Tracklist:
1. Chains Of Casuality
2. The Sins Of Weakness
3. The Great War
4. The Deathborne Reborn
Line up:
Oxe: Vocals
Ema: Drums
Petrus: Guitar
Tommy: Guitar
Lazarus: Bass
Tracklist:
1. Chains Of Casuality
2. The Sins Of Weakness
3. The Great War
4. The Deathborne Reborn
Line up:
Oxe: Vocals
Ema: Drums
Petrus: Guitar
Tommy: Guitar
Lazarus: Bass
E’ tempo di vacanze quindi vi lascio un compitino facile da svolgere. Cercate in rete i nomi reali dei componenti dei ferraresi Vlterior. Ciò che risulta è che tutti e cinque i musicisti hanno fatto o fanno parte di altre band. A cosa serve tutto ciò? A scoprire altre realtà del sottobosco Metal italiano e per capire che non siamo di fronte a dei musicisti improvvisati. Vlterior nascono nel 2017 e nel 2018 rilasciano il primo omonimo demo a cinque pezzi. Il 19 maggio 2019, ritrovata una propria stabilità, il quintetto registra alcune canzoni all’Art Distillery Studio di Claudio Mulas e a gennaio 2019 esce l’EP “The IV Argvments: Quaestio Per Tormenta”. La formazione propone un Death Metal tecnico e lo fa menando mazzate a destra e a manca con una precisione che lascia piacevolmente allibiti. Ho ascoltato i quattro pezzi di questo EP con delle cuffiette da pochi euro e le mie orecchie ne sono uscite “doloranti”; ma non per colpa degli auricolari. Il lavoro svolto in fase di produzione è veramente tosto e dà il giusto risalto a tutti gli strumenti. “Chains of Casuality” è un diretto sulle gengive aiutato da un coro con eco e da stacchi. A iniettare al tutto un che di malignità ci pensa la voce di Oxe che passa dal ringhio a un tono più acuto e, appunto, mefistofelico. Il marchio delle chitarre dissonanti; paragonarle agli Slayer sarebbe forse un azzardo, è opera della premiata ditta Tommy/Petrus. L’inizio a chitarre separate di “The Sins Of Weakness” ci porta direttamente in un vortice sparatissimo che, in seguito, devia verso un ritmo montante cadenzato. In questo caso, dopo metà pezzo, è la batteria di Ema a mettersi in mostra. Bello lo stacco imperioso prima della ripresa del ritmo base. “The Great War” passa da una velocità a un’altra con un’aura di claustrofobia aumentata da un cambio mortifero. In questo caso le chitarre “schizoidi” hanno il ruolo ben preciso di alienare l’ascoltatore; e ci riescono. “The Deathborne Reborn”; visto il titolo direi che è una sorta di seguito della “The Deathborne” del primo demo, ha tanti di quei movimenti al suo interno che vi aiuteranno a tenere alta la soglia dell’attenzione. C’è di tutto: tempi a strappi, cavalcate, ritmo battente, e una sezione basso (opera di Lazarus n.d.a.), batteria veramente potente. Non ho capito cosa è il leggero fischio (effetto Larsen?) che si sente in alcuni frangenti ma è veramente un’inezia. Il Death è un genere ostico che può causare noia se le band hanno poche idee. Fortunatamente questo non è il caso degli Vlterior.