Eccoci con Jo Lombardo, singer degli Ancestral, per una chiacchierata su “Master of fate”, nuovo album della band, e su tanti altri argomenti.
D.: Jo e grazie di essere qui con noi. Sei il nuovo cantante degli Ancestral, ti va di raccontarci come sei entrato a far parte di questa band?
R. Ciao grazie a voi per questa intervista!! Beh, ti racconto in breve come è andata:
In quel periodo gli Ancestral erano alla ricerca di un cantante ed, avendo avuto modo di ascoltare la mia voce con Metatrone ed Orion Riders, diciamo che hanno trovato in me ciò che cercavano, ovvero la componente mancante, anche perchè penso non sia stato facile rimpiazzare un cantate altrettanto bravo come Olivo. Io mi sono trovato subito a mio agio, nel 2012 gli Ancestral fecero un concerto a Catania come Fabio Lione band, dopo il concerto, mentre aspettavo la fila per incontrare Fabio, Domiziano (bassista) mi fece entrare direttamente nei camerini, cosi ci siamo conosciuti di persona e da lì nacque una simpatia. Qualche tempo dopo mi contattarono proponendomi di far parte degli Ancestral, così ascoltando qualche traccia del promo cd, considerata la qualità delle canzoni, accettai senza pensarci troppo. Non pensai nemmeno ad eventuali problemi che potevano venirsi a creare facendo già parte di una band che mi impegna abbastanza, senza considerare inoltre gli impegni di famiglia e lavoro. Anche la distanza tra Catania e Trapani non è indifferente e nonostante i vari spostamenti tra registrazioni e prove, tutto sommato è stato piacevole e non mi sono pesati assolutamente; loro sono dei ragazzi straordinari e dei musicisti all’altezza della situazione! Sono davvero soddisfatto!
D.: Oltre a te, da qualche anno c’è anche un nuovo membro nella band, rispetto alla formazione del precedente disco, il chitarrista Carmelo Scozzari che è subentrato a Giovanni Battista Ferantello. Sei al corrente dei motivi di questa sostituzione e ci puoi presentare Carmelo?
R.: Personalmente ho già trovato Carmelo Scozzari integrato al 100% nella band, il motivo del cambio di chitarrista, che io sappia, è legato ad impegni familiari e lavorativi. Carmelo, oltre ad essere un chitarrista di grande livello, è un ragazzo davvero umile, come diciamo noi, a portata di mano, quando l’ho ascoltato e visto il suo modo di suonare, sono rimasto molto colpito. Oltre ad essere un virtuoso ha anche molto gusto in fase di composizione e inoltre mi è di grande aiuto nei live perchè ha una voce niente male, e riesce anche a farmi i cori mentre suona!! Cosa poteva capitare di meglio agli Ancestral?
D.: Ci sono voluti 10 anni per gli Ancestral per registrare il loro secondo album, cosa è successo alla band in tutto questo tempo e dovremo aspettare un’altra decade per il terzo disco?
R.: Ahahahahahha nooo!! Non penso proprio che bisognerà aspettare tanto, anche perchè la line up ora è stabile, ti sembrerà strano ma siamo già in fase di composizione, quindi penso che a breve dovremo poter riuscire a registrare il 3° capitolo Ancestral. Il problema della nostra assenza è stato dovuto anche a questo, ovvero una line up non stabile. D’altronde, quando non si è sintonizzati sulle stesse frequenze, la cosa si fa pesante e di conseguenza passa del tempo anche per fare una semplice prova. Poi capita l’inevitabile, va via un chitarrista o ancor peggio il cantante e tutto ciò diventa disarmante….
D.: Parliamo del nuovo disco, chi si è occupato della stesura dei testi e di cosa parlano?
R. I testi sono stati scritti da Domiziano e parlano di tematiche differenti, sia di carattere storico, fantasy o anche di attualità. Diciamo che agli Ancestral piace unire fantasia, storia e realtà, con riferimento alla terra dalla quale provengono.
Su “Wind of Egadi”, ad esempio, parliamo della battaglia finale combattuta tra le Isole Egadi durante la prima guerra punica; in “Master of Fate” abbiamo cercato di esprimere “l’illusione” dell’uomo di sentirsi libero e padrone del proprio destino o meglio “capitano della propria anima”, come citava il grande Nelson Mandela; “On The Route of Death” è il ritaglio di un articolo di giornale, l’unione di diverse “parole chiavi” che danno vita al testo che parla della tragedia dei migranti nel Mediterraneo.
D.: Chi ha realizzato la copertina del disco e quale legame ha con i testi dell’album?
L’artwork, è stato curato da Massimiliano (batterista) che è anche un graphic designer, il legame con i testi è rappresentato dai templi, il mare, le isole Egadi che si intravedono all’orizzonte, e poi c’è il nostro personaggio in evidenza, che in questo album rappresenta il padrone del destino.
D.: Dove avete registrato l’album e chi si è occupato della fase di mix e mastering?
R.: L’ intero lavoro di preproduzione è stato realizzato nel nostro studio a Castelvetrano e curato da Massimiliano, abbiamo comodamente registrato step by step, avendo avuto il tempo di buttare giù del materiale così da sviluppare, maturare e registrare le canzoni, facendo prove di missaggio. Vedendo che i brani suonavano già abbastanza bene, abbiamo cercato uno studio per il lavoro finale di re-amping mix e mastering optando per gli Hertz Studio in Polonia che devo dire, per “Master of Fate” sono stati la ciliegina sulla torta!
D.: Ci racconti qualche episodio simpatico accaduto durante le registrazioni? Oppure siete tutti troppo seri e tutto fila liscio senza nulla da raccontare?
R.: Ma dai, certo!! Posso dirti che di cose belle ne sono capitate, tra vari spostamenti, da Catania a Castelvestrano, molto spesso pernottavo lì e magari la sera si usciva, oppure andavamo a vedere i templi di Selinunte, dove in estate organizzano concerti, diciamo era facile trovare il tempo anche per svagarsi un po’ e passare delle serate insieme, oltre che a restare tutto il giorno in studio; mi ricordo di una sera a cena, si parlava del lavoro svolto e di progetti futuri, e siamo rimasti fino alle 3 del mattino a parlare e bere Jagermeister sapendo, che l’indomani, avremmo dovuto svegliarci presto per continuare le registrazioni, ed io dovevo tra l’altro rientrare a Catania. Tutto ciò che ricordo è di essere andato a letto col soffitto che girava scivolando tra le braccia di morfeus canticchiando “Alexander The Great” degli Iron Maiden!!!
D.: “Master of fate” è uscito per la tedesca Iron Shield Records, avete altri lavori in progetto con loro, oppure il contratto era solo per questo disco?
R.: Abbiamo firmato con Iron Shield Records per un solo disco, finora siamo soddisfatti del lavoro che stanno facendo e il disco sembra essere facilmente reperibile, vediamo per il futuro come si metteranno le cose!!
D.: Avete realizzato anche, come consuetudine, una cover. Questa volta avete scelto “Savage”, un vecchio brano degli Helloween, come mai questa scelta e quanto è stata dura per te cantare parti del grande Michael Kiske?
R.: Certo scegliere una cover degli Helloween non è stato facile. Tra i vari brani abbiamo scelto “Savage” perché, secondo noi , rientra nei canoni Ancestral. Oltre ad essere un canzone stupenda, come dici tu, non è facile da cantare e mi ha impegnato parecchio, per fortuna quando ho iniziato a cantare avevo come riferimenti Dickinson e Kiske e mi sono trovato comunque a mio agio con quel tipo di tonalità e devo dire che alla fine è uscita abbastanza bene!
D.: Tu canti anche nei Metatrone, con cui di recente avete realizzato un video, cosa ci racconti di questa esperienza?
R.: Saluto i miei amici Metatrone!! Devo dire che fare un video è sempre una cosa piacevole, anche se, per quanto possa sembrare semplice, non lo è affatto in quanto, dietro a 5 minuti di canzone, c’è tutto un lavoro di realizzazione, montaggio, scenografie e quant’altro. Devo dire inoltre che è molto faticoso ripetere la canzone per almeno 15 volte, diventa quasi un concerto, perché, anche se si è in playback, devi comunque canticchiare per essere sincronizzato alla base. Nonostante tutto comunque ci si diverte e le risate non mancano mai.
D.: A proposito di altre tue esperienze, ma gli Orion Riders esistono ancora? Dopo lo splendido debut “A new dawn” del 2004 non ho più saputo nulla....
R. “A New Dawn”... adoro questo disco!! Purtroppo gli Orion Riders attualmente non esistono più per motivi di line up e divergenze musicali, la band ormai non è più in attività. Qualche anno fa avevamo deciso di far uscire il nuovo album, era tutto pronto, pre-produzione di 12 brani, ma alla fine, il lavoro di quasi 10 anni è rimasto archiviato... chissà magari, tra qualche anno ci ritorna la voglia di fare un nuovo lavoro insieme!
D.: Ma torniamo agli Ancestral. Avete in programma qualche data live per supportare il nuovo album ed, in caso affermativo, ci puoi svelare qualcosa?
R. Al momento stiamo cercando di proporci per suonare il disco live quanto più possibile, è la nostra priorità, ma non è semplice. Il 17 Marzo, saremo di supporto ai Goblin per una data a Catania, ci sarà da divertirsi!
D.: Ti va di raccontarci cosa fanno gli Ancestral nella vita di tutti i giorni?
R. Ehehe! Siamo persone normali che come tutti, ogni giorno, tirano a campare tra lavoro, impegni vari e famiglia. La musica è la nostra valvola di sfogo, senza la quale non potremmo vivere. Purtroppo, l’arte in Italia non è considerata nemmeno un lavoro... non c’è nessun supporto ai giovani e nessuna sensibilizzazione alla creatività. Un vero peccato! Se poi consideri che nei paesi scandinavi, le bands godono di finanziamenti statali per poter andare in tour, allora diventi una bestia, perché noi Italiani non siamo inferiori a nessuno.
D.: Concludo come consuetudine la nostra intervista, ringraziandoti per essere stato con noi e lasciando uno spazio a tua disposizione per aggiungere un tuo messaggio finale ai lettori di allaroundmetal.com.
R.: Grazie a te Ninni per la bella chiacchierata, è stato un vero piacere, vorrei invitare chi non conosce gli Ancestral e i metallari più scettici, a darci una possibilità acquistando il nostro “Master of Fate”, potete contattarci direttamente o proporci dei live, siamo a vostra disposizione!! Graziee!