare come “più dedita all’apparenza che al suono”. Niente di più sbagliato: i sei Adventure Metallers spaccano e coinvolgono, suonano e lo fanno dannatamente bene, nonostante i suoni che, storicamente, penalizzano in parte la resa delle Bands di supporto.
Bravi e a loro agio sul Palco, forti di una capacità di gestione del pubblico davvero ottimale, con il Cantante “CHRILEON” dotato di una voce alta ma espressiva, in grado di concedergli parecchi siparietti fatti di corse e scambi di posizione, per finire con il sollevamento del chitarrista sulle spalle, durante un solo dello stesso, in grado di spazzare via ogni timore ad inneggiarli.
Ottime le performance tecniche di tutta la Band, di spicco la doppia cassa costante del batterista “DE’AZSH”, in perfetto sincrono con il basso di “BORN” , infinito lo shredding alternato e velocissimo dei 2 axe-men “AERENDIR” & “LYND”. Alla tastiera va apprezzato, oltre che il buon suono, anche lo “sciamanico” apporto di “BLACKWALD”, forte di una cupa e tenebrosa voce non solo dedita ai cori, ma anche alle parti narrative che lo hanno visto protagonista.
I TWILIGHT FORCE suonano un’ora e scaldano Molto bene il pubblico, ormai inneggiante e generoso di applausi meritati.
Se amate il Power metal EPICO e CLASSICO, date retta al sottoscritto, e correte a comprare li tripudio del Fantasy “HEROES OF MIGHTY MAGIC”: Thumbs Up!!!!
Setlist:
1Battle Of Arcane Might
2Forest Of Destiny
3Enchanted Dragon Of Wisdom
4Riders Of The Dawn
5Powerwind
6Flight Of The Sapphire Dragon
7There And Back Again
8Gates Of Glory
9The Power Of The Ancient Force
TWILIGHT FORCE lineup:
▪Chrileon – Lead vocals
▪Lynd – Guitars
▪Born – Bass
▪Blackwald – Keyboards
▪De’Azsh – Drums
▪Aerendir – Guitars
Orari Esibizione: 19.45 - 20.45
E si passa al clou della serata: dopo circa 30 minuti per cambio palco e sistemazione suoni, irrompono i SONATA ARCTICA!
Il quintetto finlandese è in gran forma, dedito ad uno show non solo musicale, ma quasi teatrale, con un TONY KAKKO desideroso di interpretazione e pregno di pathos: si inizia con “Closer to an Animal” e “Life”, intervallate solo dallo scrosciante e roboante applauso dei presenti.
Giusto il tempo di un ringraziamento per essere cosi partecipi e fare del pubblico italiano uno dei preferiti dei “Sonata” e si passa a “ The Wolves die Young” cantata a gran voce da tutti (Incluso il sottoscritto) e “In Black and White”.
E’ tempo di introspezione e sentimento, visto che i Sonata regalano una magistrale interpretazione di “Tallulah” dove Kakko è capace di strappare la pelle d’oca con una magistrale capacità espressiva.
Nemmeno il tempo di riprendersi e si riparte con la doppia cassa di Fairytale, in grado di smuovere anche gli animi più placidi, dove Tommy Portimo e Eljas Viljanen non si risparmiano su un sound che mi riporta indietro ai primi anni 2000, quando il power la faceva da padrone.
Molti i ragazzi in Headbanging, forti le urla di un pubblico che conta vecchie guardie già incontrate negli anni, ma anche nuovi ragazzi e adepti a dimostrazione del fatto che, non solo il genere si stia riformando dalle proprie “ceneri”, ma anche che i Sonata sono in grado di avvicinare nuovi Fans agli storici supporters che non potevano farsi scappare l’occasione di tornare sotto palco a far sentire il proprio calore ad una band che la storia l’ha fatta e continua a scriverne l’evoluzione.
Striscioni lanciati sul palco ( e apprezzati dai musicisti che li espongono tra le loro scenografie) e un boato di euforia accolgono le note di FULL MOON, che viene cantata a squarciagola dai presenti, con il suo “runaway” impossibile da ignorare; si passa poi a “Among the shooting stars”, “ No more Silence” e “Abandoned, Pleased, Brainwashed, Exploited”, prima di una atmosfera perfettamente ricreata da un Kakko a livelli teatrali massimi, sulle note di “We are what we are”.
Il concerto si chiude con la bellissima “The Power of One”, dopo la quale i nostri lasciano la scena inneggiati e rientrano dopo la gran richiesta del pubblico per il gran finale.
Prima della musica, però, il frangente è stato impreziosito sia dalle parole di ringraziamento di Tony, il quale sottolinea l’importanza del supporto alla musica Live a livelli internazionali e locali, per permetterne la sopravvivenza, che dall’ingresso sul palco dal referente del Fanclub Ufficiale dei Sonata Arctica, apparso per celebrare il compleanno di Henrik “Henkka” Klingenberg, omaggiato dai fans con regali raccolti precedentemente per l’occasione, i quali lo hanno visibilmente sorpreso ed emozionato.
Si riparte per il gran finale, con un pubblico in grado di coprire la voce di Tony sulle note di “I have a right” e la mastodontica “Don’t Say a Word”, prima dell’ormai tipico inno “VODKA”.
Fortunatamente, non dovremmo aspettare molto per poter rivedere i Sonata Arctica in Italia, promessi live proprio da Tony Kakko a fine esibizione, per i primi mesi del 2017, concerto al quale non abbiamo intenzione di mancare.
Setlist:
1Closer To An Animal
2Life
3The Wolves Die Young
4In Black And White
5Tallulah
6Fairytale
7Fullmoon
8Among The Shooting Stars
9intro: No More Silence / Abandoned, Pleased, Brainwashed, Exploited
10We Are What We Are
11The Power Of One
12I Have A Right
13Don’t Say A Word
SONATA ARCTICA lineup:
▪Tony Kakko – Vocals
▪Elias Viljanen – Guitars
▪Tommy Portimo – Drums
▪Henrik Klingenberg – Keyboards
▪Pasi Kauppinen – Bass
Orari Esibizione: 21.15 - 23.00