Opinione scritta da vittorio
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Ultimo aggiornamento: 30 Agosto, 2017
Top 100 Opinionisti -
Esplosivo debutto del gruppo olandese, che conduce il loro primo omonimo sulle strade di Tilburg, nuova capitale del panorama Death europeo e terreno ormai fertile per qualsiasi gruppo dalle sonorità estreme. Dai primi attimi, l'album si propone con lo stile caratterizzante ed esemplare di come possa suonare un Post/Death metal (per chi ancora se lo chiedesse) di ottima fattura ed esecuzione.
L'atmosfera ricercata da Jasper Barendregt, Joris Bonis (Dodecahedron) e Dennis Aarts (Textures) entra prepotentemente sulle prime note di "Fall To Depravity" costellata da chitarre dissonanti, complici di svariati crescendo strumentali, e duetti tra riff potenti su cui introdurre lucubri arpeggi, che sfumano persino sulle parti ritmiche di blast più concitate. Il tutto magistralmente studiato su arrangiamenti variegati e imprevedibili, ma che scorrono in maniera fluida e naturale per tutta la discreta resa del lavoro (42,33 min). Preparatevi ad un'ottima produzione e missaggio, capaci di ricreare e scandire in maniera pulita l'alternanza da Groove estremi e taglienti a fasi oscure e piene di aperture, che rievocano alla mente un po' di Deathspell Omega. Degne di nota le linee vocali, organizzate in modo da "avvolgere" l'essenza dark del disco, miscelando sapientemente Growl, Scream e Harsh senza mai strafare (ad eccezione di "The Endiling", in cui il cantante Dennis sfoga la massima rabbia con più durata) supportando il dono della dinamicità che i cinque di Tilburg sanno congegnare in maniera funzionale, per provare a "distaccarsi" dal solo genere di partenza, corredandolo di sonorità Doom, psichedeliche ed Old Death. "Unvail", lanciata dal breve intermezzo strumentale "Moirae", è il singolo che credo possa rendere meglio una sommaria idea del violento approccio con cui hanno testato la propria follia creativa, del tutto imprevedibile e priva di sbavature tecniche e sonore, anche quando ascoltata ai massimi decibel.
Difficile pensare che abbiano innovato qualcosa nel genere o introdotto sostanziali novità; qualcuno ha semplicemente riassunto il quintetto come un figlio nato tra le influenze degli Ulcerate e il sadismo dei pionieri Gorguts, quindi, con 'genitori' come questi il risultato non può che attestarsi su altissimi livelli. Provare per credere. Gli Ulsect vi invitano cordialmente ad osare ed esplorare la loro oscura dimensione.
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