AAM: Ciao Steve, sono passati 2 anni dall’ultima nostra intervista, era appena uscita la riedizione di “Metalmorphosis” e ti avevo chiesto se anche nel nuovo disco avremmo sentito un po’ di quel sound più tipicamente power. Il titolo “The way to rock’n’roll” ti confesso che mi aveva un po’ fatto temere in un ulteriore ammorbidimento del sound, ma per fortuna ci sono pezzi come le splendide “Letter to a sun” e “Reborn”, ma anche “Prayer to a Lord” a farci ricordare le radici heavy power degli Athlantis. C’è un brano fra questi che preferisci e per quale motivo?
SV: Ciao... diciamo che ogni pezzo lo preferisco più dell’altro...non mi sono mai ammorbidito o non mi sono incazzato più di tanto... io cerco di esprimere quello che sento dentro senza nessun canone o senza nessuna voglia di spingermi più ad un genere che ad un altro... le mie emozioni le butto giù nel mio studio personale, i STEVE VAWAMAS STUDIO, senza preoccuparmi se il pezzo sarà power o heavy...il risultato è quello che si sente nei miei dischi.. non c’è un filone logico... scrivo pezzi e li suono, li registro e li arrangio in fase mixing
AAM: Ho trovato alquanto eterogeneo questo disco, come tua abitudine; la volta scorsa mi dicesti che ti piace sperimentare... non è che adesso nel prossimo disco ci spiazzi tutti, suonando qualcosa di estremo? Del resto hai Pier Gonella con te in formazione che può portarti qualcosa dei Necrodeath....
SV: Chi può dirlo!!!... ahahahaha sinceramente non sono capace a suonare estremo... o meglio sarei capace, ma non è nelle mie corde... sono già al lavoro su un altro disco... ma anche lì, come dicevo prima, sono un vulcano in continua eruzione ma, al posto della lava, escono emozioni... poi diciamo che Pier Gonella suona quello che io tiro giù in pre-produzione.. mettendoci del suo ovviamente!!! Se no i miei dischi non sarebbero così belli!! Ahahahha!!!
AAM: A proposito di musicisti che ti accompagnano; Alessandro Bissa era con te già nella ristampa di “Metalmorphosis” e non ha bisogno di presentazione, come per Pier Gonella con cui collabori da anni, come è nata invece la collaborazione con Davide Dell’Orto dei Drakkar?
SV: Una volta ero andato a suonare con i Mastercastle a Busto Arsizio alla comunità giovanile e nella stessa sera suonavano i Verde Lauro di supporto a noi.. nei Verde Lauro milita anche Dave... appena ho ascoltato la sua voce dal vivo mi ha subito colpito ed ho detto a Pier: questa voce la vorrei in un mio disco... e così, dopo pochi anni, sono riuscito ad avere questa stupenda voce nel mio progetto!! Che dire, professionalità armonia e affabilità con questo omone!!! Grande Dave!!!
AAM: Non trovi anche tu che la sua voce sporca si sposi perfettamente con lo stile di questo album, più aggressivo del precedente?
SW: Certo!!!!! è stata una bella sorpresa perché con i pezzi che avevo tirato giù per questo album la sua voce ha dato quella marcia in più a tutto il disco!!!
AAM: Hai anche un nuovo tastierista, Stefano Molinari, all’esordio in una band, ti va di presentarcelo?
SV: Devi sapere che io, oltre a fare del metal, suono con parecchie band non solo di metal... qui a Genova esiste questo tastierista con il quale ho diviso parecchi palchi importanti, tipo Mogol e altri concerti prestigiosi in piazze prestigiose.. poi lui suona ormai in pianta stabile con i Beatbox, tributo ai Beatles, e gira tutta l’Italia e tutta l’Europa.. la nostra amicizia si è consolidata al punto di farlo venire nel mio studio a fargli mettere delle note prima nel disco dei Ruxt come special guest.. e, vedendo che la cosa funzionava, l’ho inserito negli Athlantis in pianta stabile!! Avete sentito il suo talento?? Come potevo non reclutarlo nel mio progetto???
AAM: Come mai un titolo come “The way to rock’n’roll”? Ha qualche legame con i testi o con l’artwork?
SV: The way to rock and roll nasce prima come pezzo scritto a 4 mani in studio con Dave.... da lì, soddisfatti del nostro operato, abbiamo deciso di dare il titolo all’album!!! Così, per scherzo, abbiamo tirato giù il testo negli ultimi 20 minuti di registrazione della voce del pezzo stesso... a quel punto perché non chiamare l’album così???
AAM: A proposito, a cosa ti sei ispirato realizzando l’artwork?
SV: Diciamo che sono un appassionato del contrasto tra il bene e il male,infatti quale migliore immagine poteva rappresentare questo...un angelo e nello sfondo un demone... il bene e il male... uno che sopraffà l’altro o viceversa!!! Questo è quello che rappresenta la copertina... o meglio quello che avrei voluto rappresentare curando personalmente la grafica!!
AAM: Di cosa parlano invece i testi? C’è un concept che li lega tra loro per caso?
SV: Ho pensato bene di scrivere questi testi per spiegare queste mie emozioni che mi porto dentro, a parte “Heaven can wait” che lo ha scritto la mia compagna... in quel pezzo sono rappresentate le sue emozioni nei confronti della sorella mancata!!! Penso che parecchie persone possono ritrovarsi in ognuno di questi testi e renderli propri!!!
AAM: Adoro “Forgive me”, forse il pezzo più bello che tu abbia mai scritto. Mi dà una carica ed un’emozione unica cantarla a squarciagola. A cosa ti sei ispirato scrivendo questa canzone e cosa rappresenta per te?
SV: Come dicevo prima... il perdono che un uomo/donna può chiedere a ad una altra persona mostrandosi vulnerabile di fronte a colei/colui che ormai non ne vuol più sapere!!! Forse le parole mai dette o che non si riescono a dire!!
AAM: Sei attivo con tantissimi progetti, oltre agli Athlantis, mi vengono in mente i Mastercastle ed i Ruxt; cosa ci dobbiamo aspettare nel 2019 da Steve Vawamas e dalle sue molteplici attività?
SV: Si, in effetti mi sbatto parecchio!!! Ahahahhaa, nel 2019 sicuramente vedremo il nuovo album delle Bellathrix.. il secondo per l’esattezza!!! Con i Mastercastle stiamo valutando di fare qualcosa di buono... con i Ruxt siamo in continuo proliferare pezzi nuovi... diciamo che non mi annoio per niente!!! Poi inoltre sto lavorando ad un nuovo Athlantis, ma sicuro vedrà la luce a febbraio!!! Quindi stay tuned belle cose bollono in pentola!!!
AAM: Io ci spero sempre, ma ci sarà mai la possibilità di vedere live gli Athlantis fuori dalla Liguria?
SV: Purtroppo mi sa tanto di no!!! Mi spiace per te o per chi ci vorrebbe vedere live... preferisco stare in studio a lavorare su materiale nuovo e scrivere nuove emozioni personali e proporle al pubblico che ci segue... a parte che oggi suonare è diventato sempre più complicato, ma le mie energie preferisco spenderle con gli altri gruppi di cui faccio parte!!!
AAM: Guardandoti indietro nella tua carriera musicale, c’è qualcosa che non rifaresti e ci puoi svelare perché?
SV: Qualcosa che non rifarei sicuramente no... certo ci sono cose che mi hanno aiutato a capire quello che voglio e non voglio fare.....esperienze che hanno formato la mia persona!!! In ogni caso, tutte le esperienze positive e negative che siano state mi hanno formato come persona e in questo caso come musicista!!
AAM: Credo di averti tediato anche abbastanza oggi, concludo come consuetudine l’intervista, lasciando uno spazio a tua disposizione per aggiungere un tuo messaggio ai fans degli Athlantis ed ai lettori di allaroundmetal.com
SV: Grazie a voi di allaroundmetal.con per il supporto e lo spazio che date a band underground come noi... il vostro lavoro è ammirevole. Poi voglio ringraziare coloro che hanno comprato e compreranno gli album Athlantis.. ma soprattutto ringrazio te che sei arrivato a leggere sino a sto punto e non hai abbandonato questa intervista alla mia terza riga!!! Non smetto di ringraziare i miei compagni di viaggio Pier, Dave, Stefano, Bix e Daniele Pascali per credere in Athlantis così forte!!! This is the way to rock and roll!!!