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Terzo e conclusivo capitolo per la concept saga dei The Monolith Deathcult Terzo e conclusivo capitolo per la concept saga dei The Monolith Deathcult Hot

Terzo e conclusivo capitolo per la concept saga dei The Monolith Deathcult

recensioni

titolo
V3 – Vernedering: Connect the Goddamn Dots
etichetta
Human Detonator Records
Anno

PROVENIENZA: Olanda 

GENERE: Avant-garde Death Metal 

FFO: The Project Hate MCMXCIX, The Amenta, Strapping Young Lad, Nile, Septicflesh 

LINE UP: 
Robin Kok - vocals, bass 
Michiel Dekker - guitars 
Carsten Altena - guitars 
Frank Schilperoort - drums (session) 

TRACKLIST: 
1. Infowars [01:00] 
2. Connect the Goddamn Dots [07:30] 
3. Gone Sour, Doomed [06:53] =VIDEO= 
4. Vernedering [06:32] =ASCOLTA= 
5. Blood Libels [04:36] 
6. The White Silence [06:01] =VIDEO= 
7. They Drew First Blood [07:48] 
8. L’Ouverture de Morose [13:52] =ASCOLTA= 

Running time: 54:12 

opinioni autore

 
Terzo e conclusivo capitolo per la concept saga dei The Monolith Deathcult 2021-05-19 15:51:44 Daniele Ogre
voto 
 
3.5
Opinione inserita da Daniele Ogre    19 Mag, 2021
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni

Se c'è qualcosa di folle uscito in questi ultimi anni, questo non può che essere la saga fantascientifica degli olandesi The Monolith Deathcult, cominciata nel 2017 con "V1 - Versus: It Will Burn Us Without Leaving Ash", proseguita nel 2018 con "V2 - Vergelding: Dawn of the Planet of the Ashes" e che giunge oggi a conclusione con "V3 - Vernedering: Connect the Goddamn Dots", tutti album all'insegna del caotico sound del trio di Kampen (cui si aggiunge il batterista session Frank Schilperoort, ex drummer dei Devious ed attualmente negli Shining). Bordate Death infarcite di elettronica, in un vortice avanguardistico ed 'industrialoide' di cui The Monolith Deathcult sono maestri assoluti insieme agli svedesi The Project Hate MCMXCIX. Spiccano però in questo terzo capitolo della saga degli arrangiamenti sinfonici che danno ai brani che compongono la tracklist un tono epico ed una maggiore ariosità (e che per certi versi richiamano i connazionali Phlebotomized) rispetto all'orgia di violenza sonora ed elettronica cui siamo abituati dall'eccentrica band olandese. Ciò che rimane inalterata è la vena schizoide dei Nostri, come dimostra sin dalle prime battute l'opener "Connect the Goddamn Dots" (non contiamo ovviamente la breve intro "Infowars"), tra accelerazioni assassine, passaggi che rimandano immediatamente ai Nile ed inserti Industrial a dare quel senso di futuristico che permea ogni opera della band. "V3 - Vernedering" ha insomma una gran varietà di soluzioni: si passa dalla velocissima e brutale "Gone Sour, Doomed" all'incedere marziale di "Vernedering", colpendo nel segno di brano in brano fino alla lunga suite finale "L'Ouverture de Morose", perfetto sunto del settimo studio album dei TMDC.
Pochi sono in grado di dare quell'aria futuristica ai propri lavori come i TMDC, che riescono ad "esasperare" questa cosa nella loro ultima fatica, il tutto senza diminuire di un mezzo punto tanto la loro inventiva quanto la loro innata aggressività. Diciamolo, TMDC sono strani forte: ma è proprio questo a denotarne la grandezza; non saranno affatto una band per tutti i palati, ma chi sa apprezzare le immense doti della band olandese apprezzerà di certo questo "V3 - Vernedering: Connect the Goddamn Dots".

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