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07 Feb

Korpiklaani: Intervista con il fisarmonicista Sami Perttula In evidenza

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Nonostante la pandemia, nonostante la forzata assenza di tour, gli eroi del folk metal finlandese, i Korpiklaani sono tornati puntualissimi con il loro undicesimo album intitolato “Jylhä". Di seguito la nostra intervista con il fisarmonicista Sami Perttula, che ci racconterà della lavorazione dell'album ma anche come hanno passato il terribile 2020, piani futuri, e canzoni preferite. Buona Lettura!

 

Ciao Sami e bentornato su Allaroundmetal.com. Prima di tutto, come stai e come hai vissuto questo disastroso 2020. Come la situazione in Finlandia? E come l’avete affrontata voi Korpiklaani?

Sami:Un saluto a tutti. Per fortuna tutti noi siamo riusciti ad evitare il contagio. Dopotutto ad oggi la Finlandia sembra essere uno dei paesi più sicuri dal punto di vista pandemico, infatti il Covid non ci ha mai colpiti così duramente come è successo ad esempio da voi in Italia. Quindi c’è stata questa sorta di situazione di vantaggio, il nostro governo ovviamente sta ponendo molte attenzioni sulle nuove varianti del virus. Quando c’è stato il primo lockdown tutti noi abbiamo pensato tipo: “Nah, nel giro di 3 mesi si risolverà tutto e torneremo presto in tour”. Per diversi membri della band, i Korpiklaani rappresentano il lavoro principale, quindi tutta questa faccenda ci ha colpito molto. La cosa positiva è che abbiamo avuto molto più tempo per finire il nuovo album e girare dei video di alta qualità

 

Il Covid ha colpito duramente molte professioni tra cui appunto l’industria musicale, quali pensi saranno le conseguenze per il mondo musicale dopo tutto questo?

Sami:In generale penso che per una questione di causa effetto, le etichette più potenti diventeranno ancora più potenti, e quelle più piccole purtroppo scompariranno. Per fortuna la musica la fanno i musicisti, e possiamo sempre ricominciare tutto da capo dopo questa pandemia, sicuramente al momento, da un punto di vista prettamente economico, è una situazione molto impegnativa

 

Nonostante la situazione non sia migliorata, con tutte le restrizioni del caso, in primo luogo, non poter fare i tour, avete comunque deciso di far uscire il nuovo album. E’ stata una vostra scelta, o quella della Nuclear Blast? Avete forse accordi in tal senso?

Sami: E’ stata in gran parte nostra, avendo ormai parecchi anni alle spalle, dovrebbe essere un dovere avere un nuovo album almeno ogni tre anni. Per le band ad inizio carriera la cosa migliore sarebbe averne uno all’anno, almeno i primi anni.  Di positivo c’è che con gli anni ci siamo migliorati continuamente, fino ad arrivare al punto che il primo traguardo per noi è principalmente sfornare un lavoro di alta qualità, rispetto a ciò che abbiamo fatto in precedenza, e questo richiede del tempo. D'altra parte ci sono anche determinati costi di produzione per un buon studio album, poi tutto è nelle mani dalle persone, se queste sono pronte e possono spendere dei soldi per ascoltare musica

 

Parlerei a questo punto di “Jylhä”. Intanto che significa? E quali sono i temi principali dei brani?

Sami: “Jylhä” significa maestoso, ma anche selvaggio, ruvido, nell’accezione positiva del termine. Avevamo altre opzioni per il titolo, ma poi abbiamo sentito che l’album suonava proprio maestoso, quindi perché non dargli questo nome! Il tema principale che in qualche modo collega le canzoni è quello dell’omicidio, molti dei testi si basano su storie entrate a far parte del folklore finlandese, sul mistero di alcuni tragici assassinii avvenuti nel nostro paese. “Niemi” parla di ciò che successe sul lago di Bodom negli anni sessanta, mentre “Juuret” riguarda un altro crimine mai risolto, avvenuto negli anni cinquanta. Detto questo, non trovo che il disco abbia atmosfere cupe, direi che musicalmente risulta invece piacevolmente potente. Poi ovviamente ci sono anche un paio di Alcohol Song…in queste non viene ucciso nessuno

 

Dietro ai vostri testi in finlandese c’è ancora l’autore Tuomas Keskimäki?

Sami: Si, Tuomas è ancora l’autore dei nostri testi. Ci da fiducia ed è piacevole lavorare con lui, quindi gli abbiamo chiesto di nuovo di darci una mano. Sai, fa un gran bel lavoro e lo fa in tempi brevi. Ovviamente anche Jonne (Järvelä ndr) ha un gran da fare con l’arrangiamento dei testi

 

Ancor più che nei vostri precedenti album, sembra che cerchiate sempre più sperimentazioni e approcci musicali differenti. Dal refrain super catchy di “Sanaton Maa”, passando ai ritmi reggae ad esempio. Quale diresti siano le maggiori differenze tra questo e i vostri lavori passati?

Sami: Penso che quest’album sia il più particolareggiato. Abbiamo speso un sacco di tempo sugli arrangiamenti. Abbiamo anche un nuovo batterista, Samuli (Mikkonen ndr), che ha fatto un ottimo lavoro per le sue parti, giorno dopo giorno nello scantinato di Jonne! Il fatto di avere molti e differenti tipi di canzoni nei dischi credo sia uno dei nostri punti forza. Nello stesso disco, ci puoi trovare un’allegrissima alcohol song, così come una cupissima canzone dai toni doom, o ancora un sound sinfonico o power metal, ma tutte suonano sempre come un lavoro dei Korpiklaani

 

E tra le diverse canzoni riusciresti a sceglierne una che rappresenti al meglio lo spirito di “Jylhä”?

Sami: Non potrei sceglierne solo una. Piuttosto sceglierei una qualsiasi a caso e direi che rappresenta al meglio l’album, perché in realtà sono tutte buone canzoni e non possiamo non appoggiarle tutte. Quando abbiamo iniziato a mettere giù le idee del nuovo disco, la prima cosa che ci siamo detti è che doveva essere corto e diretto. Sono uscite un sacco di buone canzoni ed abbiamo deciso di inserirle tutte

 

Raccontaci il processo di registrazione di Jylhä”

Sami: In parte siamo stati nello studio privato di Jonne, in parte nello studio di Janne Saksa ad Hämeenlinna. Ci troviamo bene a lavorare con lui e troviamo abbia fatto già un ottimo lavoro con il precedente “Kulkija”, così abbiamo deciso di tornare da lui. Tutte le parti degli strumenti acustici e popolari le abbiamo registrate nel giro di una settimana, quindi non ti saprei dire come è andata poi, il mio lavoro era finito a quel punto

 

Invece che ci dici dei video che avete girato?

Sami: Sono stati girati da Markky Kirves ed il suo team. Siamo stati davvero fortunati ad aver avuto l’opportunità di suonare con lui! Non solo ha le idee chiare, ma anche uno stile molto personale ed in più non ha mai girato video per altre metal band. Quindi ha un suo approccio artistico diverso e che sa di nuovo. Abbiamo sempre voluto girare dei buoni video e ci siamo impegnati soprattutto per questo album, ci crediamo, e questo periodo ci è sembrato giusto per concentrarci su di loro. Sentivamo che c’era un gran bisogno di girare dei bei video musicali lontani da tutta questa storia della pandemia

 

Di solito dopo l’uscita di un disco le band si preparano per i tour promozionali. Vista la situazione, che farete questa volta? Forse aspettando giorni migliori avete in mente un live in streaming?

Sami: Sembrerebbe una soluzione, ma la storia dei live in streaming, per come la vediamo non è la via giusta per la musica. Gran parte delle persone hanno bisogno della sensazione reale di stare insieme, bere birra, scambiare quattro chiacchiere mentre ascoltano la musica che amano dal vivo. Ovviamente siamo pronti a tutto questo, ma dipende dalle regole che ogni paese sta mettendo in atto per contrastare il Covid. Direi che aspetteremo di vedere come si evolvono le cose, e quando sarà il momento, partiremo per un tour vero

 

Ogni musicista a cui faccio questa domanda dice che il suo album preferito è sempre l’ultimo che ha scritto, ma seriamente se dovessi dire qual’è il tuo album preferito dei Korpiklaani quale sceglieresti? E qual è in generale la canzone che più ti piace suonare dal vivo?

Sami: Dipende molto dal mio stato d’animo. Quindi il mio album preferito in realtà cambia spesso. Ti posso dire che “Ukon Wacka” ha un posto importante per me. Per quel che riguarda la canzone, adoro suonare dal vivo quelle più veloci e divertenti, tipo “Kirki”


Ok per me è tutto. Grazie per il tuo tempo, vi auguro ogni bene e come di prassi, l’ultima parola a te, se c’è qualcosa che non ti chiesto e vuoi aggiungere, è giunto il momento

Sami: Prendetevi cura gli uni degli altri, e supportate la scena musicale come potete, soprattutto adesso che è stata messa in ginocchio da questa pandemia

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