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Alchem: un viaggio nel mondo della musica a 360 gradi, o quasi. Alchem: un viaggio nel mondo della musica a 360 gradi, o quasi. Hot

Alchem: un viaggio nel mondo della musica a 360 gradi, o quasi.

recensioni

gruppo
titolo
"Viaggio Al Centro Della Terra"
etichetta
The Triad Records
Anno

Tracklist:
1. Behind the Door
2. Spirit of the Air
3. Il canto delle sirene
4. In My Breath
5. Viaggio al centro della Terra
6. I Don’t Belong Here
7. Butterflies Are Singing
8. Armor of Ice
9. Viaggio al centro della Terra – Fragments of Stars
10. Pioggia d’agosto

Line-up:
Annalisa Belli – Vocals, Keys
Pierpaolo Capuano – Guitars, Drums, Flute
Luca Minotti – Bass & Programming

opinioni autore

 
Alchem: un viaggio nel mondo della musica a 360 gradi, o quasi. 2020-06-09 14:58:33 Corrado Franceschini
voto 
 
3.5
Opinione inserita da Corrado Franceschini    09 Giugno, 2020
Ultimo aggiornamento: 09 Giugno, 2020
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Leggendo gli articoli scritti a suo tempo da Pierpaolo Capuano su Wisdom Magazine riguardanti posti poco noti al grande pubblico o “particolari”, mi sono fatto l’idea che alla base del gruppo romano degli Alchem c’è una sorta di cultura sotterranea, permeata di un mistero non troppo ostentato. Nella mia recensione del CD di quattro pezzi “Fragments”, uscito nel 2016 come autoproduzione (voto: 3,5/5), avevo puntato il dito contro una resa sonora che, a dispetto di un disco buono, non era del tutto soddisfacente. Nel caso del CD “Viaggio Al Centro Della Terra”, uscito nel 2019 per The Triad Rec., Il lavoro dietro al banco del mixer è stato nettamente migliore. Pierpaolo Capuano (ch), Annalisa Belli (vc - ts) e Luca Minotti (bs e programmazione) ci offrono dieci brani abbastanza complessi che non sono adatti ad un ascoltatore distratto. C’è bisogno di atmosfera e concentrazione per apprezzare a pieno il disco e le riuscirete a trovare solo con le persiane socchiuse e dopo il tramonto; quando i suoni “della vita” si affievoliscono. Come definire la musica degli Alchem? Di solito chi scrive ha bisogno di parametri ed etichette per “racchiudere” i gruppi in alcune categorie ma, in questo caso, un genere preciso non esiste. Quello che vi posso dire riguardo ai dieci pezzi, quattro dei quali già presenti nel citato “Fragments”, è che ci sono contaminazioni Progressive, Psichedeliche, Neo Folk, Gothic e Hard. Se dovessi ricondurre il tutto a delle band famose citerei Goblin e Pink Floyd. Se da una parte il riff “scivolante” che fa da cornice a “Behind The Door” è un tratto d’unione di almeno altri due pezzi, il che farebbe pensare ad un Concept, dall’altra assistiamo a brani diversi fra loro, che passano da un ritmo all’altro senza particolare problema. Ciò può disorientare chi ascolta e, se ciò non bastasse, lo potrebbe fare la durata dei pezzi che, nella quasi totalità, superano i cinque minuti. Non preoccupatevi: armatevi di pazienza e lanciatevi nell’onirica “Spirit In The Sky” oppure godetevi la performance di Annalisa che calca le orme di Ella Fitzgerald su “In My Breath”. Se avete visto il film Viaggio al Centro della Terra, non vi sarà difficile rintracciare nel brano omonimo le atmosfere e le scene di questo classico dell’avventura. La mia fantasia ha riconosciuto la scena dove i protagonisti incontrano i dinosauri a ridosso del mare sotterraneo, e la scena dove vengono eruttati dalla lava del Vesuvio su Napoli. A dimostrazione del fatto che la carica degli Alchem non si esaurisce dopo i primi pezzi, vi invito a proseguire il vostro excursus con la più fruibile “Armor Of Ice”, e la più orchestrale e Goblin-iana Pioggia d’Agosto. Se gli Alchem ci avessero offerto un full length di soli brani inediti gli avrei dato mezzo punto in più ma, per spronarli a una maggior produzione in futuro, mi tengo sul 3,5/5. Dico amichevolmente a Pierpaolo e Annalisa: “Il mondo della musica richiede che certe sonorità non vengano abbandonate/dimenticate e voi poteste essere i testimoni ideali quindi, sotto con la produzione”.

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