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Gli Ancient Bards ed il secondo capitolo della "Black crystal sword saga" Gli Ancient Bards ed il secondo capitolo della "Black crystal sword saga" Hot

Gli Ancient Bards ed il secondo capitolo della "Black crystal sword saga"

recensioni

titolo
“Origine – The black crystal sword saga part 2”
etichetta
Autoproduzione
Anno

 

TRACKLIST:

1.      Origine

2.      Impious dystopia

3.      Fantasy’s wings

4.      Aureum legacy

5.      Light

6.      Oscurità

7.      Titanism

8.      The hollow

9.      Home of the rejects

10.  The great divide

 

 

LINE-UP:

Sara Squadrani - Vocals

Martino Garattoni - Bass

Daniele Mazza - Keyboards

Claudio Pietronik – Guitars

Simone Bertozzi – Guitars

Federico Gatti - Drums

opinioni autore

 
Gli Ancient Bards ed il secondo capitolo della "Black crystal sword saga" 2019-02-14 10:57:09 Ninni Cangiano
voto 
 
4.5
Opinione inserita da Ninni Cangiano    14 Febbraio, 2019
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Sono orgoglioso di annunciare di essere un membro del cavalierato degli Ancient Bards, avendo contribuito nel mio piccolo alla realizzazione del quarto album della band riminese, intitolato “Origine – The black crystal sword saga part 2”. Ho avuto l’opportunità di prendere la deluxe edition, limitata e numerata (nr. 291 di 500), che contiene anche un secondo cd, con tutti i pezzi in versione orchestrale. A conferma dell’estrema miopia del music business che ci inonda continuamente di immondizie musicali ed ignora gruppi di talento, anche gli Ancient Bards sono stati costretti all’autoproduzione e sono riusciti a realizzare questo gioiello grazie al crowdfunding. Una splendida copertina fantasy (opera di Vincent Lefevre) ci introduce ad “Origine – The black crystal sword saga part 2”, che riprende le tematiche dell’album di esordio, lo splendido “The alliance of the kings” del 2010. E’ anche il primo disco con il nuovo chitarrista Simone Bertozzi, che si occupa anche dei frequenti interventi in growling. Questa volta gli Ancient Bards hanno fatto le cose in grande ed hanno realizzato una bomba di disco, con un symphonic power fresco, emozionante e coinvolgente. Si potrà obiettare che i richiami ai Rhapsody sono evidenti, ma ritengo sia normale ispirarsi a chi questo particolare genere lo ha di fatto inventato. C’è poi la splendida voce di Sara Squadrani a fare la differenza; per chi non la conoscesse ancora, non ci troviamo davanti alla classica voce lirica, ma ad una donna dallo stile versatile, caldo ed espressivo che sa modulare la propria prestazione canora a seconda del climax del singolo pezzo, qualità decisamente fuori dal comune; basta ascoltare e paragonare tra loro due pezzi tanto differenti come l’aggressiva “Impious dystopia” che apre l’album in maniera esplosiva (da cui è anche stato tratto un video) e la dolcissima “Light”, struggente ballad posta a metà della tracklist, per capire come la singer sappia districarsi bene in entrambe le vesti, dolce ed aggressiva. Per suonare questo genere musicale bisogna avere tecnica da vendere e tutti i musicisti del gruppo si distinguono in tal senso, avendo ognuno una parte fondamentale nell’insieme. Dopo l’intro recitata che dà il titolo all’album, ci sono 9 pezzi uno più bello dell’altro, uno più indovinato dell’altro fino alla suite conclusiva “The great divide” che suggella in maniera eccezionale un lavoro di grande valore. Stupisce decisamente come un disco di simile qualità sia sfuggito all’attenzione delle case discografiche ed abbia costretto la band all’autoproduzione. Nel symphonic power è fondamentale la perfezione nella registrazione; in questo gli Ancient Bards sono andati sul sicuro affidandosi alle mani esperte di Simone Mularoni e dei suoi Domination Studios, ormai una garanzia a livello internazionale. “Origine – The black crystal sword saga part 2” si candida ad essere tra le migliori uscite del 2019 in campo symphonic power e spero che gli Ancient Bards possano trovare così quell’affermazione che sicuramente meritano per il loro enorme talento e per la qualità sopraffina della loro musica.

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