- The Wind
- Hollow
- Glass Wall
- Like a Dream
- Confidence and Trust
- Stain
- Smile
- Flowers Die
- Sail Away
- Verge of Sanity
Un ottimo ritorno per i finnici Status Minor
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Tre anni separano il debut discografico degli Status Minor da questo nuovo disco. Ed evidentemente sono stati tre anni ben spesi vista la qualità raggiunta!
Per chi non se li ricordasse (ebbi l'occasione di recensire Dialog, il primo full lenght) i nostri sono una band progressive metal finnica che strizza evidentemente l'occhio ai Symphony X del periodo d'oro, senza però abbandonarsi a tecnicismi troppo raffinati e preferendo un impatto più diretto con l'ascoltatore.
Per chi avesse avuto l'occasione di ascoltare il loro primo prodotto discografico sarà una sorpresa mettere un disco come Uroboros nel lettore: per quando riguarda le tematiche i finnici restano dei romanticoni, parlando sempre del rapporto uomo-donna con una volontà "esaminatrice". Musicalmente, comunque, siamo su un'altro pianeta: l'opener The Wind è qualcosa che mi ha lasciato completamente spiazzato! Finalmente un bellissimo equilibrio chitarre/tastiere sopra un martellante incedere di batteria e basso, senza contare la bravura di Markku Kuikka, che evidemente in questi anni è andata crescendo. Sapori anche un po' di vecchio power metal ci accompagnano in Hollow, che nel suo tempo regolare non impedisce a un batterista eclettico come Rolf Pilve di sparare alcuni tecnicismi e riprese mica da ridere! Entra qua anche un nuovo elemento: cori ed echi sulla voce che non possono che farci piacere. Andiamo poi su un pezzo invece puramente power come Glass Wall, nel quale possiamo udire un bellissimo lavoro del basso di Eero Pakkanen, strumento che fa da capo a tutto il pezzo. Cominciano poi le ballad: Like a Dream vede la collaborazione di Anna Murphy degli Eluveitie ed è una ballad superclassica, che spezza un po' il ritmo. Qui il disco però si abbassa un po' di livello: ho trovato un po' noiosetta Confidence and Trust, che lascia spazio al piano e alla voce della Murphy in un pezzo bello da ascoltare quando... Si è giù di morale! Scherzi a parte ecco partire invece un pezzo molto più tecnico come Stain, che si rifà decisamente al precedente full lenght senza dimenticare l'interessante parte power di questo nuovo disco. Molto bravi tutti quanti: sei minuti di bei tecnicismi che riprendono anche il tema di The Wind e lo ampliano citando anche i precedenti pezzi. Smile torna su un tono decisamente più poweroso, con un riff fatto praticamente di solo basso! Una trovata curiosa e divertente: molto bello anche il ritornello e il bridge, senza parlare dell'ovviamente fenomenale solo. Eccoci invece ad una bella power-ballad con Flowers Die, che prelude alla suite del disco Sail Away. Questo penultimo pezzo ripercorre praticamente tutto l'album includendo parti power-prog e power-ballad, ed è decisamente ben costruito. Infine, a chiudere il disco, Verge Of Sanity ci investe con una parte power ben costruita per poi sfociare nei pezzi proggeggianti che ci hanno fatto compagnia per tutto il disco.
Tirando i remi in barca: i finnici hanno decisamente fatto un bel lavoro! Non voglio dare un voto troppo alto perché sinceramente alcune parti mi avevano un po' stufato (es. le ballads...), ma spero che questi ragazzi riescano a fare il botto col terzo album. Concludo dicendo che me lo vedrei bene un tour con loro e gli Orphaned Land... Speriamo!