Dopo avere recensito il nuovo lavoro dei Damnation Gallery dal titolo “Broken Time” (voto: 3,5/5) ho colto al volo l’opportunità per fare qualche domanda per via telematica al quintetto ligure.
C) Ciao e ben arrivati sulle pagine di www.allaroundmetal.com
(Lord Edgard)
Grazie per questa opportunità! È un piacere essere qui!
C) Parto dalla domanda più scontata ma che risulterà utile per chi ancora non vi conosce. In che anno è nato il gruppo e in quale occasione?
(Lord Edgard)
Siamo nati nel 2016 dall’idea mia e di Low. Ne venivamo da esperienze pregresse conclusesi tutte in tempi più o meno paralleli, così che decidemmo di creare un contesto dove idee e influenze diverse si potessero mescolare in maniera equa nelle canzoni. Siamo partiti come quartetto, originariamente legato a sonorità heavy anni 80 puro. Dopo poco ci siamo spostati verso le sonorità horror metal, grazie all’incontro con Scarlett, per poi consolidare la formazione come quintetto (portando a casa due album in studio e ottimi riscontri dal vivo con artisti quali Pestilence, Labyrinth, Necrodeath, Death SS, Opera IX e molti altri…
C) Ci sono delle differenze, oltre a una maggior perizia tecnica e una maggior consapevolezza, fra il vostro E.P. d’esordio “Transcendence Hymn” del 2016 e l’ultimo C.D. “Broken Time”?
(Lord Edgard)
Abbiamo sicuramente lasciato trasparire molta più cattiveria e maggiore creatività, mentre l’ep d’esordio aveva molte più sfumature old school e una struttura dei pezzi più “quadrata”. Oltretutto Transcendence Hymn è stato concepito quando eravamo ancora in quattro e una chitarra sola: l’aggiunta di una chitarra sicuramente ha cambiato il modo di concepire i brani in toto.
C) la vostra biografia vi definisce come Horror Metal e voi stessi vi presentate con delle maschere. Che significato date al genere Horror Metal; avete interesse anche per il mondo dell’occulto? Cosa rappresentano le maschere nella vostra iconografia?
(Low)
Per quel che mi riguarda suonare horror metal significa in primis potermi esprimere in totale libertà attraverso la mia musica senza dover essere per forza legato a un genere particolare.
Le nostre maschere sono da considerarsi come delle estensioni delle nostre personalità individuali e contribuiscono insieme a tutte le scenografie che portiamo sul palco a creare un’esperienza anche visiva per lo spettatore.
Effettivamente alcuni di noi ,soprattutto Scarlet e Lord of Plague sono molto interessati al mondo dell'occultismo, ma non definirei i Damnation Gallery come una band necessariamente esoterica.
C) Il C.D. è uscito per la Black Tears: etichetta di Daniele Pascali che da decenni opera in ambito underground. Come siete arrivati a fare questa scelta?
(Lord Edgard)
Avevamo già a priori un rapporto di amicizia con Daniele che ci segue sin da quando siamo nati. Poiché per il primo album avevamo già accordi con la Leynir Booking, appena Daniele ha dimostrato interesse verso il nuovo album non ci abbiamo pensato su oltre e abbiamo siglato un accordo (insieme ad un ulteriore accordo con Bloodrock Records per la release in vinile del disco). Siamo ovviamente contentissimi di questa collaborazione!
C) “Broken Time” è stato registrato registrato nello studio del chitarrista Lord Edgar Halliday che si è occupato anche della produzione. Siete soddisfatti di come è uscito il suono del C.D. oppure pensate che, con un produttore esterno, il risultato avrebbe potuto essere migliore?
(Lord Edgard)
C’è sempre spazio per un margine di miglioramento (poiché la musica è un eterno divenire proprio come la tecnologia). In quanto al risultato ottenuto rispecchia fedelmente ciò che volevamo: un suono che guardasse a soluzioni retrò per certi versi ma che fosse d’impatto e allo stesso tempo nitido. Non sapremmo dire se con un tecnico esterno avrebbe potuto essere migliore o peggiore. Quel che è certo è che sarebbe stato diverso. Sicuramente il gestire il progetto dall’inizio in maniera centrale consente di avere una schedulazione più puntuale e attenta delle attività, togliendo quella componente di “ansia da tempo che vola” tipica di quando ci si reca in uno studio, ad esempio, ad ore. Oltretutto una gestione autonoma del processo di produzione ti permette di soffermarti maggiormente sulle tue scelte di band senza creare in un tecnico una saturazione da richieste minimali, perché esiste già un dizionario musicista-fonico ampiamente conosciuto fra le parti.
C) La voce femminile di Scarlet è decisamente particolare. Si trova meglio a cantare le parti più aggressive e maligne o quelle più “docili” e rallentate? Come è nato questo modo di cantare e cosa vuole esprimere?
(Scarlet)
La mia voce è naturalmente sporca e aggressiva, è proprio il mio modo naturale di cantare. Non c' è alcuna costruzione, anzi! Sicuramente mi trovo più a mio agio con le parti aggressive e veloci, ma ho da sempre un’adorazione verso l’uso di melodie più lente e pulite che sono anche fonte di sfida e crescita artistica per me stessa.
C) Chi di voi si occupa dei testi e chi delle musiche? A tal proposito; visto il testo in italiano abbastanza “forte” di “Angoscia”, volevo chiedervi cosa ne pensate di alcool e droghe.
(Lord Edgard)
I testi e la musica sono il frutto di un lavoro congiunto equamente diviso tra i vari membri, sia per la parte strutturale che per i testi. Sul tema alcol e droga, il minimo comun denominatore deve essere il “non danneggiare gli altri e sé stessi”. Vi sono scenari dove questo limite viene travalicato spesso. Crediamo in un ragionevole metro di giudizio dei singoli, nell’insindacabile preservazione della libertà individuale.
C) Nella recensione ho messo in evidenza come alcuni brani contengono inserti che sembrano provenire dai dischi di Celtic Frost, Kreator e Destruction. Quanto queste band hanno influenzato il vostro percorso? Avete altri punti di riferimento visto che il vostro è un suono variegato?
(Lord Edgard)
Mi sento stranamente tirato in causa, ahah! Ovviamente queste tre band hanno avuto un peso fondamentale nella concezione che ho della chitarra (insieme ad altre influenze quali Necrodeath, Bulldozer, Morbid Angel, Carcass, Dissection). A queste influenze del sottoscritto possiamo aggiungere il gusto per il nu metal e NWOBHM, industrial, prog, death metal e doom (Death SS, Cadaveria, Paradise Lost, Pentagram, Iron Maiden per citarne alcune).
C) Per la promozione e distribuzione del vostro lavoro vi siete affidati ad un ufficio stampa/promoter? Avete un’agenzia che vi segue per le date dal vivo?
(Lord Edgard)
La nostra label collabora con Nadir Promotion per quanto riguarda la promozione e le relazioni con la stampa specializzata, pur mantenendo in propria responsabilità parte di questo perimetro. Sul discorso live al momento non siamo seguiti da un responsabile booking in quanto il settore è al momento bloccato.
C) Come è nata la collaborazione con Steve Sylvester che è ospite nel brano “The Unnamed”? avete avuto una sorta di timore reverenziale verso questo grande personaggio/artista o avete affrontato questa partnership con una certa tranquillità? Visto che la voce è stata registrata negli studi di Federico Pedichini (Freddy Delirio) avete lavorato con Steve “a distanza”?
(Lord Edgard)
Il tutto è frutto di una stima e amicizia reciproca, nata fattivamente quando partecipammo alla compilation tributo “Terror Tales” in cui Steve espresse il suo plauso per la pregevole fattura della nostra versione di “Cannibal Queen”. Poco dopo l’uscita di tale compilation, nel pieno dell’iter compositivo del nuovo disco, ci siamo resi conto che “The Unnamed” aveva le caratteristiche perfette per la voce di Steve e, dopo averglielo proposto, è arrivata la sua conferma di piena disponibilità per farlo. Il lavoro è stato sapientemente organizzato in modalità remota, con incontri a Firenze susseguiti nel tempo per allinearci sul lavoro da svolgersi e molto altro!
C) Che atmosfera si crea ai vostri concerti? Usate delle trovate sceniche per catturare l’attenzione dello spettatore o basate tutto sulla vostra musica e presenza?
(Lord Edgard)
In realtà il tutto è delineato su un bilanciamento equo delle due cose. Sicuramente alcuni momenti di pathos si prestano per momenti scenici specifici, ma sono sempre e comunque contornati da un lavoro musicale dietro e alle movenze su palco. Qualsiasi scelta, comunque, viene adeguatamente preparata per tempo, evitando improvvisate. In particolare ci informiamo sempre con anticipo per quanto riguarda le indicazioni da parte e per i locali nei quali suoniamo.
C) Si dice spesso che la scena Heavy Metal italiana soffre di invidie fra componenti e gruppi; voi cosa ne pensate?
(Low)
Che è la verità. Il 99%di gruppi che fanno parte di questa suddetta scena invece che pensare a migliorarsi e a proporre canzoni e concerti con i controcazzi si preoccupano di criticare l'operato altrui e di dare del raccomandato a chi riesce a salire un gradino.
Personalmente ho sempre considerato la storia dei “fratelli di metallo" una cazzata di proporzioni epiche, ma poco importa noi continuiamo a fare il nostro e a farlo sempre al meglio delle nostre possibilità.
C) Vista la situazione che si è creata con il Covid riguardo ai locali da concerto pensate ci sarà ancora spazio per le tante band che affollano il sottobosco underground?
(Lord Edgard)
Credo sarà importante che l’operato e la determinazione degli artisti siano l’effettivo trampolino di lancio verso i palchi. Probabilmente, visto che i big hanno spalmato più sul lungo periodo le loro esibizioni, sarà l’occasione per l’underground di rilanciarsi e rivalutarsi – reinventandosi – per prendere piede.
C) Quali sono i canali social dove reperire notizie su di voi? Avete del merchandising? Come è possibile acquistarlo?
(Lord Edgard)
Potete trovarci su Facebook, Instagram, Bandcamp, YouTube e Twitter come piattaforme. Il merchandising è disponibile tramite contatto privato sulla nostra pagina oppure su Bandcamp all’indirizzo damnationgallery.bandcamp.com dove presto integreremo il merch in tutta la sua totalità!
C) Grazie per l’attenzione. Lascio a voi l’ultima parola.
(Lord Edgard)
Un ringraziamento speciale per il tempo dedicatoci. In questo periodo storico travagliato lasciate che la musica vi tiri su, può farlo. Spingete via la negatività attraverso il potere incredibile che le note hanno!