TRACKLIST:
1. Altar of the Beast
2. Grip of Fear
3. Legio Linteata
LINE UP:
Amon - Guitars, Vocals
Hrim - Bass
Mamerte - Guitars
Flauros - Guitars
Alastor - Drums
TRACKLIST:
1. Altar of the Beast
2. Grip of Fear
3. Legio Linteata
LINE UP:
Amon - Guitars, Vocals
Hrim - Bass
Mamerte - Guitars
Flauros - Guitars
Alastor - Drums
I Sakahiter vengono dal Molise, hanno pubblicato una manciata di lavori minori in studio, e propongono un Black Metal davvero interessante! “Legio Linteata” è un EP di appena tre pezzi, che colpisce immediatamente già dalle prime note. Pioggia fitta e un pianto disperato, tutto contornato da cori inquietanti, è così che parte “Altar Of The Beast” e veniamo catapultati in un tritacarne in doppia cassa senza tregua. Una voce malefica affetta le nostre carni avvalendosi di un ottimo comparto tecnico, bellissimi i lavori di chitarra che uniscono un Black Metal classico ad un più moderno Death Metal, ma nessuna delle due parti prende il sopravvento sull’altra e tutto risulta splendidamente equilibrato! Non mancano in realtà delle influenze un po’ "tamarre" che richiamano un certo periodo dei Dimmu Borgir (ma senza orchestrazioni pompose). Il pezzo comunque convince molto, risulta cattivo, marcio e piacevole quanto basta, quindi mi invoglia a proseguire, complice anche una produzione pressoché perfetta, molto distante dal Black low-fi a cui siamo abituati. Cori sul finale e ci accoglie “Grip of Fear”; stessa carica furiosa, un pezzo più veloce e potente del prepotente che non lascia spazio ai fronzoli, ma che, anzi, preme sul pedale del “Metal” più propriamente detto e le chitarre si lasciano andare ad una corsa superlativa e la batteria non lesina tecnicismi che però mai rubano la scena e restano confinati, splendidamente, al proprio posto. “Legio” chiude le danze, unendosi esattamente nel punto in cui “Grip of Fear” gli aveva lasciato il campo. Troviamo un brano ancora più potente e furioso, un crescendo di oscurità infernale. I nostri dimostrano di padroneggiare perfettamente non solo i propri strumenti, ma anche il concetto di Metal estremo. A questo punto non vedo l’ora di ascoltare un album completo, devo dire infatti che questi tre pezzi, sono come cinquanta grammi di carbonara, ottimi…per vedere se è cotta! Mi lascia un po’ l’amaro in bocca questa durata così breve, che non mi permette di godermi pienamente questo bel lavoro, comunque, tant’è, il mini disco in questione merita tantissimo e andrebbe assolutamente ascoltato, poi aspettiamo l’album e vediamo se ci sarà la conferma che mi aspetto!