TRACKLIST:
1. Jarlen
2. Disippelen
3. Likbålet
4. Englemakersken
5. Dødsuret
6. Skarpretteren
7. Diabolisten
8. Svartbækken
Uvel - Bass
Straff - Guitars
Noctum - Guitars
Sorath Northgrove - Vocals
Uruz - Drums
TRACKLIST:
1. Jarlen
2. Disippelen
3. Likbålet
4. Englemakersken
5. Dødsuret
6. Skarpretteren
7. Diabolisten
8. Svartbækken
Marziale come pochi questo lavoro dei norvegesi Ulvehyrde, pubblicato lo scorso anno dalla Dusktone. Le otto tracce qui contenute sono legate da un filo conduttore che è quello di ripercorrere la “storia nera” della Norvegia, attraverso alcune figure molto particolari che si sono avvicendate nel corso dei secoli e che sono fortemente legate all’essenza di morte. Guidati da Sorath Northgrove, artefice della storica “Obscure Epitaph”, ‘zine dedicata al Metal più estremo, (e qui mi si aprono i ricordi da adolescente che, nei primi anni liceali, aveva scoperto ed amato il Black scandinavo, fatto di demo e ‘zine marcissime), la band ci presenta un Black cadenzato, ma fiero, libero dalle sfuriate, ma con un’altrettanto nera coltre che riveste ogni singola nota di questo lavoro. Il già citato vocalist ha assunto la figura del boia, predicatore di fatti indicibili ed esecutore del gesto estremo di giustizia, circondato da altrettanto marce figure, ultimi tra gli ultimi i Nattmen, sempre pronti a sorreggere il cantato con un tappeto sonoro sempre puntuale e preciso, accompagnato anche da una produzione, curata da Malphas (Carpathian Forest e Vulture Lord, insieme a Sorath e Uruz), che esalta ogni singolo strumento e rende il tutto facilmente fruibile all’ascolto. Musicalmente, in più passaggi, mi hanno ricordato l’Atmospheric Black degli Ancient Wisdom, one man band svedese creata negli anni ’90 da Marcus E. Norman, tornata dopo tantissimi anni di silenzio a pubblicare, ancora una volta per la nostrana Avantgarde Music. Gli spunti sono davvero ottimi ed in questi quaranta minuti sono sapientemente sparsi ed esplicati, senza mai annoiare nell’ascolto e, complice una serie d’ascolti ripetuti ed attenti come si faceva una volta, immergersi nel mondo dei Lupi norvegesi non sarà un’impresa ardua, ma anzi, riporterà alla mente tanti ricordi di un tempo che fu. Mi avete toccato l’anima nera, miei cari Ulvehyrde! A presto per un nuovo ed altrettanto intenso funerale da tributare ad ogni intima e travagliata esistenza.