A+ A A-

Opinione scritta da Celestial Dream

2268 risultati - visualizzati 2221 - 2230 « 1 ... 220 221 222 223 224 225 ... 226 227 »
 
releases
 
voto 
 
4.0
Opinione inserita da Celestial Dream    03 Dicembre, 2012
Ultimo aggiornamento: 03 Dicembre, 2012
Top 10 opinionisti  -  

A dieci anni di distanza dal primo passo della band, la pubblicazione del singolo "Rebel flag", tornano i Galneryus, veri e propri eroi della scena metal orientale. La band Giapponese arriva all'ottavo studio album della propria carriera che tra full lenght, ep, singoli e vari live vanta una quantità di uscite che ormai se n'è perso il conto. Il gruppo del Sol Levante sta pian piano raccogliendo parecchio interesse anche in Europa e son sempre più i seguaci di questa che dalle nostre parti è da considerarsi una vera e propria cult band.

Dopo due album piuttosto validi come "Resurrection" (2010) e "Phoenix rising" (2011), ecco "Angel Salvation" che si presenta come abitudine per la band, in un'elegante confezione digipack. Il gruppo di Osaka è da sempre dedito al proprio sound che prende spunto dai grandi Stratovarius, dai primi Sonata Arctica, e a tratti dai Dragonforce, alternando il cantato in lingua inglese a quello nella loro lingua madre. La tecnica della band è invidiabile con Syu, leader e chitarrista a farla da padrone insieme a Yuhki ai tasti d'avorio, supportati da una sezione ritmica ben precisa e affidabile. Rispetto agli ultimi dischi, dove la band alternava i classici pezzi veloci a mid tempos e ballads, in quest'ultimo lavoro, tolta l'intro iniziale e la bellissima strumentale posta in chiusura, gli altri 8 brani sono una pura mazzata di power metal spedito, per la gioia dei fans dei gruppi sopra citati. Così, una ad una, le songs si alternano tra fraseggi di chitarra, aperture di tastiera e melodie ariose che spesso ricordano le sigle di qualche cartone animato degli anni '80.. "Angel Salvation" si dimostra un gran disco supportato probabilmente dalla migliore produzione del suono che la band abba mai avuto e da una prestazione maiuscola del singer SHO (non si può dire lo stesso invece per la sua pessima pronuncia inglese). Partendo dalla possente "The promised flag" e passando attraverso brani di indubbo valore come la veloce "Stand up for the right", e le altrettanto valide "Temptation through the night" e "Lament", solo per citarne alcune, si arriva fino al pezzo di diamante dell'intero lavoro: la title track, suite di oltre 14 minuti, raccoglie tutte le caratteristiche ed il sound dei Galneryus risultando una delle più belle canzoni dell'anno in ambito power metal, nonchè una delle suite più riuscite in generale degli ultimi tempi.

Ripeto, "Angel Salvation" è un lavoro meno vario rispetto al recente passato, ma non sto qui certo a lamentarmi se finalmente qualcuno ritorna a spingere sull'acceleratore come si faceva un tempo, senza badare a certe mode o a strane influenze! Per chi ha già fatto conoscenza con questa band, "Angel salvation" è un disco da avere a tutti i costi. Per tutti gli altri... beh, siete ancora qui? Correte a far vostro questo bel dischetto.

Trovi utile questa opinione? 
00
Segnala questa recensione ad un moderatore
releases
 
voto 
 
4.5
Opinione inserita da Celestial Dream    27 Novembre, 2012
Top 10 opinionisti  -  

Dalla Spagna, e più precisamente Valencia, arriva una nuova sensazionale band, i Leithian e aprite bene le orecchie, lo fanno con un disco da top ten annuale nel genere. "Sin limites" è il loro secondo album, ma ammetto che non conosco il loro debutto "Voces de libertad" uscito nel 2008. Dopo qualche cambio di line-up, il quintetto iberico torna con un disco di puro power metal che farà la gioia di tutti quei fans che riescono a digerire il cantato in lingua spagnola e non cercano l'originalità a tutti i costi.

Tra Stratovarius e primi Warcry, i Leithian alternano sapientemente canzoni rapide come "Cruzando Senderos" e "Matar O Morir" ad altre più cadenzate come la splendida "Amanecer" o la lenta "Profundo palpitar", ma sempre mantenendo una qualità eccelsa che si ritrova in pochissime uscite. Canzoni ispirate, melodie avvincenti e ritornelli che si stampano in testa, in fin dei conti non è questo ciò che cerchiamo in un disco power metal? lasciatevi sedurre da "Angel seductor" e da "La Era De La Mentira", pezzo da novanta con un refrain ben costruito.

Peccato per un paio di brani "solamente" discreti inseriti verso la fine della tracklist, come ad esempio "Memoria Oscura", altrimenti "Sin limites" avrebbe potuto benissimo meritare il massimo dei voti. Si può decisamente chiudere un occhio sul discutibile logo della band e sull'artwork che lascia molto a desiderare. Un consiglio sincero? Cercate questo disco e lasciatevi conquistare, senza limiti!

Trovi utile questa opinione? 
00
Segnala questa recensione ad un moderatore
releases
 
voto 
 
4.0
Opinione inserita da Celestial Dream    26 Novembre, 2012
Ultimo aggiornamento: 26 Novembre, 2012
Top 10 opinionisti  -  

Helreidh are back! I più giovani lettori di Allaroundmetal si chiederanno chi sono questi Helreidh.. forse una nuova band, e chissà che genere faranno vista la strana copertina! In realtà questo gruppo veneto nasce nel 1994 e negli anni successivi pubblica tramite la storica Underground Symphony due dischi cult di prog metal melodico. Ora a distanza di 13 anni tornano a farsi sentire con "Fragmenta", un disco che presenta composizioni datate addirittura negli anni 1999-2000 quando Yorick (leader e chitarrista della band) si trovava negli Stati Uniti e con Gary Wehrkamp degli Shadow Gallery si mise a lavorare su nuove composizioni. Ora la band può vantare una formazione stabile con Luca Roggi (batteria) e lo stesso Yorick (chitarre) a cui si aggungono Max “the voice” Bastasi (Anarchy X e Great Master) alla voce, Aligi Pasqualetto (tastiere) e Francesco “Frana” De Paoli al basso.

Questi ritorni a tanti anni di distanza sono sempre da prendere un pò con le pinze; spesso si rimane alquanto delusi! Il quintetto veneto si ripresenta con il suo prog melodico e di classe, e la voce di Max (che aspetto a breve con il nuovo attesissimo album dei Great Master) è promossa a pieni voti. "Fragmenta" presenta solamente 6 pezzi (più un intro e un outro), ma in fin dei conti questo poco importa quando la qualità è ben presente in tutti i brani. Inoltre alterna song più melodiche ed easy listening ad altre maggiormente lunghe e complesse. L'apertura è affidata a "In Hoc Signo Vinces" una tipica prog song di impatto con cambi di ritmo ben dosati che convince ascolto dopo ascolto. Un intro di piano apre la strada a "Ex Visionibus....Fatus" lunga song di oltre 10 minuti melodici ed epici con pianoforte e tastiere in primo piano che disegnano ottime melodie soprattutto durante lo splendido intermezzo strumentale. Yorick fa il Petrucci della situazione introducendo con un breve ma emozionante solo di chitarra la magica "Orfeo´s Lament", pezzo melodicissimo, una ballata di gran classe. "Exile (We Mot Delen Ato)" è un buon pezzo ma non riesce a convincere appieno mentre la lenta "Shades Of My Untimely Autumn" sembra quasi una ninna nanna del 21esimo secolo, con tastiere e chitarra classica che ci cullano lungo i sui 4 minuti. "Zep tepi" suona molto Shadow Gallery (fantastico il coro finale), band che sicuramente ha influenzato in un modo o nell'altro gli Helreidh non solo per la presenza di Gary Wehrkamp che si occupa anche di chitarra e tastiera in "Exile". Degni di nota infine i solos di chitarra di Yorick sempre di buon gusto come noi amanti del prog sì tecnico ma soprattutto melodico adoriamo.

"Fragmenta" è un disco valido che ci consente di riabbracciare una band di indubbia classe che per troppo tempo ci aveva abbandonati.

Trovi utile questa opinione? 
00
Segnala questa recensione ad un moderatore
releases
 
voto 
 
3.5
Opinione inserita da Celestial Dream    20 Novembre, 2012
Top 10 opinionisti  -  

Se sentivate già la mancanza di Mikael Erlandsson, eccovi accontentati con i Love under cover. Per il leader e singer dei Last Autumn's Dream non dev'essere sufficiente l'uscita annuale della sua band principale e quindi delizia i suoi fans (tra cui il sottoscritto) con qualche altro progetto. Dopo i due buoni dischi a nome Salute e alcune apparizioni come guest star qua e là, il buon Mikael è pronto per questa nuova avventura accompagnato da Mikael Carlsson a basso, chitarra e tastiere, Martin Kronlund (Gypsy Rose, Phenomena, Salute) alle chitarre, e Perra Johnsson (Coldspell) alla batteria. L'obiettivo è quello di unire e combinare il sound e gli elementi di bands come Coldspell, Last Autumn's Dream, Treat e altri grandi gruppi scandinavi.

In effetti l'influenza delle band sopra citate si sentono eccome e le 11 canzoni qui proposte uniscono i LAD (impossibile non pensare a loro visto chi troviamo al microfono), con momenti più Glam in stile Treat e Crazy Lixx e a tratti (ma più rari) si possono sentire anche delle sfumature heavy alla Coldpell, mantenendo comunque quell'aria di spensieratezza tipica dei dischi firmati Erlandsson come nell'opener "My best friend" o nella bellissima "Angels will cry". "Through The Storm", gran bel pezzo, richiama addirittura l'epicità che ha reso celebri i Magnum con un tocco di metal classico e melodico, ascoltare per credere. Trova spazio anche "Who Needs Love" dei Last Autumn's Dream, dal bellissimo "Dreamcatcher". Bellissima la gioiosa "Crazy for you"che farà la felicità di tutti i fans del buondo singer che, inutile dirlo, ci regala una prestazione delle sue, senza sbavature, con il suo timbro inconfondibile e nato per cantare questo genere. Chiude la breve ballata "A nice day", altro brano ben confezionato.

Undici canzoni orecchiabili, ideali per metterci di buon umore durante queste giornate grigie. "Set the night on fire" è disco piacevole e senza grosse pretese. Consigliato proprio ai die-hard fans del singer svedese.Quando Erlandsson.sbaglierà un disco siete pregati di farmi uno squillo!

Trovi utile questa opinione? 
00
Segnala questa recensione ad un moderatore
releases
 
voto 
 
4.0
Opinione inserita da Celestial Dream    19 Novembre, 2012
Top 10 opinionisti  -  


Band a me nuova questi Leyenda, anche se "Ciudad del caos" è il loro quarto disco. In effetti guardando le foto del booklet si nota che i componenti non sono dei ventenni alle prime armi ed infatti le origini del gruppo risalgono addirittura al 1995 anche se sotto altro nome (Infernal).

Il nuovo lavoro di questo quintetto Madrileno propone un heavy-power molto melodico che ricorda un pò l'ultimo bel disco dei connazionali Saratoga, recensito qualche mese fà proprio in queste pagine, anche se il sound dei Leyenda è meno potente. Come molti gruppi spagnoli non è l'originalità il punto forte della band, ma alla fine poco ci importa quando i brani riescono a catturare la nostra attenzione. Ed è così in questo caso, già da "Esmeralda", brano che apre il disco con una bella melodia di chitarra. Sono le successive "Ciudad del caos" e "Quiero Alcanzar Todos Mis Sueños" a colpire già dai primi ascolti con dei ritornelli catchy e orecchiabili. Nonostante le melodie siano piuttosto "semplici" e non certo originali od eccessivamente ricercate, queste si stampano in testa e vi ritroverete in ufficio con la voglia di canticchiare alcune di queste songs. Ad impreziosire il disco troviamo anche alcuni ospiti che gli esperti della scena spagnola sicuramente conosceranno; tra i tanti spiccano Jero Ramiro (Santelmo, Saratoga, etc.), Carlitos (Mago de Oz), Silver (Muro, Silver Filst),e Patricia Tapia (Khy, Mago de Oz, Nexx). Ed è proprio la voce femminile dei grandi Mago de Oz a rendersi protagonista nella piacevole ballata "Junto a ti" e sulla potente "Vestido blanco", duettando con il buono (ma non eccelso) Antonio, singer dei Leyenda. La versione "ballata" della title track, che diventa giustamente "Ciudad del Bien" chiude bene il disco con la melodia più indovinata dell'intero lavoro in una nuova veste.

Con "Ciudad del caos" avrete tra le mani un disco, sono sicuro, non esente da critiche e che può non piacere. Banali e scontati? Si ma questo album prende e continua a girare nel mio stereo. Non è forse questo ciò che conta?

Trovi utile questa opinione? 
30
Segnala questa recensione ad un moderatore
releases
 
voto 
 
3.5
Opinione inserita da Celestial Dream    15 Novembre, 2012
Ultimo aggiornamento: 15 Novembre, 2012
Top 10 opinionisti  -  

Arriva al terzo disco la Lars Eric Mattsson band denominata Book of Reflections. Giuro che non ho mai ascoltato i primi due dischi del gruppo che invece dimostra con questo "Relentless fighter" di avere un suo motivo di esistere e arriva dopo ben 5 anni dal secondo lavoro della band. Miscelando a dovere power metal, heavy, neoclassic, prog e hard rock, la proposta di questo gruppo per certi versi non è affatto scontata, e son sicuro che può piacere a più di qualcuno dei nostri appassionati lettori.

L'apertura è affidata alla veloce "Until the day" (con delle tastiere molto prog) mentre segue la più classica e hard rock "Die with the devil" con un ritornello tutto da cantare. Una ad una le songs piacciono anche se c'è da dire che mai si riesce a trovare il guizzo geniale. Il polistrumentista Lars (che si occupa di chiatarre, basso e tastiera) si è circondato di alcuni buonissimi musicisti tra cui spiccano alle keys Vitalj Kuprij e Mistheria ed il lavoro svolto alle tastiere è sicuramente quello che balza più all'orecchio durante l'ascolto dell'intero disco, accompagnando tutte le canzoni con un suono moderno e con solos piacevoli, ascoltate per credere la bellissima "Bleeding dry". "Somewhere else to be" strizza l'occhio ai grandissimi Jag Panzer mentre è decisamente degna di nota "Crashing Through", song melodica, potente e potenziale hit assoluta dell'album.

"Relentless fighter" non verrà tramandato da padre in figlio e non scriverà la storia del heavy metal ma è un disco solido composto da dieci canzoni piacevoli. Il mio consiglio è quindi quello di dare una chance a questa band.

Trovi utile questa opinione? 
00
Segnala questa recensione ad un moderatore
releases
 
voto 
 
4.0
Opinione inserita da Celestial Dream    03 Novembre, 2012
Ultimo aggiornamento: 03 Novembre, 2012
Top 10 opinionisti  -  

Probabilmente il disco più atteso dell'anno in ambito Power Metal, "Silverthorn" è finalmente sul mercato a arriva dopo alcuni posticipi sull'uscita ufficiale e soprattutto dopo diversi anni tormentati in casa Kamelot, che dopo l'abbandono di Khan ed il tour con Fabio Lione, tornano in pista arruolando una delle rising star del metal mondiale: Tommy Karevik. Il singer svedese ci ha già regalato alcuni capolavori con la sua band principale, i Seventh Wonder, ed è già entrato nel cuore dei fans della band statiunitense grazie a convincenti performance live ed al suo aspetto che sicuramente non allontanerà le seguaci di sesso femminile. Si può quindi parlare di una terza era che ha inizio (la seconda coincide con la presenza di Khan al microfono) e Thomas Youngblood aveva un grosso macigno sulle spalle, un peso dovuto alla pressione di ritornare con un disco all'altezza dopo il cambio di singer (sempre delicato) e un paio di dischi che hanno fatto storcere il naso a qualche fans (di vecchia data in particolare). Sapientemente il buon Thomas ha deciso di aprire la strada al nuovo arrivato, dando quindi gran spazio in fase di songwriting a Karevik e a Palotai, tastierista della band e mai molto coinvolto nella stesura dei pezzi.

Riuscirà Karevik a non far rimpiangere Khan? Non è stato registrato un pò troppo in fretta questo disco, visto che il nuovo singer è stato annunciato solo qualche mese fa? L'ispirazione di Youngblood è un pò in parabola discendente? Queste sono le domande che molti fans (me compreso) si ponevano fino ad oggi. In realtà già il video del singolo "Sacrimony" ci aveva fatto tirare un bel sospiro di sollievo. Ora posso dirlo con certezza: "Silverthron" suona 100% Kamelot, è un disco che mantiene tutte le caratteristiche del sound della band statiunitense che riapre in alcuni momenti alle sonorità di "Karma" ed "Epica" con aperture melodiche e spedite in pieno stile power metal. La prestazione di Tommy è eccelsa e convince già dalle prime note. Chiaramente il suo approcio è stato quello di "seguire" la via tracciata da Roy negli anni ma mettendoci del suo; credo che già dal prossimo disco il singer svedese potrà rendere più personale il cantato in casa Kamelot. "Silverthorn" racconta una storia piuttosto cupa e questo sentimento è trasportato anche nelle songs. E così il disco alterna pezzi veloci, come "Sacrimony" con il suo inizio ed il refrain che riportano ai tempi di "The fourth legacy", a mid tempos in pieno trademark della band come la un pò meno riuscita "Veritas". Melodica e potente, la title track piace, così come "Solitaire" dove Casey Grillo torna a pestare alla batteria. Menzione particolare per "Song for Jolee" che si candida come miglior ballata del 2012 con una prestazione immensa di Karevik. In chiusura la lunga e di classe "Prodigal song", che però a tratti ricorda qualcosa degli Angra.

I Kamelot tornano ad alzare la testa e danno l'impressione di avere ancora delle carte vincenti da estrarre dal mazzo per il prossimo futuro grazie alle potenzialità della nuova formazione.

Trovi utile questa opinione? 
20
Segnala questa recensione ad un moderatore
releases
 
voto 
 
2.5
Opinione inserita da Celestial Dream    02 Novembre, 2012
Ultimo aggiornamento: 02 Novembre, 2012
Top 10 opinionisti  -  

Non sapevo che Kotipelto e Liimatainen avessero eseguito dei concerti acustici rivisitando pezzi storici presi dalla carriera dei due musicisti e non solo. Pare che questo tour acustico abbia avuto un certo successo, così che i due hanno deciso di usare queste canzoni per registrare un vero cd, "Blackoustic", che andiamo ad analizzare. Se l'accoppiata Timo-Jani aveva prodotto un gran disco di power metal a nome Cain's Offering qualche anno fa (e speriamo che prima o poi arrivi anche un secondo album di quella band), qui la storia è ben diversa.

"Blackoustic" raccoglie principalmente pezzi che hanno fatto la storia del singer Finlandese, come l'opener "Sleep well" e "Serenity" prese dai suoi album solisti, o le ben più quotate "Black diamond" e "Coming home" dalla sua band madre Stratovarius. Si può dire che questo è un prodotto simpatico che ogni fan di Kotipelto ascolterà con curiosità e piacere canticchiando le songs ma penso che dopo qualche ascoltino potreste stancarvi presto di tali versioni per tornare alla magia che ancora trasmettono le versioni originali. Inoltre se alcuni pezzi nella nuova veste acustica suonano piuttosto bene vedi la stessa "Coming home" o "My selene" (quest'ultima pescata dai Sonata Arctica di "Reckoning Night") altre sembrano un pò forzate come "Speed of light" o la stessa "Hunting high and low".

In sostanza, è piacevole ascoltare queste canzoni in versione acustica, ma siamo così sicuri che valga la pena comprare un disco del genere?

Trovi utile questa opinione? 
00
Segnala questa recensione ad un moderatore
releases
 
voto 
 
4.0
Opinione inserita da Celestial Dream    28 Ottobre, 2012
Ultimo aggiornamento: 30 Ottobre, 2012
Top 10 opinionisti  -  

Gli Exedra nascono nell’autunno del 2005, a Taranto e dopo alcuni cambi di formazione la band trova il giusto equilibrio con i due fondatori Giuseppe Prete (voce) e Andrea Rapisardo (batteria), uniti ai “nuovi arrivati” Marco Memmola (tastiere), Luca Orlando (basso) e Simone Basile (chitarra). “Apeiron” è il loro debutto, e ci presenta una band dalle enormi potenzialità; in oltre un ora di musica il quintetto pugliese ci accompagna attraverso un concept album incentrato sul tema della vita, morte e rinascita e sulla continua ricerca dell'Eterno. La proposta musicale si può descrivere come un progressive metal molto intimo e melodico, con la caratteristica che i testi sono tutti in lingua Italiana. Una scelta decisamente coraggiosa, ma che si dimostra a mio avviso, una mossa vincente che rende la band praticamente unica nel panorama nazionale.

Ascoltando le 7 tracce che compongono “Apeiron” si ha la sensazione di avere tra le mani un signor lavoro. In effetti gli Exedra dimostrano grande classe nel songwriting, con soluzioni sempre molto curate e melodie non banali ma comunque melodiche. In questo disco troverete tutto quello che un buon progster vuole ascoltare in un disco: buoni riff, tastiera sempre ben presente, assoli di chitarra ben fatti.. Se proprio dobbiamo trovare delle piccole pecche tocca parlare della produzione non impeccabile, ma chiaramente parliamo di un disco autoprodotto, e della voce di Giuseppe che si dimostra un buon singer ma non si può parlare del James LaBrie o del Tommy Karevik Pugliese. Ma sono solo dettagli davanti alla qualità di questo album; si parte subito con la splendida “Fenice”, pezzo epico, con un riff granitico sorretto da ottime tastiere e melodie vocali di gran gusto. La traccia d'apertura non è un caso perchè le seguenti songs confermano il livello iniziale. Come non citare infatti le più intime “Siddharta” e “Crisalide”, due grandi pezzi che strizzano l'occhio a sonorità più prog rock? L'ascolto continua con “Siamo qui”, una ballata piano-voce molto emotiva mentre a seguire troviamo la validissima “Come il vento”. Si chiude con l'ambiziosa suite di oltre 25 minuti “Apeiron”, un brano complesso ma melodico con alcuni spunti davvero degni di nota, come la lunga ma melodica intro iniziale di scuola Dream Theater.

Mi prendo una bella responsabilità dichiarando quanto segue, ma sono sicuro di quello che dico: gli Exedra sono una band di talento e “Apeiron” è un disco che dovete far vostro se le sonorità descritte sopra sono quelle che più vi piacciono.

Trovi utile questa opinione? 
20
Segnala questa recensione ad un moderatore
releases
 
voto 
 
4.0
Opinione inserita da Celestial Dream    27 Ottobre, 2012
Ultimo aggiornamento: 27 Ottobre, 2012
Top 10 opinionisti  -  

Dalla Grecia arrivano in redazione i Seed of Sadness, una band nata solamente poco più di un anno fa, ma già molto attiva in fase di songwriting. Sono già dieci i brani composti infatti dal quartetto ellenico ma solo 5 sono stati scelti per questo Ep, che vede la partecipazione di una guest star illustre come Bob Katsionis (Firewind) che si prende cura di tutte le tastiere.

Il sound proposto in queste 5 canzoni è un Melodic Metal con la voce femminile di Stellaria e ricorda moltissimo la proposta dei nostrani Mastercastle, band capitanata da Pier Gonella (ex Labyrinth) che ha già pubblicato 3 buoni dischi negli ultimi anni. Quindi non aspettatevi un approcio lirico, nè inserti gotici come è molto di moda quando alla voce c'è una signorina. I Seed of Sadness sono più massicci, come nell'iniziale "Remnant Of A Dying Smile" accompagnata da un bel riff e un ritornello indovinato. Ma tutte le 5 tracce del disco sono piuttoste buone; tra tutte "King of Loss" e "Is this the way" meritano di essere menzionate, così come la tastiera e il piano di Katsionis, sempre ben presenti, che danno un gran tocco al sound del disco.

Nel complesso è chiaro, la band è giovane e deve sicuramente maturare leggermente in fase di songwriting ma ci sono molti buoni presupposti. Questo Ep è sicuramente un buon prodotto che son convinto lancerà i Seed of Sadness verso un contratto discografico e a breve un full lenght di debutto, quindi non stupitevi di ritrovare tra un annetto una loro nuova recensione su queste pagine.

Trovi utile questa opinione? 
50
Segnala questa recensione ad un moderatore
2268 risultati - visualizzati 2221 - 2230 « 1 ... 220 221 222 223 224 225 ... 226 227 »
Powered by JReviews

releases

Deliziosamente, l'ultimo Cradle of Filth!
Valutazione Autore
 
4.5
Valutazione Utenti
 
0.0 (0)
Folkstone: un ritorno in grande stile
Valutazione Autore
 
4.5
Valutazione Utenti
 
0.0 (0)
"In Penitence and Ruin": Il Doom Metal Gotico Classico e Profondo dei Tribunal
Valutazione Autore
 
4.0
Valutazione Utenti
 
0.0 (0)
Hangfire, un debutto di ottimo heavy metal
Valutazione Autore
 
3.5
Valutazione Utenti
 
0.0 (0)
Evilizers, sulla scia della tradizione
Valutazione Autore
 
3.0
Valutazione Utenti
 
0.0 (0)
Candlemass: ennesima sinfonia in nero
Valutazione Autore
 
4.0
Valutazione Utenti
 
0.0 (0)

Autoproduzioni

Sweeping Death: un disco ben fatto
Valutazione Autore
 
3.5
Valutazione Utenti
 
0.0 (0)
Wasted: distruzione totale
Valutazione Autore
 
3.5
Valutazione Utenti
 
0.0 (0)
Hans & Valter, ma la chitarra?
Valutazione Autore
 
2.5
Valutazione Utenti
 
0.0 (0)
Sacrifix, thrash old-school dal Brasile
Valutazione Autore
 
2.5
Valutazione Utenti
 
0.0 (0)
Phear, ottimo heavy/thrash dal Canada
Valutazione Autore
 
4.0
Valutazione Utenti
 
0.0 (0)
Grandi passi avanti per il progetto On My Command
Valutazione Autore
 
3.5
Valutazione Utenti
 
0.0 (0)

Consigli Per Gli Acquisti

  1. TOOL
  2. Dalle Recensioni
  3. Cuffie
  4. Libri
  5. Amazon Music Unlimited

allaroundmetal all rights reserved. - grafica e design by Andrea Dolzan

Login

Sign In

User Registration
or Annulla