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Concept fiume per gli Overnight Sensation Concept fiume per gli Overnight Sensation Hot

Concept fiume per gli Overnight Sensation

recensioni

titolo
Climb To Nothing’s Road
etichetta
Autoprodotto
Anno

 

 

01.  Burnin’ Out Your Mind

02.  Cuts Like a Knife

03.  Runaway From Myself

04.  “Shot To My Face Stab To Your Heart

05.  Stolen Wings

06.  Who? You?”

07.  Climb To Nothing’s Road

08.  Deliver Us From Evil

a. Mankind Disclosed its portrait

b. Revealed Resistance Inner Salvation

c. Mercy Love Faith Bring To Life

 

 

 

 

01.  Contemplation

02.  Beyond This World

03.  Beyond The Wall Of Sleep

04.  Beyond This Mind

05.  The Awakening

06.  Undisclosed Eyes Undisclosed Soul

07.  A New Born

08.  The Path Of Life

 

opinioni autore

 
Concept fiume per gli Overnight Sensation 2013-03-18 12:37:45 Corrado Franceschini
voto 
 
3.0
Opinione inserita da Corrado Franceschini    18 Marzo, 2013
Ultimo aggiornamento: 18 Marzo, 2013
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Ci sono dei Cd’s che richiedono una analisi approfondita e che, nel bene o nel male, sono fatti per riflettere e far discutere. Questo a mio avviso è il caso di “Climb To Nothing’s Road” dei mantovani Overnight Sensation. La band è nata nel 2008 proponendosi dal vivo con delle covers ma ben presto si è dedicata a scrivere materiale originale e nel marzo 2009 è uscito il demo a tre tracce “This Mind”. Prima di tutto voglio soffermarmi sulla professionalità del Mastermind Matteo Manfrin, leader incontrastato e unico rimasto nella formazione dopo l’uscita del lavoro, che mi ha spedito il doppio Cd con accluso un Cd-R contenente biografia, immagini, artwork e scannerizzazioni del libretto. E’ vero che con internet reperire informazioni per una recensione è facilissimo ma una presentazione del genere è un buon biglietto da visita. Il doppio Cd è imperniato su un concept che rappresenta nella prima fase la discesa dell’animo umano nell’abbruttimento e nella seconda un riscatto dello stesso con una risalita il tutto contrappuntato da due dischetti per la maggior parte musicalmente differenti. Non mi soffermerò ad analizzare i testi, comunque presenti in un booklet che di facciata riporta alla mente films come “La Casa”, “The Ring” o “Nightmare” e che all’interno è piuttosto Dark Progressive come immagini, ma mi concentrerò sulla musica. Sembra che Matteo oltre ad ascoltare moltissime bands di estrazioni diverse, molti sono i nomi “rievocati” da “Climb To Nothing’s Road” nelle sue 16 tracce, abbia imparato molto bene la lezione impartita dai Metallica del black album e dei Guns N’ Roses più melodici anche se sono presenti, e spesso, momenti più tirati e citazioni di altre categorie di Rock che soddisfano vari gusti. Si inizia con “Burnin’ Out Your Mind” e sembra che il Cd salti o sia rovinato ed invece è un modo per dare spazio alla voce filtrata dopo di che parte un veloce Power ed il tutto si ripete. Il riff Hard (n’ Roll) dei seventies di “Cuts Like a Knife” convive con la freschezza dei Van Halen che trasuda da “Runaway From Myself” tanto che a tratti sembra che debba saltare fuori il David Lee Roth di”Jump” e dire “Hey you?...”. Non mancano poi citazioni per i Led Zeppelin di Whole Lotta Rosie” e per il “sudicio” Zodiac Mindwarp presenti su “Shot To My Face Stab To Your Heart”. I 9’55” di “Stolen Wings” partono con gli archi (fatti dalle tastiere ovviamente) cari ai citati Metallica e continuano con i Gunners di “Patience”. Il tipico Far west viene riesumato nel Southern - Honky Tonky- Roll di “Who? You?” una traccia che avrebbe reso meglio l’idea nella sola incarnazione Honky Tonky. La settima traccia del primo Cd, “Climb To Nothing’s Road”, è un “monster” di 17’02” diviso in 3 movimenti. La prima parte è acustica e “orrorosa” allo steso tempo e bisogna aspettare gli 8’40” perché cambi marcia: decisamente troppo tempo. Il secondo movimento è sempre lento ma fatto di chitarra, voce e tastiere mentre la terza fase è più mista e lascia spazio a batteria piano e chitarra. Il finale del primo Cd spetta al Progressive – Horror di “Deliver Us From evil” (nessuna parentela con i Warlord). Proprio con questo pezzo si può cominciare a tirare le fila del discorso sulle perplessità che genera la produzione di questo (doppio) lavoro. Si può soprassedere sulla voce che nelle canzoni andava tenuta almeno una linea più alta sul cursore apposito del mixer in modo che i testi risultassero più chiari e udibili, vi ricordo che stiamo parlando di un concept. Si può anche tralasciare il suono di una delle chitarre che molto spesso risulta “zanzaroso”; ma non si può di certo tralasciare il suono di una batteria che, ed il pezzo lo evidenzia ben a modo, risulta fastidiosa all’ascolto. Tutto ciò è un peccato dato che questi primi 8 brani nel complesso non annoiano ed hanno momenti ed intuizioni felici ed interessanti. La seconda parte di questa lunga storia si apre con “Contemplation” e di nuovo tornano a farsi sentire i gruppi di Hetfield e Axl Rose. “Beyond This World” mischia abbastanza abilmente il Rock veloce, I Van Halen, e lo Street – Punk moderno, puntando molto sul gioco delle chitarre su canali separati. Decisamente sottotono “Beyond The Wall Of Sleep”: credo che giocare a fare una nuova “Civil War” (no; non ripeto di nuovo “quel” nome) prendendone gli ingredienti troppo smaccatamente non abbia senso. “Beyond This Mind”, il titolo è azzeccato, è nata per spiazzare l’ascoltatore. Per 5’10” poco o niente di rilevante da segnalare ma dopo, cari lettori, partono riffs di chitarre, una batteria tambureggiante, e si approda nelle lande del, incredibile ma vero, Dark ora più sperimentale ora più oscuro. Se questo quarto brano è tra i migliori e innovativi dell’intero lavoro il quinto, ovvero “The Awakening”, mi ha pienamente soddisfatto con il suo Rock Spazial – Psichedelico in bilico tra sixties e seventies: segno che le canzoni “corte” (4’10”) colpiscono nel segno con la loro immediatezza anche quando non sono originalissime. Dopo tanto “travaglio” arriva a tranquillizzare gli spiriti la serafica “Undisclosed Eyes Undisclosed Soul”. Un carillon e il vagito di un bambino annunciano “A New Born”. Una canzone dalla quale fuoriescono ottime idee improntate all’Hard veloce e corroborate da un cambio in tipico N.W.O.B.H.M. style. Il finale di questo Cd - fiume porta il nome di “The Path Of Life”. La traccia è un crescendo di suoni ma le tastiere le donano un’atmosfera “pomposa” e per certi versi epica mentre il testo viene recitato da più persone vicine alla band. Insomma un compendio di quanto è stato narrato e musicato. “Climb To Nothing’s Road” in buona sostanza mi è piaciuto abbastanza ma dal prossimo lavoro mi aspetto da Matteo e (nuovi) soci un migliore lavoro di produzione ed un assemblaggio dei pezzi più univoco e meno frastagliato in modo da recuperare fluidità e immediatezza (anche in certo cambi). In questo modo sono convinto che gli Overnight Sensation troveranno il giusto spazio e il giusto merito.

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