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16 Set

Intervista con Saverio "Sabbe" Rossi dei Dominance In evidenza

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Quello che leggerete è il frutto di una chiacchierata a ruota libera effettuata faccia a faccia con Saverio “Sabbe” Rossi, bassista dei Dominance, tenuta al cospetto di un paio di birre.

C) Ciao Saverio. Ben arrivato su www.allaroundmetal.com

S) Grazie mille.

C) Come prima cosa ti chiederei di tracciare in sintesi data, circostanze della nascita e discografia dei Dominance.

S) Così, al volo. Raccogliere venti anni di storia in pochi minuti non è semplice; cercherò di fare del mio meglio. I Dominance sono nati nel 1992 da un’idea di Davide Tognoni, il nostro ex batterista, il quale ha pensato bene di formare questa band assieme a persone appassionate di Metal. In seguito sono entrati in formazione Massimo Baroni alla chitarra, Mauro Bolognesi, il nostro ex cantante, Alessandro Zanotti all’altra chitarra e il sottoscritto al basso. Con questa formazione siamo andati avanti fino al 1999. E’ stato un periodo molto bello e conviviale. Ci ha unito questa passione anche se avevamo esperienze diverse. Zanotti, ad esempio, veniva dal mondo Straight Edge. Questo ha fatto si che il nostro primo album fosse poco o nulla scontato. Il primo full leght è uscito per Scarlet Records ed è stata per noi una cosa abbastanza sorprendente. Avevamo deciso di fare un demo su cassetta da dare alle varie etichette ma Lorenzo Dehò, all’epoca bassista dei Time Machine, aveva l’etichetta Lucretia Records e ci aveva contattato per fare il full lenght. La Lucretia Records subì varie vicissitudini ma uno dei collaboratori, Stefano Longhi, ci offrì l’opportunità di entrare nel roster della sua etichetta, la Scarlet appunto, e di completare il primo disco registrato in analogico. Il disco fu registrato allo storico T.M.B. Rockhouse di Modena. Il primo album ha ricevuto recensioni lusinghiere da testate come Metal Hammer, Metal Shock, Grindzone e da varie fanzine italiane ed europee visto che il nostro batterista riceveva richieste di interviste un poco da tutte le parti del mondo. Il tutto è stato completato da un concerto a Biella di supporto a Malevolent Creation, Krabator e Master. Abbiamo poi avuto modo di incontrare i nostri ex compagni di etichetta Necrodeath e per noi è stato il modo di conoscere meglio un ambiente interessante e una scena fiorente.

C) Questo è ciò che riguarda il primo disco cosa puoi dirmi sugli altri due?

S) Dopo il primo album, purtroppo abbiamo subito dei cambiamenti di line up, una cosa abbastanza costante nella nostra storia. Dopo la rottura con la Scarlet Records i chitarrista Zanotti e Baroni hanno abbandonato il progetto ed è subentrato Marco Bertolini che, assieme a Gianluca Fontanesi darà vita alle chitarre del secondo album “Echoes Of Human Decay” che uscirà nel 2009 per Kolony Records, etichetta di Lorenzo Marchello. Avevamo incontrato Lorenzo ad un nostro concerto dato che era un nostro fan e visto che aveva creato la Kolony Records, è stato naturale per lui, e per noi, la concretizzazione del secondo disco.

C) Per quanto riguarda il vostro terzo disco come sono andate le cose?

S) Su questo disco mi devo di nuovo soffermare parecchio visto che ci sono stati i cambiamenti di formazione più importanti. Marco Bertolini ci ha abbandonato per motivi di studio ma, soprattutto, i Dominance hanno perso due colonne portanti come Mauro Bolognesi (voce) e il fondatore Davide Tognoni (batteria). Le ragioni delle defezioni sono state spiegate da loro nel rispettivo social network ma, indubbiamente, questi abbandoni hanno minato fortemente l’attività. Il nostro terzo album, “XX: The Rising Vengeance”, è stato registrato agli Audiocore Studio da Luca Cocconi e Simone Sighinolfi. Fortunatamente abbiamo avuto la fortuna di incontrare persone come Gabriel Cavazzini (in questo caso alla chitarra n.d.a.) e Max Marri (voce) che hanno saputo colmare questo enorme vuoto. Max Marri suona anche la batteria negli Stonedrift, band Stoner, dove ci sono persone come Emiliano Dalcomune , che conosci, e poi fa parte degli Unscarred, cover band dei Pantera, assieme a Frank Morri e altri, visto che ha avuto questo imprinting e, per certi versi, ha questa attitudine mentale.

C) Ho visto che nel concerto tributo ad Artio (Andrea Artioli, chitarrista degli Injury morto l’anno scorso n.d.a.) è salito con sul palco Dottor Viossy (chitarra).

S) Dottor Viossy ha voluto sposare la causa dei Dominance e devo dire che questa cosa ha suscitato in noi stupore. Non ti nascondo il fatto che nel primo concerto con lui alla chitarra mi tremavano un poco le gambe visto che è un chitarrista di professione e un musicista di caratura internazionale. Si è trovato con del materiale nuovo, voleva fare della musica estrema  e ha scelto noi come band. Inutile dire che noi ci restiamo volentieri a fare il ruolo di “cavie” per i suoi esperimenti.

 C) Visto che sei l’unico membro rimasto della formazione originale ti pesa questo fatto? Ti mancano i compagni di un tempo? hai mai pensato di mollare la presa?

S)Mi sono posto questa domanda alcune volte e devo dire che l’assenza dei compagni di un tempo mi ha pesato parecchio visto che siamo stati assieme per quasi venti anni. Purtroppo i fatti e le scelte della vita ci hanno portato su strade diverse ma auguro loro buona fortuna per le loro vite. La mancanza c’è sempre ma i nuovi compagni d’avventura me la fanno sentire il meno possibile.

C) Siete da poco entrati in studio. Puoi darmi qualche anticipazione sul prossimo album o lasciamo tutto all’immaginazione di chi legge?

S) qualche anticipazione te la posso dare di sicuro. Anzitutto collaboriamo con la Sheratan Records che è una nuova etichetta capitanata da Frank Morri e da Viossy. Stiamo lavorando per la prima volta in maniera davvero professionale. Sull’album nuovo ti posso dire che sarà una sorta di anno zero per noi Dominance in quanto ci sarà un’evoluzione stilistica. Ho sempre creduto, da membro superstite, che riproporre un album come “Anthems Of Ancient Splendour” nel 2018 non abbia molto senso. Credo che gli album vivano nel momento in cui sono composti. Nel prossimo album (uscirà non prima del 2019 n.d.a.) si sentirà molto l’influenza che hanno portato i nuovi arrivati nelle composizioni e inseriremo alcune sorprese.

C) Nel lavoro che farete in sala di registrazione verrà usata molta tecnologia? Suonerete in diretta? Assemblerete tutto con dei Pro Tools?

S) Useremo la tecnologia compatibilmente con le produzioni che escono fuori oggigiorno. Non navighiamo nell’oro ed abbiamo tutti delle situazioni lavorative per cui dobbiamo scegliere la situazione meno dispendiosa. Pur non suonando in diretta, cosa che a me comunque manca, posso dire che la tecnologia non influirà più di tanto sul risultato. La tecnologia, se usata con parsimonia e in maniera corretta offre un valido aiuto. Se si parla invece del gruppo che fa premere il pulsante al produttore e si lascia condizionare non sono d’accordo come penso saranno d’accordo i musicisti.

 

C) Recensendo il vostro primo singolo del precedente album (“Dear Next Victim” n.d.a.) avevo parlato di un brano tosto ma dalle sonorità più Djent oriented che Death. La pensi così anche tu o la vedi in altra maniera?

S)  Non proprio. Posso capire che chi ha ascoltato il disco precedente possa pensarla così ma ora ci affidiamo finalmente a una produzione moderna che ci soddisfa; sarebbe stupido non usarla. Naturalmente cerchiamo di non abusarne e di rimanere pur sempre nel campo Death. E’ come avere più cartucce a disposizione: non vogliamo rimanere fermi ai soliti 4 stilemi del Death.

C) in una precedente chiacchierata mi avevi detto che qualcuno vi accusava di esservi “venduti” a nuove sonorità. Cosa vuoi rispondere a queste persone?

S) Se uno fa queste affermazioni gli dico di ascoltare attentamente il nostro terzo C.D. Venduti in che senso poi? Fino a che suono la musica che mi piace possono accusarmi di quel cazzo che vogliono; sono cazzi loro.

C) Pensi che la scena Heavy Metal italiana sia abbastanza unita o credi che ci sono troppi gruppi dediti a “zappare il proprio orticello”?

S) Questo è un tasto dolente. Secondo il mio punto di vista la scena è piena di ottime band pronte a competere con realtà estere più blasonate. Purtroppo c’è di mezzo questa cosa tipicamente italiana per cui si vede l’altra band un poco come un nemico. Non ci si rende conto che se una band “sfonda”,  è un aiuto per tutta la scena. Sono contento che gruppi come ad esempio gli Hour of Penance (Death Metal da Roma n.d.a.) possono emergere perché portano luce su tutta la scena Death italiana che è molto viva e interessante.

C) Visto che la scena emiliana è molto unita a quali band si sentono più vicini i Dominance?

S)Naturalmente con tutte le band con le quali abbiamo collaborato, collaboriamo e delle quali siamo anche fans. Posso citare gli Injury, dei quali ho avuto l’onore di avere fatto brevemente parte e vorrei ricordare di nuovo “Artio” che è un musicista che rimarrà nel mio cuore e in quello di molti emiliani e non solo. Cito anche i Fear Between Crowd con i quali abbiamo condiviso il tour in Ucraina a settembre 2017 e con i quali si è creata una grossa sinergia. Apro una parentesi per salutare i ragazzi del progetto Headbangers che i fortunati hanno visto al Monster Of Rèz. La band è un poco un sunto di quello che io vorrei vedere nella scena Heavy Metal e cioè grandi musicisti che si incontrano e fanno cose carine.

C) Riguardo al tour in Ucraina vuoi aggiungere qualcosa? Hai qualche aneddoto da raccontare?

S) Il tour in Ucraina è stato un’esperienza importante sia a livello musicale che umano; una settimana di tour de force dove abbiamo toccato vari paesi e più ci si avvicinava alla zona del Donbass e più si sentiva la presenza militare. Sostanzialmente, almeno per il mio colpo d’occhio, ho constatato che i momenti di aggregazione come un concerto, sono visti come una bolla d’aria per loro, dove divertirsi e dimenticare (per un momento) la situazione di disagio economico e di segregazione sociale che sono costretti a subire. Non potrò mai dimenticare un episodio in particolare: una coppia di ragazze lesbiche che ci raccontavano di come, le diverse identità sessuali, da loro sono duramente represse, e che trovano uno spazio in queste manifestazioni ludiche. Sono convito che in tutto il mondo, aldilà delle convinzioni politiche, i giovani nei concerti metal vogliano solamente e semplicemente divertirsi ed evadere, seppur per un momento, dai problemi che affliggono la loro quotidianità. Ho avuto modo di parlare con loro, e si parlava di musica, di strumenti, di concerti come accade da noi. Questa la trovo una cosa stupenda.

C) Per un veterano della scena come te è più facile vivere il mondo del Metal così come è oggi, o torneresti indietro negli anni?

S) Io non mi considero un veterano; quando mi dicono così dico di no. Ho questa passione e la coltivo. Credo che la passione sia rimasta invariata. I nuovi mezzi tipo internet aiutano molto a far conoscere la nostra musica. Non faccio della dietrologia; le epoche cambiano e io vivo alla giornata con la mia passione.

C) Negli ultimi tempi avete suonato parecchio in giro. Avete un’agenzia che vi trova le date o fate tutto da soli?

S) Agenzia direi di no ma ci sono delle persone che ci seguono da vicino. Per la prima volta abbiamo l’opportunità di collaborare con una realtà professionale, rappresentata dalle persone della nostra etichetta, che ci sta seguendo da vicino e che ci sta aiutando. Sappiamo qual è la situazione italiana così come sappiamo che trovare date e locali nei quali esibirsi è sempre più difficile. Non ci interessa chi promette mari e monti; andiamo molto sulla fiducia.

C) Quindi niente pay to play?

S) Niente pay to play; escluso assolutamente!

C) C’è qualche consiglio che vorresti dare a chi è più giovane di voi? Qual è il segreto per resistere all’interno del mondo del Metal visto che i guadagni sono praticamente nulli?

S) Credo di essere la persona meno adatta a dare consigli. Posso dire che se hai una passione svolgila, mettici studio, costanza e i risultati prima o poi arriveranno. Non bisogna bruciare le tappe.

C) Quando eravamo giovani circolavano molte fanzine e il mondo del web non esisteva. Cosa ne pensi della carta stampata; è una cosa obsoleta o mantiene il suo fascino?

S)Stai parlando con uno che collezionava fanzine. Mi piacevano molto quelle tipo Evoluzione Sonora. Collezionavo anche vari demo e vorrei fare una piccola nota critica ad alcuni recensori. Con l’avvento di internet è diventato facile reperire informazioni e molti si improvvisano recensori. Dico che sono veramente pochi gli esempi di recensori seri e uno ce l’ho davanti adesso (bontà tua Sabbe. n.d.a.). C’è molta gente che pensa di sapere tutto e si erge su un piedistallo. Molti vogliono usare le fanzines e web zines come sorta di trampolino di lancio. Non voglio generalizzare. Ci sono ancora webzine che sono valide e con hanno una storia solida alle spalle ma, innegabilmente, ci sono anche molti recensori improvvisati.

C) Si parla spesso di scarsa presenza ai concerti di Heavy Metal undergorund. Quale potrebbe essere la ricetta per invertire tale tendenza?

S) La risposta è nella domanda; venire ai concerti. Scherzi a parte bisogna creare più occasioni, aumentare la richiesta. Per quanto riguarda i gestori dovrebbero guardare meno ai facili guadagni anche se so che avere un locale comporta costi. La scena deve essere unita nel senso che, se le band si danno una mano e si organizzano concerti con più gruppi, si allarga la proposta.

C) Una curiosità: i Dominance hanno del merchandising e  se sì, dove si può reperire?

S) Non siamo mai stati cultori ne feticisti del merchandising anche perché produrre certe cose costa. Abbiamo una nostra maglietta che si può acquistare sulla nostra pagina Facebook www.facebook.com/dominancemetalband. Non abbiamo altro anche perché, se pur l’aspetto è importante, non ci interessa avere una nostra griffe.

C) Una domanda estemporanea. Siccome si dice che l’arte non ha prezzo tu a quanto lo venderesti un C.D. oggigiorno?

S)Anche qui vai a toccare un argomento spinoso. Fortunatamente i C.D. non costano più come una volta. Una volta c’erano molte persone che lucravano su un C.D. Da questo punto di vista il fenomeno Napster è stato molto utile perché ha smascherato un’industria discografica che era una sorta di ladrocinio. Internet ha il vantaggio di fare conoscere band locali a tutto il mondo e a questo dovrebbe seguire l’acquisto di materiale originale. Una certa inversione di tendenza c’è già. Si va a rispolverare il vecchio vinile, c’è voglia di materiale fisico e non digitale come si nota ai concerti. Bisognerebbe essere più onesti e fare un discorso più allargato dal punto di vista della distribuzione.

C) E’ il momento della domanda classica ovvero quali saranno i prossimi impegni dei Dominance.

S) Faremo poche date selezionate. La nostra priorità al momento è finire il C.D. e dobbiamo concentrarci su quello.

C) Colgo l’occasione per ringraziarti della precisione delle risposte. Se vuoi ricordare dove trovare news e aggiornamenti sulla vostra attività hai campo libero.

S) Invito tutti i lettori a rimanere sintonizzati e rinnovo l’invito a seguirci sulla nostra pagina Facebook (https://www.facebook.com/DominanceMetalBand/) visto che dea qui a poco proporremo delle piccole anteprime del nuovo lavoro. Invito i lettori a seguire anche la pagina della nostra etichetta Sheratan Records (https://www.facebook.com/SheratanRecords/)

Foto a corredo dell'articolo fatte da Corrado Franceschini il 26-05-2018 al Monster Of Rèz di Reggio Emilia svoltosi in ricordo di Andrea "Artio" Artioli"

Ultima modifica il Lunedì, 17 Settembre 2018 21:15
Corrado Franceschini

Oltre 50 anni di età e più di 35 anni di ascolti musicali.

Sito web: it-it.facebook.com/people/Corrado-Franceschini/100000158003912
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