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Temperance + Perpetual Fate @ Teatrò - Abano Terme (PD), 15/09/2018 In evidenza

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Sabato 15 settembre 2018, ore 21.00 circa, entriamo al Teatrò di Abano Terme (PD), locale molto gradevole (una sorta di vero e proprio teatro) con attiguo bar, che poi si rivelerà avere anche un’ottima acustica. All’ingresso trovo sia Michele Guaitoli che Alessia Scolletti con cui mi intrattengo piacevolmente per una breve chiacchierata (conosco Michele da ormai un decennio, sin dai tempi di powermetal.it). Dopo qualche istante si entra perchè stanno per iniziare a suonare i Perpetual Fate, band padovana dedita ad un melodic metal con voce femminile molto attuale e non banale. Avevo già visto questo gruppo tempo fa, nel maggio 2017, di spalla agli Overtures e quella volta non mi avevano colpito in maniera particolare, pur lasciando trasparire ampi margini di miglioramento. Adesso, a circa un anno e mezzo di distanza, il perfezionamento inizia a farsi vedere prepotentemente; è evidente infatti come la cantante, Maria Grazia Zancopè abbia approfondito lo studio della sua voce che adesso utilizza con molta più padronanza. Il batterista Marco Andreetto si conferma un ottimo elemento, così come anche il chitarrista Massimiliano Pistore, unico a muoversi un pochino sul palco. Ecco, se dal lato musicale sono ineccepibili, i Perpetual Fate hanno ancora da migliorare la presenza scenica; il bassista e l’altro chitarrista soffrono di una sorta di immobilismo mentre suonano e non lasciano quasi nulla allo spettacolo, limitandosi ad un’esecuzione irreprensibile ma fredda (un po’ di headbanging e di grinta non avrebbe poi guastato). La singer, inoltre, è ancora un po’ inesperta e deve interagire maggiormente con il pubblico; a questa maniera concede ancora poco allo spettacolo e sembra quasi “prestata” all’heavy metal. Ciò nonostante, i Perpetual Fate hanno messo in mostra cosa sanno comporre in musica ed il loro metal melodico è davvero piacevole! Da segnalare sul brano “The land” (proprio notevole questo pezzo!) la presenza di sul palco di Michele Guaitoli e Marco Pastorino, a cantare assieme alla bionda singer. Nei prossimi mesi dovrebbe uscire il loro debut album “Cordis” che spero di poter recensire per allaroundmetal.com, dato che le premesse per un disco più che valido ci sono tutte. La scaletta della band è stata la seguente:

- Rabbit hole;

- Smothered;

- Intro+Rainfall;

- Mark any youth;

- The path;

- Intro+Enslavement;

- The land;

- A word between you & me.

 

Il tempo di un breve cambio di strumentazione e salgono sul palco i Temperance. In passato non avevo mai approfondito la mia conoscenza di questa band, forse perchè erano la reincarnazione dei Bejelit e non accettavo il fatto che ci fosse una voce femminile al posto di quella del mitico Fabio Privitera; poi, l’ingresso in formazione di un personaggio come Michele Guaitoli e la recensione più che positiva sul nostro sito, mi hanno convinto ad ascoltare finalmente come si deve il loro ultimo disco “Of jupiter and moons”, scoprendo uno dei miei dischi preferiti di questo 2018! La band è in tour da tempo in giro per l’Europa e quella odierna è l’ultima data; ormai i musicisti sono rodati e mettono sul palcoscenico tutta la loro esperienza e presenza scenica, con Marco Pastorino che è letteralmente indiavolato e persino Luca Negro, solitamente compassato con il suo basso, che ogni tanto si lascia andare. Alfonso Mocerino picchia come un fabbro sulla batteria (la mia bimba poi raccoglierà una sua bacchetta a fine concerto, trovandola letteralmente “scarnificata”) e si concede persino un piacevole assolo. Ci sono poi i due cantanti. Alessia Scolletti è alla prima esperienza come frontwoman (in passato è stata solo corista degli Overtures e dei Sailing To Nowhere), ma si sa muovere ed intrattenere il pubblico come una veterana; su Michele Guaitoli sinceramente non saprei cos’altro aggiungere oltre a quanto scritto in passato su di lui... semplicemente è un grandissimo cantante (oltre che una splendida persona!) e merita solo applausi per l’impegno, la perizia e la passione che ci mette sempre. Naturalmente la scaletta è incentrata sul loro ultimo disco, anche se purtroppo manca clamorosamente la meravigliosa “Empires and men” (il mio brano preferito in assoluto). Non mancano anche estratti dai primi tre dischi della band, opportunamente adattati per le nuove voci. Ho visto tantissimi concerti nella mia vita (del resto viaggio pericolosamente verso le 50 primavere...), ma ogni tanto mi sorprendo ancora di come una band possa regalare emozioni e sensazioni piacevoli, così come è successo stasera per i Temperance. Fortunatamente il Teatrò non era vuoto e c’erano circa un centinaio di persone, ma la classe e le qualità elevate di questo gruppo meritano palcoscenici molto più importanti, con pubblico molto più numeroso. Se fossero stati tedeschi, a quest’ora avrebbero un contratto con la Nuclear Blast e suonerebbero al Wacken o altri festival di un certo livello! Spero solo che possano presto raccogliere quanto seminato in questi anni e raggiungere quella notorietà a livello internazionale che meritano senza alcun dubbio. Il concerto è durato poco più di un’ora ed ha avuto questa scaletta:

- The last hope in a world of hopes

- Revolution;

- Broken promises;

- Deja vu;

- Unspoken words;

- The art of believing;

- Drum solo;

- Daruma's eyes;

- We are free;

- Intro + Mr. White;

- Empty lines;

- Save me;

- Me, myself & I;

- Of jupiter and moons;

- Way back home;

- Oblivion.

 

Al termine dello show, i ragazzi della band si sono intrattenuti piacevolmente con il pubblico per autografi, vendere qualche cd o semplicemente scambiare quattro chiacchiere piacevolmente, segno che, oltre ad avere talento e professionalità, sono anche molto alla mano e simpatici. Avevo con me anche mia figlia di 10 anni che è letteralmente impazzita quando Michele Guaitoli le ha regalato un plettro ed Alessia Scolletti se l’è abbracciata, piccoli gesti che fanno bene al cuore ed alla passione di una baby-metallara che si è addormentata durante il viaggio di ritorno tenendo stretta come un trofeo la bacchetta mezza rotta di Alfonso Mocerino che aveva raccolto a fine show. Emozioni che solo un concerto metal può regalare.... peccato per chi non c’era!

Ultima modifica il Domenica, 16 Settembre 2018 12:25
Ninni Cangiano

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