1. Time Is Mine
2. Higher Ground
3. The Great Divide Between Us
4. Give Up
5. Time To Make
6. Leaving
7. More
8. To Be Yours
9. King Time’s Dilemma
10. Western Torture
11. We Shall Break Our Cage
1. Time Is Mine
2. Higher Ground
3. The Great Divide Between Us
4. Give Up
5. Time To Make
6. Leaving
7. More
8. To Be Yours
9. King Time’s Dilemma
10. Western Torture
11. We Shall Break Our Cage
Ai Soundrise ci sono voluti 9 lunghi anni per partorire l’album di debutto a 11 pezzi dal titolo “Timelapse”. La band è nata nel giugno del 2003 e le tracce sono state scritte tra il 2004 e il 2010. Cosa abbia spinto i due membri originali, e fondatori, Walter Borsello (Vc e Ts) e Dario Calandra (ch) a fare uscire l’album nel 2012 dopo così tanto tempo dall’inizio della loro avventura si può intuire dalla biografia acclusa ai files musicali in mio possesso. Dopo un primo periodo passato a suonare covers il gruppo si è trovato a dover fare fronte a parecchi cambi di formazione che ne hanno minato la stabilità: cambi che, così pare, continuano tutt’ora ma in modo meno “traumatico”. Non è semplice spiegare a parole che genere fanno i Soundrise anche perché, con l’eccezione del metallo più estremo e brutale, si riscontrano parecchie differenti influenze. Di sicuro gli ascoltatori più “vecchi” e navigati saranno facilitati nel riconoscere tracce degli Yes, sopra a tutto nei cori, di Jazz moderno, e di certo sperimentalismo “funkeggiante” innestate su pezzi che passano dal Prog al Power al Progressive – Hard. Il tutto è arricchito con una musica dal suono pulito masterizzato da Andrea Cremonesi e mixato al Truckterminal studio in buona maniera da Francesco Bardaro. Va da se che albums come “Timelapse” vanno ascoltati nella loro interezza dato che è impossibile suggerire un pezzo piuttosto che un altro visto che tutti possiedono qualità e perizia tecnica in buone dosi. A dire la verità la prima metà del Cd è più convincente e colpisce maggiormente proprio grazie alla “novità” nel sentire le contaminazioni tra i generi mentre la seconda metà si difende bene ma mostra un po’ la corda. Nella segnalazione dei pezzi, non tutti sono facili all’ascolto, parto dalla interessante “Higher Ground” che mette in risalto lo sperimentalismo dei Soundrise coniugando certo Prog – Jazz con il Progressive e con una chitarra dal sapore orientale. Molto strano risulta essere il brano “The Great Divide Between Us” con le sue tastiere che lo portano sulle strade del Progressive. “Time To Make” ve la segnalo come Rock dalle ampie vedute melodiche affine per certi versi all’A.O.R. “King Time’s Dilemma” piacerà a chi ha la mente aperta musicalmente visto che mescola il Funky – Jazz con le influenze dei Weather Report, o ancor di più i Brand X, con la classe dei King Krimson e l’Hard. Ultima traccia degna di nota anche se, lo ripeto, è una questione soggettiva vista l’eterogeneità del Cd, è “We Shall Break Our Cage” che starebbe benissimo, grazie anche a piano e tastiere, tra i dischi mix da discoteca degli anni ’70 ma che non rinuncia all’immancabile inserto Progressive. Come detto “Timelapse” è un Cd particolare e per certi versi “cerebrale” e non può piacere a tutti ma la sua bellezza sta proprio in questo.