Sabato 12 novembre, come purtroppo spesso accade arrivo in quel di Cerea (VR) nell’Area Exp leggermente in ritardo rispetto all’orario di inizio dei concerti; mi sono così perso circa una metà dell’esibizione dei validissimi LionSoul, in giro per promuovere il loro ultimo album “A pledge to darkness”, uscito in primavera di quest’anno (questa la nostra recensione: https://www.allaroundmetal.com/component/content/article/26-releases/9452-lionsoul,-un-gran-disco-a-conferma-delle-loro-qualit%C3%A0). Ero curioso di ascoltarli dal vivo, dato che il disco mi aveva favorevolmente impressionato ed ho potuto constatare come effettivamente la band sappia il fatto suo e sia perfettamente in grado di tenere il palco alla grande! Molto carismatico il singer Ivan Castelli, ottima la prova delle due chitarre di Francesco Pedrini ed Aurelio Parise, sostenute alla grande al basso da una nostra vecchia conoscenza che risponde al nome di Giuseppe Lombardo (mitico!), nonché da Nicolò Bernini dietro le pelli. La scaletta è stata naturalmente prevalentemente concentrata sull’ultimo album:
Exile to arise
Welcome storm
Soldier through time
A pledge to darkness
Wailing in red
Amber of illusion
Shadow of the black horse
Mi è dispiaciuto non vederli dall’inizio, dato che per le tre canzoni ascoltate, la band ha dato spettacolo. Un veloce cambio di strumentazione e salgono sul palco gli Eternal Idol. Negli ultimi anni sono cambiate molte cose all’interno della band originariamente fondata da Fabio Lione e sostanzialmente della formazione originale sono rimasti solo due pezzi di storia del metal italiano come il chitarrista Nick Savio (ex-White Skull, tra i tanti) ed il bassista Andrea Buratto (Secret Sphere, Hell in the Club, ecc.). Conoscevo Gabriele Gozzi per aver suonato nei Fallen Sanctuary, ma non sapevo come fosse nel ruolo di cantante e come si sarebbe districato nelle parti che erano di un grande come Fabio Lione; sono quindi rimasto molto, ma molto positivamente sorpreso dalla sua prova canora, dato che sostanzialmente non ha fatto rimpiangere il suo predecessore! Accanto a lui, come voce femminile, la tanto brava quanto affascinante Letizia Merlo, altra faccia nuova della band veneta. Come per i LionSoul, anche gli Eternal Idol non hanno avuto fortuna con i suoni, dato che ogni tanto spariva una delle voci e l’impasto sonoro disturbava un po’, tanto che mi sono trattenuto in fondo alla sala per poter sentire meglio; sembrava quasi che non fosse stato fatto il soundcheck prima del concerto e che, strada facendo, il tecnico sistemasse i suoni. Pur avendo un disco ormai risalente ad un paio d’anni fa (questa la nostra recensione di “Renaissance”: https://www.allaroundmetal.com/component/content/article/26-releases/7870-sinfonico,-progressivo,-teatrale,-epico-il-ritorno-degli-eternal-idol), quella di stasera mi pare sia una delle prime esibizioni degli Eternal Idol dall’uscita dell’album (comprensibile, vista la brutta parentesi del covid); si vede che la band ha sete di spettacolo e riescono a coinvolgere ed infiammare il pubblico. Ottima la prestazione generale e spero presto di poter ascoltare un loro nuovo disco con l’attuale formazione! Anche qui un veloce cambio di strumentazione ed arriva il momento degli headliners, i Temperance. Subito si nota una sorpresa: sul palco non ci sono Michele Guaitoli ed Alessia Scolletti che, come spiegherà Marco Pastorino, hanno dovuto anticipare la loro partenza per il tour degli Era. I Temperance avevano fissato questa data da tanto tempo e, per rispettare l’impegno preso, sono saliti sul palco Gabriele Gozzi degli Eternal Idol e Lina Victoria degli Sleeping Romance. Subito quindi l’attenzione viene attirata dai due ospiti, con la curiosità di rendersi conto se saranno in grado di non far rimpiangere i due assenti. Ed effettivamente entrambi hanno regalato una prestazione maiuscola! Gozzi è un animale da palcoscenico e si è comportato come se cantasse con i Temperance da sempre, intrattenendo il pubblico e coinvolgendolo, esattamente come avrebbe fatto Guaitoli; forse la sua voce è un po’ meno calda di quella del cantante friulano, ma purtroppo i continui problemi di acustica non hanno permesso di assaporare al meglio il tutto, tanto che spesso le voci sparivano letteralmente, come se si fosse spento il microfono. La cantante marocchina, invece, forse anche per il fatto che non conosce l’italiano, è sembrata un po’ più “timida”, anche se le sue doti canore sono sicuramente notevoli! Mi piacerebbe vederla on stage con la sua band (di cui presto recensiremo il nuovo album), in modo da trovarla più a suo agio su un repertorio che conosce meglio, sono certo che saprebbe destreggiarsi ottimamente! Per il resto, i Temperance sono una macchina perfettamente rodata, hanno un album semplicemente meraviglioso da portare avanti (questa la nostra recensione di “Diamanti”: https://www.allaroundmetal.com/component/content/article/26-releases/9041-i-temperance-raggiungono-un-livello-superiore) e sono musicisti esperti e di talento, tanto che c’è stato spazio persino per un assolo di batteria del mitico Alfonso Mocerino. C’è stato un momento in cui è salita sul palco anche Letizia Merlo, invitata insistentemente da Marco Pastorino, e sarei stato curioso di sentirla cantare una canzone, dato che sono sicuro avrebbe fatto un’ottima figura. La scaletta dell’esibizione dei Temperance è stata la seguente:
Pure life unfolds
Breaking the rules of heavy metal
My demons cant’ sleep
I am the fire
Unspoken words
Start another round
Drum solo
I the loneliness
Black is my heart
The last hope in a world of hopes
Diamanti
Of Jupiter and Moons
Catch the dream
Come per Cenerentola, a mezzanotte lo spettacolo termina; dopo aver salutato i musicisti che si sono intrattenuti tutti quanti con il pubblico, ci rimettiamo in macchina per tornare a casa, soddisfatti di aver assistito ad un bel concerto, nonostante tutti i problemi di audio che ci sono stati.