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17 Ott

Olaf Thorsen ci svela il concept di "Blood and angels' tears" In evidenza

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Olaf Thorsen, chitarrista e leader dei Vision Divine, è qui con noi di allaroundmetal.com per raccontarci del loro nuovo album “Blood and angels’ tears” e del concept che c’è al suo interno.

 

 

 

AAM: Sono passati 5 anni dal vostro ultimo LP e finalmente siete tornati con questo “Blood and angels’ tears”; dobbiamo abituarci ad avere un vostro disco a diversi anni di distanza dal precedente, oppure è solamente casualità?

 

VD: Ciao a tutti, innanzitutto. Riguardo la tua domanda: se da una parte è vero che di certo non siamo famosi per far uscire un disco all’anno, devo anche dire che questa volta abbiamo almeno un paio di buone giustificazioni. Prima di tutto, perché dopo tanti album e tanti anni, perché un nuovo album possa soddisfare le nostre stesse esigenze richiede un tempo ragionevole, per completare tutte le strutture, gli arrangiamenti e non ultimi anche i testi. In secondo luogo, poi, ricordiamoci che purtroppo abbiamo tutti subito almeno un paio d’anni di ritardi, legati al periodo covid e successivi lockdown, quindi almeno per questa volta, come dicevo, una buona parte del ritardo non è dipesa da noi.

 

 

 

AAM: Ma veniamo al vostro nuovo album, si tratta per caso di un concept ed, in caso positivo, di cosa si parla?

 

VD: Si, è un concept che si svilupperà per 2 album consecutivi. Raccontiamo la storia di 3 angeli che, ai tempi della guerra tra le orde di Lucifero e gli angeli guidati da Michele, non seppero scegliere da quale parte schierarsi e vennero pertanto esiliati sulla terra, in eterno. Come sempre, cerchiamo di raccontare storie che abbiano un doppio senso di lettura e, in questo caso, l’argomento principale è l’ignavia ed il tentativo di uscire da questo stato.

 

 

 

AAM: Anche l’artwork richiama il titolo del disco, chi l’ha realizzato?

 

VD: Esatto, la cover riprende i 3 angeli protagonisti della storia ed è stata realizzata dal grafico Brasiliano Augusto Silva, che ha fatto un lavoro a mio avviso eccezionale.

 

 

 

AAM: Ormai il connubio tra te, Alessio Lucatti ed Ivan Giannini nel comporre musiche e testi funziona perfettamente, non trovi che questa alchimia sia estremamente positiva per la vita stessa della band?

 

VD: Quando le cose funzionano e ne deriva musica divertente e che ci dà soddisfazione, è ovviamente un motivo per festeggiare! È sempre molto importante – e al tempo stesso non così scontato – trovare il modo di lavorare più giusto, ma nel nostro caso posso dire di essere stati molto fortunati, perché il processo di scrittura è stato piuttosto scorrevole e piacevole, senza grandi problemi o momenti di impasse.

 

 

 

AAM: Ritengo che questo sia uno dei vostri migliori dischi in assoluto e probabilmente tra quei 2-3 album che saranno i migliori del 2024; vi rendete conto di che bomba avete tra le mani?

 

VD: Ti ringrazio tantissimo per queste belle parole! Abbiamo sempre capito di avere un bel disco tra le mani, ma ovviamente solo il tempo potrà farci realizzare quanto grande sia effettivamente. Di certo, abbiamo avuto la certezza di avere fatto tutto il possibile per renderlo quanto più “perfetto” ci fosse possibile.

 

 

 

AAM: Avete rilasciato un paio di video, cosa ci racconti su di loro e come mai avete scelto proprio “Preys” e “The broken past”?

 

VD: È stato in realtà molto difficile, per noi, scegliere i brani da estrarre dal disco per farne dei video. Ci siamo fatti aiutare anche dalla casa discografica e da quegli addetti ai lavori che avevano ascoltato le prime anteprime. In questo disco, almeno per noi, ci sarebbero stati almeno 5-6 brani molto adatti ad essere rilasciati come singoli e non è stato semplice per noi scegliere. Alla fine, abbiamo scelto questi 2 perché ci sembravano comunque 2 brani che ci rappresentano perfettamente.

 

 

 

AAM: A proposito, c’è qualche altro video in preparazione ed, in caso affermativo, cosa puoi svelarci al riguardo? Ci vedrei benissimo, ad esempio, un video per “A man on a mission”….

 

VD: Al momento non abbiamo altri video in preparazione, purtroppo, ma non è detto che più avanti non si decida di fare uscire qualcos’altro.

 

 

 

AAM: Sull’album ci sono alcuni ospiti, come siete entrati in contatto con loro e perché proprio su quei due pezzi e non su altri?

 

VD: Gli ospiti sono stati scelti in base ai testi, che sono basati sulla narrazione del concept. In base alle parti e ai personaggi che avevamo bisogno di rappresentare, poi, abbiamo cominciato a pensare ai cantanti che avrebbero potuto dare lustro alle parti loro dedicate. Abbiamo scelto tra cantanti di prim’ordine, ma tutti comunque amici che conoscevamo già da tempo, perché anche in questo aspetto per noi era importante mantenere il clima rilassato ed amichevole. Inutile dire che hanno tutti fatto un lavoro eccellente, sono grato a tutti loro per averci prestato una goccia del loro talento ed averci aiutato a rendere il nostro disco ancora più speciale.

 

 

 

AAM: Argomento live. Da sempre non siete un gruppo che va molto in tour; per promuovere questo nuovo lavoro avete programmato qualcosa ed, in caso positivo, puoi già svelarci qualche dettaglio?

 

VD: In realtà siamo una band che suona sempre, quando ci è possibile. Di certo, però, non possiamo forzare la mando e magari infilarci in situazioni che non sarebbero ideali per noi. Comunque stiamo lavorando per cercare di portare questo album quanto più possibile in giro, anche grazie al fatto di avere suscitato l’interesse di un’agenzia di spessore internazionale come Dragon Production, che ci ha accolto nel suo roster. Speriamo questo ci aiuti ad andare in giro ancora più spesso!

 

 

 

AAM: Sempre a proposito di live, è di questi giorni l’inizio della prevendita dei biglietti per l’unica data italiana del 2025 degli Iron Maiden a prezzi molto più alti che nel resto d’Europa, il che ha suscitato parecchie critiche sui social; quali pensi siano i motivi di questa così grande differenza (a Lisbona, ad esempio, costano la metà!)?

 

VD: Non ho la minima idea di come funzionino certe dinamiche e qualunque cosa io possa dire, sarebbe semplicemente frutto di una mia idea. In linea di massima, però, credo valga sempre la buona vecchia regola: se i biglietti costano tanto, ma evidentemente la gente li acquista comunque e vanno tutti esauriti, probabilmente abbiamo quello che ci meritiamo.

 

 

 

AAM: Sono ormai tanti anni che sei sulla scena metal italiana, se qualche giovane musicista ti chiedesse un consiglio, cosa ti sentiresti di rispondere in base alla tua esperienza?

 

VD: Dipende da quale consiglio mi dovessero chiedere, perché in ogni caso, l’ambiente musicale non è di certo uno dei più semplici e piacevoli. Credo che si dovrebbero sempre seguire le proprie passioni, quindi se qualcuno mi chiedesse se è giusto tentare questa strada, probabilmente risponderei “se ti piace si, perché no”

 

 

 

AAM: Siamo arrivati alla conclusione e, come consuetudine, ti ringrazio per la disponibilità e ti lascio uno spazio finale a tua completa disposizione per un tuo messaggio ai fans dei Vision Divine ed ai lettori di allaroundmetal.com.

 

VD: Grazie di cuore per le belle parole che avete speso per il nostro nuovo album. Siamo molto orgogliosi di quanto fatto e a breve inizieremo a promuoverlo anche in sede live. Inoltre, vi rinnovo già l’invito a non mancare il prossimo appuntamento del 2025, quando faremo uscire la 2° parte del disco! Un saluto a tutti

 

 

Photo credit: A. Falaschi

 

Ninni Cangiano

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