01. Walking My Way
02. Get Away
03. The Magical Mystery Love
04. Go
05. Sunny Rain
06. Believe In Your Head
07. The Last Train To Freedom
08. Revenge
09. Don’t Believe In Appearances
10. Pig Uncle
01. Walking My Way
02. Get Away
03. The Magical Mystery Love
04. Go
05. Sunny Rain
06. Believe In Your Head
07. The Last Train To Freedom
08. Revenge
09. Don’t Believe In Appearances
10. Pig Uncle
Mi scuso con Govind Khurana della New Model Label e con gli High Frequency per il forte ritardo con cui esce questa recensione. I marchigiani High Frequency sono nati 3 anni fa per volere di Luca Di Vincenzo che ha ritagliato per se i ruoli di cantante e batterista anche se dal vivo la formazione si allarga a quintetto con l’ausilio di amici/turnisti dietro i tamburi. Può sembrare un controsenso ma High Frequency sono abili nel mescolare un certo tipo di Rock fresco e giovanile con le atmosfere retrò del Grunge Le particolarità del suono di Seattle non si fermano ai ritmi imposti dagli strumenti ma vengono rafforzate dalla voce di Luca che somiglia, con le dovute proporzioni, a quella di Eddie Vedder dei Pearl Jam. Si può tranquillamente asserire che grinta e melodia convivono in maniera pacifica sin dalla apripista “Walking My Way” e che i suoni molto buoni del Cd aiutano questo connubio a venire fuori alla grande. Attenzione: non sto dicendo che le 10 tracce di “High Frequency” sono violente e neanche che siamo di fronte a soli pirotecnici che esaltano il genere Heavy Metal: bensì che gli ascoltatori più inclini al Rock troveranno di che gioire. Per una questione personale di gusti preferisco i brani che hanno più traino come la grintosa e “ondeggiante” “Go” o come “Believe In Your Head” che sembra uscita in tutto e per tutto da un album dei Nirvana; con la voce che, in questo caso, si assomiglia a quella del compianto Kurt Kobain. Voglio segnalarvi anche il riff smaccatamente Metal intervallato da una chitarra in odor di Oriente di “Revenge” ed il Grunge/Punk cattivo di “Don’t Believe In Appearances”. La conclusiva “Pig Uncle” si perde un po’ nel finale ma è decisamente interessante per i suoi rimandi al Grunge, al suono dei Metallica del secondo periodo e all’ “acido” incedere di bands simili ai The Lords Of Altamont. Non sarà facile per gli High Frequency trovare un settore di mercato che li accolga a braccia aperte alla luce del fatto che molti, dopo averlo osannato, hanno ripudiato il Grunge, ma il loro debutto è ben fatto e facile da assimilare nell’ascolto. Se l’Heavy Metal duro e puro vi è ostico e volete avvicinarvi al Rock dal suono più “leggero” Luca e compagni hanno ciò che vi occorre.
Nota: l’album è disponibile su Cd e in tutti i digital stores.