TRACK LIST
1. Embittered
2. Horror
3. Nothing lasts forever
LINE UP
Marko Todorović – Basso, Voce
Stefan Đurić - Batteria
Jovan Šijan - Chitarra
Aleksandar Stevanović - Chitarra
TRACK LIST
1. Embittered
2. Horror
3. Nothing lasts forever
LINE UP
Marko Todorović – Basso, Voce
Stefan Đurić - Batteria
Jovan Šijan - Chitarra
Aleksandar Stevanović - Chitarra
Gli Alitor sono una thrash band proveniente dalla Serbia fondata nel 2011. Purtroppo assieme al demo “Embittered” non ho ricevuto nemmeno uno straccio di biografia e, non avendo la band un proprio sito web, ma solo pagine su social networks vari, è stato davvero difficile reperire informazioni su questi quattro musicisti. Come biglietto di presentazione una band agli esordi avrebbe bisogno di maggiore professionalità se si hanno ambizioni di successo, presentarsi in maniera attenta è sicuramente indispensabile per ottenere la dovuta attenzione dagli addetti ai lavori. Non è mia abitudine criticare in maniera esagerata, dato che ho sempre rispetto per il lavoro e la passione altrui, ma bisogna anche che il rispetto ci sia dall’altra parte e si metta il recensore in grado di lavorare decentemente, senza costringerlo a cercare per il mondo persino la cover del proprio lavoro (pervenuto, tra l’altro, con i soliti fastidiosi files). Chiusa questa doverosa lezione di vita, passiamo alla musica. Come detto gli Alitor ci propongono thrash metal decisamente arrabbiato e violento, un tipo di musica molto influenzata da quello che fu il movimento della Bay-Area californiana tra la seconda metà degli anni ’80 ed i primi ’90. Ottime le chitarre del duo Šijan / Stevanović che regalano assoli in gran quantità, molto piacevole anche il lavoro del basso di Marko Todorović che non si limita solamente al ruolo di strumento di accompagnamento, ma spesso si ritaglia parti da protagonista; il tutto ben supportato dalla batteria di Stefan Đurić che si mette in evidenza anche per il lavoro con la doppia-cassa. Non mi ha entusiasmato la voce di Todorović che ho trovato certamente aggressiva, ma poco espressiva ed alquanto “mononota” (per usare un termine ultimamente venuto alla ribalta nella musica italiana); non si può dire che sia uno screamer eccezionale, ma di certo non è nemmeno tra i peggiori che si possano ricordare, diciamo che, visto il thrash violento della band, ci può anche stare. Oltre ad un’originalità un po’ troppo latitante, ho trovato i tre pezzi proposti in questo demo abbastanza prolissi, con una lunghezza sempre superiore ai 5 minuti che ritengo alquanto esagerata per il genere violento proposto; qualche orpello in meno e qualche sforbiciata qua e là per ridurre di circa 90” a pezzo forse sarebbe utile, almeno secondo il mio punto di vista. Massimo rispetto, invece, per la passione della band che traspare evidente in tutto il lavoro. Per emergere in un settore così affollato ed inflazionato come l’attuale scenario del metal estremo, ci vorrà per gli Alitor molta fortuna, maggiore personalità e costanza nel lavoro e nell’impegno. Le potenzialità ci sono, quindi “in bocca al lupo!”.