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Gli Ingested tirano fuori il loro album più maturo e completo Gli Ingested tirano fuori il loro album più maturo e completo Hot

Gli Ingested tirano fuori il loro album più maturo e completo

recensioni

gruppo
titolo
Where Only Gods May Tread
etichetta
Unique Leader Records
Anno

PROVENIENZA: UK

GENERE: Slam/Brutal Death Metal/Deathcore

TRACKLIST:
1. Follow the Deceiver
2. No Half Measures =LYRIC VIDEO=
3. Impending Dominace =OFFICIAL VIDEO=
4. The List
5. The Burden of Our Failures
6. Dead Seraphic Forms =OFFICIAL VIDEO=
7. Another Breath =OFFICIAL VIDEO=
8. Black Pill
9. Forsaken in Desolation
10. Leap of the Faithless

LINE-UP:
Lyn Jeffs - Drums
Sean Hynes - Guitars, Vocals (backing)
Sam Yates - Guitars, Vocals (backing)
Jay Evans - Vocals

opinioni autore

 
Gli Ingested tirano fuori il loro album più maturo e completo 2020-08-20 15:47:38 Luigi Macera Mascitelli
voto 
 
4.5
Opinione inserita da Luigi Macera Mascitelli    20 Agosto, 2020
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Avevamo lasciato gli inglesi Ingested al 2018 con l'ottimo "The Level Above Human", un album assai diverso per Jay Evans e soci, soprattutto dal punto di vista delle sonorità che sono state ripulite da quella -forse troppo- eccessiva componente slam in virtù di una maggiore scorrevolezza ed un approccio molto più brutal/deathcore. Un risultato dir poco convincente e funzionante che mai mi avrebbe fatto pensare ad un livello ancora più alto. Eppure il quartetto inglese è riuscito nuovamente nell'impresa di tirare fuori un lavoro sorprendentemente perfetto, forse il migliore e più completo della sua carriera: signori, vi presento il micidiale "Where Only Gods May Tread", quinta fatica per i nostri che li consacra definitivamente tra i big delle frange più estreme del death metal.
Annunciato da un Ep del 2019 -trovate la recensione sempre su questo portale- e una serie di singoli, l'album in questione riprende l'ottima strada del suo fratello minore, ma questa volta lo fa con una consapevolezza maggiore, frutto sicuramente di una grande preparazione musicale e -forse la componente principale- di una coesione all'interno della band che non ha ancora visto un singolo cambio di line-up (eccezion fatta per il bassista Brad Fuller che ha abbandonato nel 2019). Quattordici anni insieme ed una crescita musicale esponenziale culminano, infine, in questo immenso "Where Only Gods May Tread", un album frenetico, caustico, potente ma mai - e sottolineo MAI - culminante in eccessivi orpelli o cambi di rotta che farebbero storcere il naso; nemmeno per sogno! I nostri caricano a testa bassa sin dalla prima "Follow the Deceiver", e lo fanno con una furia disumana pescando intelligentemente nel calderone dei migliori gruppi estremi in circolazione, a partire dal deathcore degli immensi Whitechapel e Carnifex, fino ad arrivare a quelle accelerate assassine degli Aborted e dei vicini di casa Acrania e a quel tocco slam -sempre e comunque presente- che ritroviamo nei Vulvodynia. Mixate tutto nel calderone, aggiungete un'ottima scorrevolezza ed altrettanto perfetta produzione et voilà, l'album perfetto è servito! Menzione onorevole anche per la sempre garanzia che risponde a nome di Jay Evans, una voce inconfondibile e claustrofobica che riesce perfettamente a spaziare da un growl bassissimo e gutturale nelle parti più cadenzate e pesanti ad un acidissimo quanto ben comprensibile scream nelle sezioni blastate e cavalcate. E su queste ultime si concentra maggiormente la forza distruttiva dei nostri, perchè sono proprio le parti -core che esprimono tutto il potenziale degli Ingested mostrandoci una band che ha raggiunto una maturità disarmante. Pur restando fedele -come detto un paio di righe sopra- ad un approccio molto pesante e martellante, il quartetto di Manchester ha ben capito che il solo slam può risultare eccessivamente noioso o comunque confinato all'interno della cerchia dei cultori e basta. "Where Only Gods May Tread", al contrario, ci mostra come uno sguardo più ampio ed una vena sperimentale - mi riferisco alle sezioni melodiche e dissonanti che ritroviamo in "Impending Dominance" ad esempio- possono fare la differenza e portare una band al cosiddetto salto di qualità.
Ebbene, signori miei non fatevi assolutamente scappare questa perla, soprattutto se siete scettici sul genere: potreste scoprire una band che saprà lasciarvi letteralmente a bocca aperta con un album mastodontico e distruttivo come poche cose nella vita. Complimenti!

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