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Interressante incontro tra Jazz, Doom e Death Metal in questo debutto dei Gold Spire Interressante incontro tra Jazz, Doom e Death Metal in questo debutto dei Gold Spire Hot

Interressante incontro tra Jazz, Doom e Death Metal in questo debutto dei Gold Spire

recensioni

titolo
Gold Spire
etichetta
Chaos Records
Anno

PROVENIENZA: Svezia

GENERE: Avant-garde Death/Doom Metal

TRACKLIST:
1. Day Dawns Dark
2. Headless Snake =VIDEO=
3. The Old Bridge
4. Gloria
5. Husk Of God
6. Skull Choirs =ASCOLTA=
7. Fetid Waters
8. The Wayfinder

LINE-UP:
Heval Bozarslan – voce
Erik Sundström – batteria, tastiere
Påhl Sundström – chitarre
Magnus Kjellstrand – sassofono, flauto
Petter Broman – basso

opinioni autore

 
Interressante incontro tra Jazz, Doom e Death Metal in questo debutto dei Gold Spire 2022-10-14 15:49:12 Luigi Macera Mascitelli
voto 
 
4.5
Opinione inserita da Luigi Macera Mascitelli    14 Ottobre, 2022
Ultimo aggiornamento: 14 Ottobre, 2022
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Ci scusiamo enormemente per il ritardo con cui arriva questa recensione; soprattutto in questi casi quando ti capita tra le mani la cosiddetta perla rara. Di chi stiamo parlando? Dei Gold Spire: band svedese formatasi ad Uppsala nel 2019 per mano dei fratelli Erik e Påhl Sundström, entrambi ex-Usurpress. Due personalità, dunque, di certo non nuove nel panorama Metal e con un discreto curriculum alle spalle. A seguire, poi, abbiamo Heval Bozarslan dei Sarcasm alla voce e, udite udite, un bassista ed un sassofonista non Metal a completare la line up: rispettivamente Petter Broman e Magnus Kjellstrand. Insomma, sulla carta una band che fa dell'eterogeneità il suo punto forte e la colonna portante della proposta musicale dei Nostri che potremmo quasi definire come il punto di incontro di ciascun membro. Ovviamente sarebbe una lettura eccessivamente semplicistica di quella che, al contrario, è una vera e propria opera d'arte di incommensurabile bellezza nella quale Death Metal, Jazz, Progressive, Doom e qualche sferzata gotica danzano e si uniscono creando la magia. Questo "Gold Spire" è uno degli album più extrasensoriali che il sottoscritto abbia mai ascoltato in anni di Metal, e non tanto per la proposta in sé che fa dell'uso preponderante delle tastiere e del sax una sua caratteristica - entrambi strumenti ampiamente sdoganati nel Metal oggigiorno -. Piuttosto ciò che rende la band svedese veramente degna di nota è l'esecuzione vera e propria e la conseguente armonia che si viene a creare minuto dopo minuto. Da qui si intuisce l'enorme preparazione di ciascun membro e soprattutto il salto di qualità dato dal bassista e dal sassofonista coinvolti che non provenendo dal Metal hanno dato a tutta l'opera un'impostazione quasi classica, più da esperienza mistica che da botta di adrenalina vera e propria. Inoltre c'è da dire che laddove la piega del disco verte maggiormente sul Death - vedasi "Skull Choirs - la vena Ulcerate e Deathspell Omega viene fuori subito, a testimonianza di come i Nostri abbiano volutamente dato alla loro creatura un'impostazione Avant-garde fin da principio e non delle pennellate qua e là che ne ricordano gli stilemi. Detto altrimenti: "Gold Spire" è un album studiato e creato per portare l'ascoltatore su di un'altra dimensione nella quale i suoni si mescolano ed mandano in frantumi le sinapsi. Il tutto, dicevamo, suonato con una gran classe, altro fattore che ha determinato la piena riuscita del disco. Minuto dopo minuto, infatti, ci si rende conto di come le numerosissime influenze - a volte diametralmente distanti tra loro - qui riescano a legarsi perfettamente. In nessun caso si avverte quel senso di rottura o stonatura tra le parti, e stiamo parlando di un'opera nella quale il vero protagonista è il sax ed il Death Metal è quasi secondario, perciò immaginate quanto sia difficile rendere ogni brano scorrevole e perfettamente inserito nel contesto. Ecco, i Gold Spire ci sono riusciti egregiamente: equilibrati in ogni aspetto, senza eccedere in sterili prove tecniche o in noiose litanie. Al contrario, rimarrete incollate alle cuffie - ovviamente scontato dire che un disco di questo calibro vada gustato in un certo modo -. Teneteli d'occhio, potrebbero diventare il nome di punta di questo modo di intendere il Death Metal.

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