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Messerschmitt, dopo 35 anni finalmente il debut album Messerschmitt, dopo 35 anni finalmente il debut album Hot

Messerschmitt, dopo 35 anni finalmente il debut album

recensioni

titolo
"Raising Hell"
etichetta
Metalzone
Anno

TRACKLIST:
1. Raising Hell
2. Like watching a new child born

3. Glimpse of shame

4. Born in the slums of Rome

5. Hunter today prey the next day

6. Once again

7. The final score

8. Brakeless

LINE-UP:
Luca “Frankenfurter” Loreti - vocals
Francesco “Riffmachine” Ciancaleoni - guitars
Fabrizio “Fiz Bizzi” Appetito - lead guitars
Mario “The Drill” Ghio - bass
Luca “The Animal” Federici - drums

opinioni autore

 
Messerschmitt, dopo 35 anni finalmente il debut album 2021-12-18 08:38:51 Ninni Cangiano
voto 
 
3.0
Opinione inserita da Ninni Cangiano    18 Dicembre, 2021
Ultimo aggiornamento: 18 Dicembre, 2021
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Era il 29 settembre 2018 ed a 35 anni dalla loro fondazione i romani Messerschmitt sono riusciti a pubblicare l’agognato debut album, intitolato “Raising Hell”; ad ottobre 2021 la piccola label Metalzone decide di ristampare il disco inizialmente uscito in sole 300 copie ed eccoci qua a parlare di questo full-length di purissimo Heavy Metal di scuola mitteleuropea, con qualche richiamo anche alla scuola Hard Rock americana. Ritmiche pesanti, riff rocciosi, parti soliste gradevoli, voce ruvida, al vetriolo, decisamente aggressiva e poco spazio per melodie zuccherose, questo è il sound dei Messerschmitt. Nulla di particolarmente originale (ma non credo sia questo l’obiettivo del gruppo laziale), ma qualcosa sicuramente ricco di energia e rabbia. Mi sarei aspettato un po’ più di ritmo e velocità dalla batteria del comunque potente Luca “The Animal” Federici, perché forse avrebbe potuto rendere più appetibile la proposta musicale (un po’ come accade in “Hunter today prey the next day”), ma il songwriting è questo e bisogna accettarlo in quanto tale; fortunatamente tutti i pezzi hanno minutaggio contenuto, segno che almeno la band non si perde in amenità e non è mai prolissa. Non mi ha convinto la voce di Luca “Frankenfurter” Loreti, troppo sporca ed aggressiva per i miei gusti, avrei preferito un’ugola più “pulita”, espressiva e melodica, ma qui entriamo nel campo minato dei gusti personali che, in quanto tali, sono sicuramente opinabili. Il vero problema è che manca una hit che si distacchi qualitativamente dal resto del disco e che valga da sola l’acquisto, tutti i brani infatti si assestano sulla sufficienza, con un ascolto comunque gradevole, ma non si spingono oltre; di contro, va specificato che non ci sono fillers o pezzi di qualità scadente. L’album è composto da otto tracce per una durata totale di poco superiore ai 38 minuti, ha un artwork non eccezionale (ma si è visto di peggio in giro!) ed è registrato sicuramente bene, molto meglio di tanti altri dischi dello specifico settore che risultano spesso fin troppo “old style”. I Messerschmitt con questo “Raising Hell” hanno finalmente raggiunto l’obiettivo del primo album, adesso si spera non ci sia da aspettare ancora tanto tempo per un nuovo disco!

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