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Tyrants of Chaos, classico Heavy Metal dall'Alberta Tyrants of Chaos, classico Heavy Metal dall'Alberta Hot

Tyrants of Chaos, classico Heavy Metal dall'Alberta

recensioni

titolo
“Relentless thirst for power”
etichetta
Autoproduzione
Anno

TRACKLIST:
1. T.O.C.
2. The black gap
3. Mourning sickness
4. Skull crusher
5. Slay the hostages
6. Red rage
7. Nightmare machine
8. Indocri-nation
9. No lives matter
10. Lucky dog

LINE-UP:
Phil Sirias – Vocals
Curtiss Vaselenak – Guitars
Arik Wagner – Guitars
Sean Simpson – Bass
Ryan Dyck – Drums

opinioni autore

 
Tyrants of Chaos, classico Heavy Metal dall'Alberta 2022-08-14 10:28:57 Ninni Cangiano
voto 
 
3.5
Opinione inserita da Ninni Cangiano    14 Agosto, 2022
Ultimo aggiornamento: 14 Agosto, 2022
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Arrivano dal Canada, precisamente dall’Alberta (territorio ben noto agli amanti del Risiko), i Tyrants of Chaos, gruppo fondato nel 2010, inizialmente con il nome di Rawk Fist, con all’attivo tre dischi, di cui gli ultimi due risalenti entrambi al 2022; il debut album “The calm before the storm” risale al 2016, il secondo “…Into oblivion” è uscito ad aprile di quest’anno, mentre oggi parleremo di “Relentless thirst for power”, uscito a metà agosto. Tutte le releases del gruppo canadese sono accomunate dall’autoproduzione, dato che nessuna label si è mai fatta avanti con una proposta convincente, evidentemente sbagliando miseramente, dato che l’Heavy Metal dei Tyrants of Chaos, seppur non particolarmente originale, è sicuramente gradevole da ascoltare ed anche al passo coi tempi, grazie ad un discreto groove sulle chitarre (che non dispiace per niente) ed a qualche backing vocals in growling (che personalmente non ho gradito particolarmente). Dalle immagini della bands, si comprende che ci troviamo davanti a musicisti non più giovani e che, di conseguenza, non essendosi mai affermati in passato, evidentemente suonano solo e soltanto per la passione verso le sonorità più classicamente Heavy. “Relentless thirst for power” è composto da dieci canzoni (finalmente un disco senza inutilissime intro!!), per una durata totale di poco superiore ai 3/4 d’ora; pur trattandosi di un’autoproduzione, bisogna rimarcare che la registrazione è più che valida ed esalta a dovere ogni strumento e la voce. Strumento principale sono le due chitarre del duo Vaselenak/Wagner, ma anche il basso di Sean Simpson si ritaglia ogni tanto dello spazio da protagonista; il tutto ben sorretto dalla batteria di Ryan Dyck che impone ritmi spesso belli frizzanti. C’è poi la voce di Phil Sirias che, pur non essendo al livello di quella di mostri sacri del settore, ha grinta, espressività e fa la sua parte sicuramente più che bene. Il songwriting è efficace e le canzoni sono strutturate in modo da essere accattivanti e convincenti, oltre che mai noiose. Insomma, ci sono tutte le carte in regola affinché ci si trovi ad ascoltare un ottimo album; eppure, forse manca quella hit spettacolare, quel brano che da solo valga l’acquisto del CD e che ti faccia dire “Wow!” sin dal primo ascolto (anche se l'ottima conclusiva "Lucky dog" ci si avvicina). Tutte le canzoni, infatti, sono piacevoli e sicuramente ben fatte, ma manca quel “quid pluris” che possa far distinguere un buon lavoro (come questo) da uno eccezionale. Ciò nonostante, è indubbio che questo “Relentless thirst for power” sia anni luce migliore di tutta quell’immondizia musicale che quotidianamente ci viene propinata e sorprende che una band valida come questi Tyrants of Chaos non abbia ancora un contratto con una label e sia costretta all’autoproduzione…. Misteri del music business!

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