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17 Lug

Germano Sanna ci parla dei suoi Elmsfire e del metal in Germania In evidenza

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Eccoci qui per una piacevole chiacchierata con Germano Sanna, chitarrista e leader degli Elmsfire, a qualche settimana dall'uscita del loro nuovo album "Hour of the wolf",  con una testimonianza di un italiano trapiantato a Dusseldorf in Germania.

 

AAM.: Ciao Germano e grazie di essere qui con noi. Ci sono voluti quattro anni per un nuovo disco degli Elmsfire e nel frattempo della vecchia line-up siete rimasti solo tu e Doro. Ti va di presentarci i nuovi arrivati e raccontarci i motivi dei cambiamenti?

R:: Ciao Ninni ed un saluto ai lettori di allaroundmetal.com! Si, Doro ed io siamo in effetti i fondatori del gruppo e sin dall'inizio abbiamo dovuto adattarci a più o meno repentini cambi di formazione, dovuti sia a motivi di lavoro che a mancanza di "motivazioni"...Al momento alla batteria suona Paul, al basso Marcel ed alla voce Lukas. Il posto delle tastiere ora è vacante e non penso che venga occupato di nuovo.

 

 

AAM.: Come mi dicevi Marcel si è unito alla band dopo le registrazioni del disco, chi si è occupato delle parti di  basso in studio allora?

R.: Dato che Fritz (il precedente bassista) aveva troppi impegni al momento delle registrazioni (il motivo per cui successivamente ha lasciato il gruppo) mi sono occupato io del basso, mantenendo le linee comprensibilmente basilari. Con Marcel ora però abbiamo trovato un eccellente musicista con una tecnica veramente ottima che cercheremo di sfruttare nei prossimi pezzi e registrazioni.

 

 

AAM.: A proposito di studio, dove avete registrato il nuovo album e ci sono episodi simpatici da raccontare che sono successi durante le sessioni di registrazione?

R.: Per un gruppo come il nostro che si auto-finanzia e dove non tutti i membri hanno un lavoro fisso, era ed è al momento impossibile entrare in studio, soprattutto dopo l’esperienza con la precedente casa discografica che ci ha lasciato praticamente al verde... Ci sono comunque ora ottimi e validi metodi per registrare al computer gli strumenti e mandare le tracce in uno studio per il mixaggio. Se per episodio simpatico intendi che più o meno due, tre anni fa, dopo aver finito di registrare batteria, basso, tastiere e chitarre abbiamo dovuto cercare un nuovo cantante...

 

 

AAM.: Con l’arrivo del nuovo singer Lukas avete un tipo di cantante differente rispetto al classico standard power metal, con un’impostazione vocale molto più calda e profonda, quasi gothic, come pensate di sfruttare al meglio le sue potenzialità?

R.: Si, Lukas in effetti è quasi un ritorno. Nel 2007 abbiamo registrato un demo con lui ed in effetti nel successivo lavoro "Thieves of the Sun" avrebbe dovuto essere lui il cantante, ma all’epoca si vede che non era ancora sicuro di quello che voleva fare e per fortuna Ross (dei VanCanto) era disponibile ad aiutarci per finire il disco. Quando Erdmann (il successore di Ross) ha dovuto gettare la spugna (anche per lui motivi di lavoro...), Lukas ha voluto fortemente ritornare nel gruppo e dato che la sua voce è quella che più si avvicina alla nostra idea di fare musica, è stato quindi un ritorno più che benvenuto. Come tu giustamente hai già detto, il timbro più caldo e profondo di Lukas non è il tipo di voce tipica del power metal e personalmente io non trovo che gli ELMSFIRE siano un gruppo tipicamente power: certo, le melodie sono in comune col quel genere e noi ne facciamo molto uso, ma con Lukas penso che i pezzi vadano un po’ nella direzione "heavy-dark"... se lo si può definire così...

 

 

AAM.: “Hour of the wolf” ha una copertina più accattivante del suo predecessore, te ne sei occupato sempre tu?

R.: Si, per tutte le copertine dei CD cerco di svilupparmi e migliorarmi, a volte riesce, altre meno, ma mi è sempre piaciuto disegnare e dato che non devo pagare nessuno allora me ne occupo io.

 

 

AAM.: Ho notato che il vostro sound è più snello e diretto rispetto al passato, sei d’accordo con questa mia interpretazione ed, in caso affermativo, da cosa è dipeso secondo te?

R.: È un percorso, all’inizio i nostri brani erano molto più "progressive": se vai ad ascoltarti "Horizons", il nostro primo EP, l’ultimo pezzo dura più di otto minuti... all’epoca ero molto influenzato da quel genere, poi anche con l'esperienza sul palco alcune cose sono cambiate ed in effetti ora i pezzi sono più compatti: quello che non mi piace scrivendo musica è avere un riff e rigirarlo per 5 minuti: cerco sempre un cambio nei pezzi, mi piacciono le variazioni e penso che sia divertente notare che per esempio "Dance with the Dead" sia scritta per metà in 4/4 e per metà 3/4...

 

 

AAM.: Siete stati costretti all’autoproduzione. Come mai questa scelta e ti va di raccontare cosa è successo con la vostra precedente label, la Massacre Records?

R.: Beh, se ci penso tutto quello che abbiamo fatto è stato autoprodotto, anche "Thieves of the Sun" l’abbiamo finanziato noi...La precedente label lo ha semplicemente ristampato e questa procedura l’abbiamo dovuta pure finanziare: è questo il motivo per cui ci siamo trovati in difficoltà... l’unica cosa positiva di questi contratti è che dai visibilità al nome del gruppo e riesci a farti conoscere un po’ oltre alle mura di casa... Con "Hour of the Wolf" non sono cambiate le condizioni contrattuali, economicamente inoltre non ne saremmo più usciti, per cui abbiamo re-intrapreso la vecchia e conosciuta via del "facciamo di nuovo tutto noi da soli"...

 

 

AAM.:Come vedi il music business dalla Germania? Io qui noto che tante bands valide sono costrette, come voi, all’autoproduzione, mentre le case discografiche spesso sfornano vere e proprie immondizie musicali, secondo te per quale motivo succede questo?

R.: Soldi, prima di tutto, chi può permettersi di pagare questo tipo di contratti entra nel business, poi se il prodotto è buono ha una chance di entrare nel "giro che conta"... e poi le solite "conoscenze"... Se un gruppo comunque è valido lo si può constatare solo dal vivo: sul palco!

 

 

AAM.: Come si presenta la scena live dalle tue parti a Dusseldorf e dintorni? Gli Elmsfire riescono a suonare live? E ci sarà possibilità di vedervi in tour magari anche in Italia?

R.: C’è molta scelta qui in Germania, moltissimi e validi gruppi che rendono la scena molto attiva ma anche difficile, dato che le sale e le locations sono poche e sempre le stesse... è complicato trovare spazio e bisogna muoversi molto in anticipo. Per noi è importantissimo presentare i brani dal vivo e per fortuna saliamo spesso sul palco. Andare in tour è in pratica la realizzazione di un sogno e se dovessimo pure suonare in Italia, puoi immaginare con che stato d’animo salirei sul palco.... :-) Si, definitivamente, mi piacerebbe suonare in Italia!

 

 

AAM.: Cosa fanno gli Elmsfire nella vita di tutti i giorni? Riuscite a vivere della vostra musica o dovete occuparvi anche di altro?

R.: Al giorno d’oggi pochi gruppi riescono a vivere di musica e sono principalmente i cosiddetti mostri sacri... io sono impiegato part-time in un noto mobilificio svedese, Doro lavora come infermiera, Paul sta facendo un corso professionale, Lukas anche lui impiegato e Marcel è studente universitario... sarebbe bello vivere di musica ma al momento è utopico.

 

AAM.: Alla fine il video per “Stormchild” nello scorso album non siete riusciti a farlo; ci sarà possibilità questa volta di avere il primo video degli Elmsfire?

R.: Si, questa volta ci siamo in effetti riusciti! Per il video abbiamo scelto "Dance with the Dead" e lo potete vedere su youtube cliccando su questo link:

https://www.youtube.com/watch?v=sNPEoS1c9z8

 

 

AAM.: Ho notato che, contrariamente a quanto fate voi che avete un sito in tre lingue, spesso le bands tedesche hanno i loro siti internet completamente in lingua madre, non mettendo nemmeno una versione in inglese, non pensi che questo particolare possa ostacolare la diffusione della loro musica?

R.: Si, penso di si, ma è anche un problema di tempo... anche se noi lo abbiamo in tre lingue a volte mi manca la possibilità di aggiornare tutto quanto...

 

 

AAM.: Ho anche notato che sono tantissime le bands in Germania che cantano con l’ostico idioma tedesco (diversamente da quanto accade qui in Italia dove sono pochi i gruppi che cantano in italiano) secondo te da cosa dipende?

R.: Credo la padronanza della lingua in primo luogo... Da "normale" ascoltatore mi piace comunque sentire un gruppo metal che canta per esempio in francese o svedese (o italiano...): molte bands per esempio uniscono diverse lingue nei testi e ciò a mio avviso, rende i pezzi più interessanti. Per quanto riguarda gli ELMSFIRE, Doro si occupa dei testi e, visto che in inglese è molto brava, e che è una lingua molto diffusa, per noi è più facile così... chissà se anche noi in futuro potremo scrivere qualche strofa o ritornello in un’altra lingua...

 

 

AAM.: Quali sono i progetti futuri degli Elmsfire? State già lavorando su nuovo materiale?

R.: Al momento ancora no, o almeno non direttamente: di sicuro ho abbastanza materiale in forma di riffs che aspetta di essere elaborato. Quello che mi auguro è di avere una line-up stabile e non dover aspettare di nuovo quattro anni per far uscire (probabilmente in autoproduzione) un nuovo CD

 

AAM.: L’intervista si conclude qui e, come consuetudine, lascio uno spazio a tua completa disposizione per un tuo messaggio ai lettori di allaroundmetal.com

R.: Prima di tutto un grosso ringraziamento a te, che dopo tutti questi anni ti sei ricordato di noi e ci hai dato spazio sul vostro sito! Un salutone poi alla scena metal italiana che so è validissima, soprattutto nell’underground ed ai vostri lettori: andate ai concerti e aiutate i gruppi che si fanno "un mazzo così" per il metal! Poi se ci dovesse presentare per noi la possibilità di suonare in Italia (invitateci!!!!) non ce la faremo scappare! \m/

 

Ultima modifica il Domenica, 17 Luglio 2016 18:13
Ninni Cangiano

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