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Il secondo album dei francesi Dawnpatrol non soddisfa come il debutto Il secondo album dei francesi Dawnpatrol non soddisfa come il debutto Hot

Il secondo album dei francesi Dawnpatrol non soddisfa come il debutto

recensioni

titolo
Bonebreaker
etichetta
Nuclearmageddon Records
Anno

PROVENIENZA: Francia

GENERE: Black/Speed/Thrash Metal 

TRACKLIST:
1. Intro
2. Toward the Gate of Doom
3. Atomic Thrashing Metal of Hell
4. Bonebreaker (Gypaetus Barbatus)
5. Iron Rebel
6. Wheel of Flame
7. Return to Chaos
8. Black Venom
9. Légitime Violence
10. Lorsque Seul l'Honneur Reste
11. The Final Assault

LINE-UP:
V. Wolfstorm - guitars, vocals
Cendres - drums
Grualok - bass

opinioni autore

 
Il secondo album dei francesi Dawnpatrol non soddisfa come il debutto 2020-03-05 19:37:29 Luigi Macera Mascitelli
voto 
 
2.0
Opinione inserita da Luigi Macera Mascitelli    05 Marzo, 2020
Ultimo aggiornamento: 05 Marzo, 2020
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Questa che sto scrivendo è una recensione un po' sofferta lo ammetto, ma, d'altronde, quando qualcosa non va bisogna dirlo.
Già nel 2016 parlammo dei francesi Dawnpatrol in questa sede. Ricordo che mi occupai io del loro album di debutto "The Dawn of Steel" ed altrettanto ricordo molto bene che diedi al lavoro il voto massimo. Seppur la consapevolezza e maggior esperienza di oggi mi portano ad ammettere di aver dato un voto un po' troppo esagerato, dall'altra parte, però, non posso non riconoscere che quel disco era comunque notevole e di buona fattura: black/thrash metal post apocalittico suonato a mestiere. Insomma, per farla breve: i nostri erano partiti davvero a bomba con un prodotto di tutto rispetto e ricco di sonorità old school alla Nifelheim e alla Aura Noir.
Oggi, dopo quattro anni, mi tocca dare un giudizio opposto con il secondo album, "Bonebreaker", uscito a fine 2019 -scusate il ritardo-. Devo dire che avevo una certa dose di buone aspettative dopo essere rimasto piacevolmente soddisfatto del debutto, ma, ahimè, l'ascolto è stato per buona parte deludente. Punto numero uno: la qualità audio, sarò diretto e sincero, è uno schifo. Volumi sballati e strumenti troppo ovattati. E no, non venitemi a dire che si voleva dare il tocco old school e "caciarone" come i primi Venom, perché mi servireste la vostra testa su un piatto d'argento. Anche il debutto non brillava certo per qualità sonora, ma almeno era un sound molto più godibile e molto più in tema con l'intento di proporre un'atmosfera marcia e post apocalittica. In quel caso i suoni più gracchianti e secchi ci stavano a pennello. Qui assolutamente no, anzi. La pessima qualità e i suoni ovattati sono fastidiosi e fanno emergere il secondo grande difetto: la mosceria. Tracce tutte uguali, piatte da morire e non ce n'è una che risalti un minimo rispetto alle altre. Il risultato? Finisce l'ascolto e neanche te ne rendi conto. Avete presente quando tenete accesa l'aspirapolvere o il phon e a un certo punto non fate più caso al rumore? Ecco, esattamente così. Tutto troppo livellato e impastato, come se si stesse suonando sott'acqua. Neanche la voce V. Wolfstorm riesce a risollevare le sorti del disco poiché subisce la stessa piatta e noiosa sorte. Se aggiungiamo anche un songwriting dozzinale e scontato, ecco che l'album non funziona.
Ad essere sincero l'unica sensazione che emerge dall'ascolto è una e una sola: svogliatezza. "Bonebreaker" è un album svogliato e senza personalità che, proverbialmente, spera di campare di rendita. Purtroppo non funziona così: un buon debutto -neanche fosse un capolavoro- non legittima lo scarso impegno nei lavori a seguire. Non basta sparare una cartuccia buona se si vuole andare avanti: c'è bisogno di costanza e di sapersi reinventare una volta trovata la propria linea guida. Mi dispiace ragazzi, ma stavolta l'album è bocciato . Buona fortuna!

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