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Brilla la stella degli "sceriffi" Wyatt Earp Brilla la stella degli "sceriffi" Wyatt Earp Hot

Brilla la stella degli "sceriffi" Wyatt Earp

recensioni

titolo
Wyatt Earp
etichetta
Andromeda Relix
Anno

Formazione : 

Leonardo Baltieri : Voce 

Matteo "Fina" Finato : Chitarra 

Fabio "Led" Pasquali : Basso 

Silvio "Hammer" Bissa : Batteria 

Flavio "J" Martini : Tastiere 

 

Tracklist : 

01 - Dead End Road 

02 - Ashes 

03 - Live On 

04 - With Hindsight 

05 - Back From Afterworld 

06 - Gran Torino

opinioni autore

 
Brilla la stella degli "sceriffi" Wyatt Earp 2019-07-28 19:17:06 Francesco Yggdrasill Fallico
voto 
 
5.0
Opinione inserita da Francesco Yggdrasill Fallico    28 Luglio, 2019
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Wyatt Earp “Wyatt Earp” (Andromeda Relix – 2018)
Nati nel 2013, gli “sceriffi” arrivano al loro debut album omonimo per la sempre attiva Andromeda Relix.
Seminate lungo queste sei bellissime tracce, troviamo le chiare influenze seventies, sempre rilette in chiave personale dai nostri.
Il punto di partenza, infatti, è il rock anni ’70, sia quello massiccio di Deep Purple e Uriah Heep, ma anche la classe di Kansas e Grand Funk Railroad.
Già l’opener “Dead End Road”, mette in chiaro le cose sulla grandezza di questo lavoro e su quanto questi amino il rock più puro e sincero, quello capace di darti emozioni e farti sentire parte di un tutt’uno…
Scomodare i mostri sacri quali i già citati Purple o gli Zep, non è un voler sminuire la band, ma un riconoscerle una grande capacità artistica, perché questo lavoro non sfigurerebbe affatto nella discografia dei suddetti gruppi.
E’ una bellezza sentire il rincorrersi di tastiere e chitarre, in un duello continuo, mentre basso e batteria martellano incessantemente, come avviene in un brano così intenso come “Ashes”.
La voce di Leonardo Baltieri è emozionante, capace di passare da sonorità tipicamente old style, al graffiato che mi riporta alla mente il genio e la sgretolatezza di Layne Staley,il tutto senza mai perdere l’intensità di esecuzione.
Proseguendo l’ascolto si arriva a “Live On”, la traccia più breve dell’album, che inizia con un urlo del buon Leonardo e con un ritmo davvero irresistibile, che certamente dal vivo potrebbe portare persino a scene da ballo acrobatico.
Ancora una volta torna il duello tra il tastierista Flavio Martini ed il chitarrista Matteo Finato.
Un plauso, come già accennato prima, va al bassista Fabio Pasquali e al batterista, già voce, Silvio Bissa, che davvero non perdono colpi e sono sempre più incalzanti.
Con “With Hindsight” le atmosfere si dilatano e, nei quasi dieci minuti di brano, arriva il momento di sognare e poi gridare al cielo, fino a…commuoversi e non credo che rimarrò l’unico ad averlo fatto…
Il finale è ancora, una volta, rilassato, con un bell’assolo di Matteo, con sonorità dilatate alla Pink Floyd, sulle quali, in un bel crescendo, si erge la voce di Leonardo.
Tocca a “Back From Afterworld” dare una scossa decisa a chi ascolta, facendo muovere ogni muscolo, ritrovandosi a cantare il ritornello senza neanche rendersene conto.
Anche questo si rivela essere brano trascinante, che dal vivo sarà senz’altro un ulteriore cavallo di battaglia, con il quale la band, sicuramente si sbizzarrirà, forse anche arricchendolo ancora, visto che si presta anche ad essere una traccia in cui ogni strumento può esprimere assoli e quant’altro.
A conclusione di questo album arrivano i quasi tredici minuti di “Gran Torino”, che, semmai ce ne fosse bisogno, ci regalano l’ennesima prova di forza della band.
La summa di tutto il lavoro, dove si alternano stili e generi, il compendio della ricerca sonora di questo quintetto che merita, senza dubbio, di uscire dai confini nazionali, perché questi brani sono veramente eccezionali e questa ultima traccia è un intenso e feroce viaggio nell’intimo, che si libera poi in una corsa vorticosa con un assolo che vorrei non finisse mai…
Verona si conferma nuovamente un’interessante fucina, complimenti ai Wyatt Earp e al sempre grande Gianni Della Cioppa, per questa grande scoperta e proposta!
Massimo supporto a chi fa della musica una vera forma artistica di espressione e, ovviamente, ci si risente in radio!!!

Francesco Yggdrasill Fallico

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